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CONGO-RUANDA

LA GUERRA DEL CALCIO
(9 Febbraio 2025)

KINSHASA. Oltre alla guerra guerreggiata, lo scontro tra RD Congo e Ruanda tocca anche lo sport, in particolare il calcio.

Il ministro congolese per gli affari esteri Thérese K. Wagner ha chiesto a tre squadre europee di non farsi più sponsorizzare da “Visit Rwanda”: «Sono sponsorizzazioni grondanti sangue, quelle fatte col Rwanda. È ora di dire basta»: così la responsabile della politica estera di Kinshasa, in una lettera a tre club europei, Arsenal, Bayern Monaco e Paris Saint Germain.

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VISIT RWANDA
Al centro degli strali della ministra congolese c’è una campagna volta a convincere i turisti a visitare il Ruanda: la colossale iniziativa pubblicitaria garantisce che il Paese è sicuro e che si posson ammirare le bellezze naturali delle “mille colline”: i Virunga, la foresta pluviale, i laghi: «Rwanda, Rwanda, il sole splende in Rwanda. Le nuvole scure della tristezza se ne sono andate. Dio le ha spazzate via. L’amore prevarrà», con queste parole alate il cantante ivoriano Alpha Blondy, in un video pubblicitario, incita i potenziali visitatori a recarsi a Kigali e dintorni.

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KAGAME E LO SPORT

In Africa lo sport è molto popolare e Paul Kagame non l’ha trascurato nella sua agenda politica ad ampio spettro:

• ha ottenuto dall’Unione ciclistica internazionale che il prossimo settembre si tenga per le strade ruandesi il campionato mondiale di questa disciplina ed a fine febbraio si correrà il Tour du Rwanda, una corsa a tappe di dieci giorni lungo le strade del Paese;

• sembran arrivate a buon punto le trattative con l’organizzazione della Formula Uno per la disputa nel 2026 d’un Gran Premio a Kigali: di recente, ne abbiam già scritto, la capitale ruandese ha ospitato la conferenza internazionale della federazione mondiale dell’automobilismo.

• il leader è un tifosissimo dell’Arsenal, perciò è sicuramente molto orgoglioso di veder sulle magliette della sua squadra del cuore la pubblicità di “visit Rwanda”.

Unica incognita in tutto questo, l’evoluzione della crisi nell’est congolese che potrebbe provocare una deflagrazione nell’intera Africa dei Grandi laghi, mandando all’aria i progetti di grandeur dell’uomo forte di Kigali.

PIER LUIGI GIACOMONI

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