RUANDA
KAGAME VUOL LA FORMULA UNO
(16 Dicembre 2024)
KIGALI. Paul Kagame, da un trentennio uomo forte del Ruanda, vuol la Formula Uno: ne circola voce da tempo, ma ora è ufficiale.
Il paese delle mille colline ha proposto la sua candidatura per ospitare un gran premio nell’ambito del calendario delle gare del 2026
«Il Ruanda si candida per riportare l’emozione delle corse automobilistiche in Africa – dichiara il 13 Dicembre il Presidente al congresso annuale della federazione automobilistica internazionale riunito nella capitale ruandese.
«Lo scorso agosto – scrive rfi.fr – il presidente della Formula 1 Stefano Domenicali aveva confermato che eran già iniziate importanti conversazioni con le autorità ruandesi, dicchiarando che Kigali aveva proposto un progetto serio.»
L’ultima volta che un paese africano ospitò un Gran Premio fu 31 anni fa: nel 1993 a Kyalami, Sud Africa.
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GUERRA AI CONFINI
Tuttavia, Kigali sa d’aver ai propri confini una guerra: nel Nord Kivu l’M23 alimenta il conflitto con le truppe dell’RDC: nel suo discorso sullo stato del Paese il leader congolese Félix Antoine Tshisekedi ha nuovamente accusato il Ruanda, e personalmente Kagame, di fomentar gli scontri,
finanziando i guerriglieri: a Luanda, Angola, avrebbero dovuto incontrarsi il 15 Dicembre i due leader, ma il meeting è andato a monte.
Da un lato, Kagame ha certamente il pieno controllo della situazione al proprio interno, anche grazie a un sistema repressivo piuttosto efficiente, dall’altro però fuori dai confini è tutto un altro paio di maniche.
Con la sua politica estera, molto attiva, cerca d’attirar investimenti, mentre invia i propri militari in diversi scenari come forze d’interposizione.
Così, il ruanda è presente nella Repubblica Centrafricana e in Mozambico per fronteggiar soprattutto le milizie islamiste attive in questi due Paesi.
Questa strategia può dar i suoi frutti, ma può esser messa in crisi da un improvviso aggravamento degli scontri nella propria frontiera occidentale, considerato che Kinshasa non sembra intenzionata ad abbassar i toni con Kigali.
PIER LUIGI GIACOMONI