TPER, L’ABBONAMENTO E GLI UTENTI
(13 Settembre 2016)
BOLOGNA. Durante l’ultima campagna elettorale, il sindaco, allora candidato alla rielezione, promise che col nuovo anno scolastico, sarebbero state date tessere tranviarie gratuite ai ragazzi delle medie.
Già gli alunni delle elementari avevano ottenuto questa agevolazione nel precedente mandato, cosa che di sicuro ha agevolato molte famiglie alle prese coi costi della scuola.
In più, ha dato una mano a ridurre i livelli d’inquinamento dell’aria nei mesi invernali, riducendo, magari, un po’ il traffico urbano e la produzione di PM10 ed ossido d’azoto.
Trascorre l’estate e, quando settembre si affaccia, ecco gli alunni delle medie recarsi agli sportelli di TPER per ritirare i loro abbonamenti gratuiti, ma, come non di rado avviene, il diavolo della burocrazia ci mette la coda.
Gli abbonamenti. Le tessere consegnate, si scopre, non possono essere validate sugli autobus perché c’è un difetto nel microchip che è stato inserito nelle card.
L’utente, perciò, rischia d’esser multato perché è come se viaggiasse senza biglietto.
Quello riscontrato – scrive TPER in una nota sarebbe «un difetto di fornitura che stiamo verificando per accertare l’esatta entità numerica del problema.
Tale malfunzionamento non dà luogo ad alcuna sanzione e ad alcun impedimento nell’utilizzo dei bus. Anche in questi casi i ragazzi possono accedere tranquillamente ai mezzi TPER in area urbana con il proprio abbonamento gratuito personale corredato di foto, senza dover provvedere alla validazione.»
Ancora non si sa quanti siano gli abbonamenti malfunzionanti, sui 30mila che TPER ha distribuito solo in città, ma è certo che difettose sono risultate anche alcune tessere consegnate ai bambini di Casalecchio e San Lazzaro.
L’azienda del trasporto pubblico, quindi, starebbe considerando l’ipotesi di diramare un audiocomunicato sui mezzi per spiegare agli utenti che, viaggiare con l’abbonamento non validato per problemi legati al malfunzionamento del chip, non comporta alcuna sanzione.
TPER, inoltre, ricorda:
«per quanto riguarda gli abbonamenti gratuiti, rilasciati ai ragazzi residenti a Bologna, nati dal 2003 al 2005» che «la tessera cartacea recapitata a domicilio vale fino al 31 gennaio 2017 e deve essere sostituita, entro tale data, con la tessera “Mi muovo” a microchip, ritirabile gratuitamente presso i punti TpER di via Marconi 4 o dell’Autostazione a partire dal 1° ottobre 2016. La nuova tessera di abbonamento sarà valida fino al 31 agosto 2017 ed è ricaricabile di anno in anno.»
Altre lagnanze. Gli utenti, però, si lamentano di altre lacune nel servizio:
1. L’allungamento dei tempi d’attesa alle fermate anche durante i giorni feriali, anche di linee, come la n. 20,
2. Le file interminabili, anche di due ore e tre quarti ai pochi sportelli aperti, per ritirare le tessere. (fra l’altro è stato chiuso lo sportello di via 4 novembre).
3. Pare, inoltre, che la procedura on line per il rinnovo degli abbonamenti non funzioni adeguatamente.
Forse TPER dovrebbe riflettere sul proprio modo di rapportarsi col pubblico e sull’importanza che ha nell’ambito di un sistema integrato di trasporti nel quale, almeno a parole, si vorrebbe incoraggiare l’uso del mezzo pubblico a scapito dell’auto, che incide per il 75% sui livelli d’inquinamento dell’aria nelle aree urbane.
Se uno deve attendere molto il bus, per cui i tempi reali di percorrenza casa-lavoro, casa-scuola…, si allungano può esser tentato di muoversi spesso e volentieri in macchina;
Se uno non riesce a rinnovar l’abbonamento o mediante le procedure on line o agli sportelli, può esser tentato di non usare l’autobus e scegliere per i propri sppostamenti ancora una volta l’automobile.
Bologna sta facendo scelte importanti per adeguare il proprio sistema di trasporti e per ridurre i livelli d’inquinamento dell’aria: sarebbe utile che il diavolo della burocrazia, sempre all’opera e pronto a metter i bastoni fra le ruote di tutti, fosse ridotto, per una volta, al silenzio.
PIER LUIGI GIACOMONI