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PUTIN NON PERDONA NESSUNO
(25 Agosto 2023)

MOSCA. Putin non perdona nessuno: chi non è d’accordo con lui o ambisce a prender il suo posto e non ci riesce prima o poi muore.

Da quando lo “zar” è salito al potere più di vent’anni fa moltissime persone han perso la vita per essersi in qualche modo opposte al despota del Kremlino: da Anna Politkovskaya a Boris Mensov, da Alexander Litvinyenko a imprenditori e militari.

«Un principe – scrive Niccolò Machiavelli[1] – non deve curarsi della cattiva fama di essere crudele se ciò gli consente di tenere uniti e fedeli i suoi sudditi: è più sicuro essere temuti piuttosto che amati. Gli uomini, infatti, sono generalmente ingrati, volubili, bugiardi, vili, avidi e, se si decide di fare il loro interesse, e non si ha bisogno di loro, sono disposti a prometterti il loro sangue, i loro beni, la loro vita, i loro figli… Il timore invece è un legame reso saldo dalla paura della punizione, che non viene mai meno.»

Questa lezione è stata sicuramente appresa dal leader del Kremlino che più volte ha colpito: la sua ultima vittima è Yevgheny Prigozhin, 62 anni, come lui sanpietroburghhese, fondatore nel 2014 della società Wagner. La Wagner reclutava mercenari pronti a combattere,soprattutto per ricavarne bottino, in tutti gli scenari di guerra in cui la Federazione russa si è inserita in questi anni. Dalla siria, alla Libia, dal Sudan al Centrafrica… e poi naturalmente in Ucraina.

Prigozhin reclutava anche ex detenuti e criminali comuni garantendo loro enormi ricchezze ed impunità.

Al Kremlino la Wagner faceva comodo perché poteva compiere i delitti più efferati senza che ne venisse coinvolta la gerarchia dirigente.

Solo che il 24 giugno Prigozhin ha fatto il passo più lungo della sua gamba:con 600 uomini ha marciato dall’Ucraina su Mosca in quello che a molti è sembrato un tentativo di golpe. Al termine d’una giornata di caos Putin ha promesso che i traditori sarebbero stati puniti, poi in apparenza c’è stata una riappacificazione, ma Biden, commentando gli avvenimenti, disse che al posto dell’ex “cuoco di Putin, avrebbe badato bene a cosa mangiava.

Invece che col veleno, l’uomo forte dei mercenari russi è stato eliminato con l’esplosivo.

Secondo alcune fonti, l’Embraer Legacy 600 con numero di RA-02795 mentre volava tra Mosca a San Pietroburgo è stato centrato da uno o più missili terra-aria; il New York Times invece ipotizza che la bomba si trovasse a bordo.

Di fatto alle 18,22 di Mosca del 23 Agosto 2023 la vendetta di Putin contro Prigozhin, il numero 2 della Wagner Utkin è andata a segno.

Reagendo a 24 ore dall’accaduto il presidente russo ha definito Prigozhin «un imprenditore di talento che ha commesso molti errori», un modo obliquo per rivendicare il delitto.

Ora ci si chiede cosa stia succedendo davvero al Kremlino: secondo Elena Kostioukovich, autrice del libro “Nella Mente di Vladimir Putin”, «può essere che ormai Putin sia un leader talmente indebolito, da essere controllato da altri e per altri intendo i servizi segreti, in particolare, Nikolay Patrushev e Vladimir Bogdanov, ex dirigenti dell’Fsb e oggi nomi forti del cerchio magico più ristretto che gira attorno al presidente.

Putin è sempre stato bravissimo a controllare le varie correnti all’interno del Cremlino, senza la sua moderazione, potrebbe scatenarsi una guerra fra bande in Russia, negli apparati e nel mondo economico senza precedenti.»

Quindi, aggiungiamo noi, alla guerra in corso tra Ucraina e Russia si sovrappone un aspro conflitto al vertice della Federazione che potrebbe avere ulteriori sviluppi.

Per ora, come han commentato gli ucraini è chiaro che Putin non perdona nessuno e prima o poi fa fuori tutti i suoi avversari.

PIER LUIGI GIACOMONI

***

nota:

[1] N. Machiavelli, Il principe, cap. XVII LA CRUDELTÀ E LA CLEMENZA: SE SIA MEGLIO ESSERE AMATI PIUTTOSTO CHE TEMUTI O TEMUTI PIUTTOSTO CHE AMATI, Giunti, Firenze, 2004.

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