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RICHIESTE DEL QUARTIERE SAN DONATO-SAN VITALE IN MERITO AL PROGETTO DEL PASSANTE DI BOLOGNA
(26 Ottobre 2016)

Pubblico qui di seguito integralmente il testo dell’odg. n. 49 adottato ieri sera dal Consiglio del quartiere San
Donato-San vitale con 9 voti favorevoli e 6 contrari, concernente le richieste che il quartiere avanza al sindaco
ed alla giunta comunale in merito al Passante Autostradale di Bologna, detto popolarmente “passante di mezzo”.
***
IL CONSIGLIO DEL QUARTIERE SAN DONATO-SAN VITALE
riunito nella seduta del 25 ottobre 2016
su proposta del Gruppo Consiliare Centro Sinistra per San Donato-San Vitale
PRESO ATTO della scelta intrapresa dall’Amministrazione comunale, concretizzatasi
nell’accordo denominato “ACCORDO PER IL POTENZIAMENTO IN SEDE DEL
SISTEMA AUTOSTRADALE/TANGENZIALE NODO DI BOLOGNA” stipulato in data 15
aprile 2016 tra il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, la Regione Emilia-Romagna, la
Città Metropolitana di Bologna, il Comune di Bologna e la Società Autostrade per l’Italia
S.p.A.;

CONDIVIDE il percorso di ascolto e confronto pubblico intrapreso in questi mesi sul
progetto preliminare del c.d. “Passante di Bologna”;

INTENDE alla luce di quanto emerso durante il suddetto confronto pubblico, nonché a
seguito del Consiglio aperto congiunto dei tre Quartieri San Donato-San Vitale, Navile e
Borgo Panigale-Reno interessati dall’opera, tenutosi in data 18 ottobre 2016, formulare
proposte e richieste volte a migliorare il progetto preliminare proposto da Società Autostrade;

Tutto ciò preliminarmente premesso,

Il Consiglio del Quartiere San Donato-San Vitale
CHIEDE
al Sindaco e alla Giunta

di attivare tutti i percorsi amministrativi necessari, utili e funzionali al raggiungimento degli
obiettivi di seguito indicati dal Quartiere San Donato-San Vitale relativamente al suo
territorio;

In particolare, per il territorio di competenza,
il Consiglio del Quartiere San Donato-San Vitale
RITIENE NECESSARIO

– un costante monitoraggio della qualità dell’aria e dell’inquinamento acustico generato dal
traffico, anche mediante l’installazione di apposite centraline in siti rappresentativi e
sensibili, disposti lungo il tracciato dell’infrastruttura;

– introdurre mitigazioni diffuse e puntuali per le quali vanno verificate la necessità e la
fattibilità punto a punto del tracciato;

– che il verde previsto nel progetto sia aggiuntivo rispetto a quello attuale;

– effettuare analisi puntuali degli assi di penetrazione che intersecano l’autostrada/tangenziale
per prevedere gli adeguati interventi di miglioramento della viabilità ordinaria;

– che l’intervento proposto sia l’occasione per risolvere alcuni problemi irrisolti negli ambiti
interessati nel rispetto delle indicazioni del PSC vigente;

– incentivare il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) ed altre forme di trasporto pubblico
su ferro per contribuire a ridurre il transito in autostrada e tangenziale;

– che il progetto del passante di Bologna apporti oggettivi miglioramenti dello stato -attuale
non solo dal punto di vista trasportistico, ma anche sotto il profilo sia della qualità
ambientale e paesaggistica, sia dell’ottimale inserimento nel contesto urbano e della tutela
della salute delle persone che abitano nelle zone immediatamente limitrofe al tracciato;

– di conseguenza, che il progetto del passante di Bologna venga proposto come progetto
integrato che affronta insieme i tre aspetti fondamentali delle opere infrastrutturali, delle
mitigazioni necessarie e delle qualità urbane, ambientali e paesaggistiche degli ambiti
territoriali in cui si colloca;

– che il soggetto attuatore dell’intervento utilizzi asfalti fonoassorbenti e, in generale,
vengano adottate tutte le soluzioni più innovative per ridurre l’inquinamento acustico ed
atmosferico;

– che l’Amministrazione Comunale non sia solo committente e garante della sostenibilità del
progetto e del puntuale rispetto degli accordi sottoscritti, ma contemporaneamente assuma
l’impegno d’introdurre anche nel sistema dei propri strumenti di pianificazione azioni di
governo del territorio coerenti con quei contenuti di qualità che essa stessa ha contribuito a
definire per il Passante Urbano;

RILEVA

che da un primo esame della cartografia ambientale del progetto preliminare, emerge la
seguente criticità:

Il progetto di forestazione intensiva sia sostanzialmente concentrato dalla
società Autostrade per l’Italia sui parchi esistenti e quindi più orientato a confermare il
sistema esistente dei parchi che non ad ampliarlo. Tale approccio risulta penalizzante per gli
ambiti territoriali dove meno diffusa è la presenza di parchi pubblici a ridosso del Passante
Urbano;

Ciò preliminarmente rilevato, si ritiene invece che lo spirito dell’Accordo dell’aprile 2016 per
il potenziamento in sede del sistema autostradale e tangenziale debba essere inteso per la
realizzazione di nuovo verde urbano, interessando come fasce di ambientazione gli spazi aperti e inedificati già
individuati dagli ambiti funzionali del Dossier;
Occorre quindi un approccio che estenda il sistema del verde con la realizzazione di nuove
aree di forestazione urbana con funzione di dotazioni ecologico ambientali per mitigare
l’inquinamento delle varie matrici ambientali (acqua, aria, suolo), migliorare il microclima
della città, mantenere la biodiversità, soprattutto là dove risulta carente;
Queste nuove aree di forestazione urbana devono essere inserite dalla società Autostrade
come fasce di ambientazione nel piano degli espropri necessari per la realizzazione del
Passante, garantendo le condizioni per realizzare contemporaneamente l’infrastruttura e le
opere di mitigazione ed escludendo il ripetersi della mancata realizzazione della fascia
boscata, prevista ma non realizzata, in occasione del progetto della terza corsia dinamica
dell’Autostrada;
RACCOMANDA

la massima attenzione sul tema delle mitigazioni. Tra gli obiettivi che ci si pone con la
realizzazione del nuovo Passante, primario deve essere anche il miglioramento della qualità
della vita dei cittadini che abitano in prossimità dell’infrastruttura;

CHIEDE, NELLO SPECIFICO

A) per la zona “SAN DONNINO”

(ove sussiste l’esigenza di realizzare un sistema integrato di aree verdi, poli identitari urbani
e rete di percorsi pedonali e ciclabili, che migliorino le connessioni interne e generino una
effettiva e reale ricucitura, sia tra l’area urbana di San Donnino e il Pilastro sia tra i diversi
comparti urbani attraversati dalla via San Donato):

1. MIGLIORIE RELATIVE ALLA GALLERIA DI PROGETTO IN SAN DONNINO E
MIGLIORE ACCESSIBILITA’ DELLA “PIAZZA SOPRAELEVATA”
In primo luogo, si chiede che tale opera preveda anche forme di trattamento delle emissioni in
galleria dei gas inquinanti.
Inoltre, per fare sì che la galleria di progetto divenga davvero un luogo verde, vivo e abitato,
di passaggio e accesso al sistema dei parchi esistenti, è necessario che l’estensione, la forma
della galleria ecologica ed il suo innesto sugli spazi da connettere, siano funzionali alla
saldatura fisica tra le zone verdi di San Donnino e del Pilastro. Le stesse scelte progettuali e
le funzioni individuate devono considerare anche i temi della futura gestione, valorizzazione
e utilizzo di questi nuovi spazi che non potranno prescindere da sinergie non solo con gli
spazi pubblici esistenti che connettono, ma anche con le associazioni locali che tali spazi
gestiscono;
Il livello della “piazza sopraelevata” della galleria in progetto attualmente non consente una
ricucitura con l’area attigua alla Chiesa di San Donnino. Tale dislivello si mantiene,
sostanzialmente per quasi tutto il tracciato della galleria, dal ponte della via San Donato fino
a quello dello scalo ferroviario. L’accesso pedonale-ciclabile alla “piazza sopraelevata” della
galleria sarebbe così possibile solo dal Ponte di via San Donato e più o meno, sul lato
opposto, all’altezza della parte terminale di via Zagabria – Francoforte: ciò costituisce un
elemento di criticità;
Altro elemento critico che desta forti perplessità, è relativo al fatto che la parete laterale della
galleria di progetto appare come un muro continuo (di almeno 300 metri di lunghezza e di
alcuni metri di altezza) inaccessibile, con un forte impatto sulla Chiesa di San Donnino e
sugli edifici residenziali, risultando più come un elemento di separazione dalla “piazza
sopraelevata” che un elemento di connessione urbana.
Si chiede pertanto di correggere le criticità sopra evidenziate garantendo l’accessibilità diretta
alla “piazza sopraelevata” della nuova galleria di progetto anche dalla Chiesa di San
Donnino, nella parte immediatamente laterale al ponte della Via San Donato;

2. PROLUNGAMENTO DELLA GALLERIA DI PROGETTO SINO ALL’USCITA 8 (Viale
Europa) ED ALL’USCITA 10 (Roveri) E CONSEGUENTE CREAZIONE DI FASCE
BOSCATE per ridurre l’impatto negativo del rumore e dell’inquinamento da gas di scarico
rispetto alle abitazioni limitrofe (ossia il Villaggio Lercaro a ovest ed alcune abitazioni delle
vie Zagabria, Francoforte e della Campagna ad est) e per allontanare da esse la criticità
dovuta alla concentrazione di inquinanti nei punti di entrata ed uscita della galleria stessa.
Contestualmente, deve essere garantito un efficace sistema di ventilazione nella galleria da
realizzare;
L’allungamento della galleria antifonica sino all’uscita 8, è da prevedere sempre con
caratteristiche ecologiche e spazi di vivibilità, affinché possa fungere da area di connessione
fruibile tra il parco San Donnino e le aree agricole a nord, realizzando quindi un sistema
integrato e accessibile di aree verdi, diverse tra loro per caratteristiche e funzioni,
attraversato da percorsi ciclo/pedonali ad anello;
Anche l’allungamento della galleria sino allo svincolo 10 deve essere accompagnato dalla
realizzazione di una fascia boscata in Via del Terrapieno, al fine di aumentare i fattori di
protezione per i residenti delle abitazioni di Via della Campagna, Viale Zagabria e Via
Francoforte;

3. MIGLIORAMENTO DELLA RICUCITURA TRA LE AREE URBANE “TAGLIATE”
DALLA TANGENZIALE E DALL’AUTOSTRADA
L’attuale proposta di galleria in San Donnino non produce una reale connessione tra le
diverse aree, perché prevede sia una scarsa qualità dei punti accesso alla galleria stessa, sia un
percorso lungo e quindi presumibilmente poco utilizzato;
Per promuovere una ricucitura reale, si chiede quindi di coprire con la galleria anche le corsie
viabilistiche a nord, realizzando una connessione diretta e facile con il Parco dell’Arboreto,
con conseguente esproprio delle aree tra il Parco Arboreto e la Tangenziale (confermando
quindi la destinazione prevista dal PSC) e completandola con un percorso ciclo/pedonale di
collegamento tra l’Arboreto e lungo via Zagabria sino al Casalone, luogo identitario del
quartiere nel quale sono presenti numerosi servizi (asilo nido, scuola materna, associazioni
ecc.).
Inoltre, la proposta di allungamento della galleria antifonica sino all’uscita 8, è da prevedere
sempre con caratteristiche ecologiche e spazi di vivibilità, affinché possa fungere da area di
connessione fruibile tra il parco San Donnino e le aree agricole a nord, realizzando quindi un
sistema integrato e accessibile di aree verdi, diverse tra loro per caratteristiche e funzioni,
attraversato da percorsi ciclo/pedonali ad anello;
Come già evidenziato nel punto precedente, il richiesto allungamento della galleria antifonica
sino all’uscita 8, è da prevedere sempre con caratteristiche ecologiche e spazi di vivibilità,
affinché possa fungere da area di connessione fruibile tra il parco San Donnino e le aree
agricole a nord, realizzando quindi un sistema integrato e accessibile di aree verdi, diverse
tra loro per caratteristiche e funzioni, attraversato da percorsi ciclo/pedonali ad anello;

4. SPOSTAMENTO A NORD DELLA NUOVA BRETELLA DI ENTRATA/USCITA DELLO
SVINCOLO 9 (SAN DONATO) E REALIZZAZIONE DI UNA ULTERIORE ROTONDA
ANCHE ALL’INTERSEZIONE TRA VIA SAN DONATO E VIA PIRANDELLO
Si chiede che la progettata complanare di collegamento tra gli svincoli Fiera e San Donato
venga traslata a nord, dall’altro lato dell’asse autostradale, in un’area scarsamente abitata.
Tale soluzione consentirebbe di eliminare la rotonda prevista di fronte alla Chiesa di San
Donnino e ridurre fortemente gli impatti negativi sul Villaggio Lercaro della presenza di una
simile infrastruttura;
In questo contesto, si chiede altresì la realizzazione di un’ulteriore rotonda anche
all’intersezione tra Via San Donato e Via Pirandello, che andrebbe a fluidificare il traffico e a
mettere in sicurezza un incrocio notoriamente molto pericoloso;
Le suddette proposte, nel loro complesso, da un lato valorizzerebbero il comparto antistante
la Chiesa di San Donnino e la funzione di centralità di quest’ultima, salvaguardando anche la
sicurezza degli attraversamenti pedonali verso la struttura religiosa (cosa che, invece, la
realizzazione della rotonda all’incrocio tra le vie San Donato, San Donnino e la bretella di
progetto non potrebbe garantire, data la funzione di fluidificazione del traffico peculiare di
una rotonda) e, dall’altro lato, andrebbero a migliorare anche la sicurezza e la fluidità della
circolazione stradale nella Via San Donato;
Infine, l’accoglimento della richiesta di spostamento a nord della bretella dell’uscita 9, rende
necessario un intervento di riforestazione nell’area liberata dalla bretella di uscita dalla
tangenziale, all’incrocio tra Via San Donato e via San Donnino. Una simile soluzione
porterebbe due importanti vantaggi: un ulteriore miglioramento della riduzione degli impatti
inquinanti (atmosferici ed acustici) portati dall’infrastruttura, nonché permetterebbe di
realizzare la connessione verde (con percorsi pedonali e ciclabili al suo interno) tra il parco
San Donnino e la via San Donato;

5. RIFORESTAZIONE DEL PARCO SAN DONNINO E DELLE AREE A NORD DELLA
TANGENZIALE-AUTOSTRADA (NEL TRATTO COMPRESO TRA LE USCITE 8BIS E 9)
Oltre che la riforestazione del Parco San Donnino nelle aree a sud dell’asse autostradale,
occorre un importante aumento della fascia boscata anche a nord, da prevedere sia lungo la
tangenziale che lungo viale Europa, arteria già sottoposta a pesanti flussi di traffico pesante,
che andranno ad aumentare in previsione dell’apertura di FICO;

6. INTERVENTI DI MITIGAZIONE DELL’ “EFFETTO RIMBOMBO” SUL VILLAGGIO
LERCARO PROVENIENTE DALLO SVINCOLO 8BIS E DA VIALE EUROPA
Occorre prevedere importanti mitigazioni capaci di ridurre significativamente l’effetto
“rimbombo acustico” dell’uscita 8 bis e di viale Europa, che già oggi grava in particolare su
tutto il Villaggio Lercaro. A tale proposito, si propone la realizzazione di una collina, come è
stato realizzato in altri contesti nazionali ed internazionali, che migliori e potenzi le
prestazioni di mitigazione degli impatti acustici;

7. REALIZZAZIONE, IN ZONA VIA DEL TERRAPIENO, DI CONNESSIONI CICLABILI E
PEDONALI CHE CONGIUNGANO LA NUOVA “PIAZZA SOPRAELEVATA” DELLA
GALLERIA DI PROGETTO CON VIA DELLA CAMPAGNA
Tale richiesta risponde non soltanto all’intento di completare l’accessibilità ciclopedonale
all’elemento di ricucitura urbana rappresentato dalla nuova “piazza sopraelevata”, ma anche a
garantire maggiore presidio sociale a zone attualmente a rischio sotto il profilo della legalità;

B) per lo SVINCOLO 10 ROVERI:

1. RADDOPPIAMENTO A NORD DELLO SVINCOLO 10
Al fine di alleggerire il traffico di attraversamento sulla San Donato, si propone di
raddoppiare a nord lo svincolo dell’uscita 10 Roveri, così da consentire la possibilità per chi
viene da San Lazzaro di andare direttamente verso via Mondo, allargando il sottopasso della
ferrovia;

2. INTERVENTI DI FORESTAZIONE PRESSO LO SVINCOLO SUD
Presso lo svincolo sud dell’uscita 10 Roveri, al fine di limitare gli impatti negativi sugli
immobili più prossimi allo svincolo, si chiede di ampliare la forestazione a tutta l’area
adiacente allo svincolo, anche quale contenimento dei carichi concentrati di inquinanti nel
punto di uscita della galleria fonica;

C) per la zona “MASSARENTI”:

1. MANTENIMENTO DEL COLLEGAMENTO TRA VIA SCANDELLARA E VIA CELLINI,
al km 18,750 prima dello svincolo 11
Occorre in questa sede ribadire che qualsiasi intervento nella zona in oggetto deve farsi carico
di mantenere la continuità del collegamento carrabile tra Via Cellini e via Scandellara.
Sarebbe infatti inaccettabile qualsiasi ipotesi di interruzione di tale collegamento, perché
un’ipotetica interruzione della continuità di scorrimento della viabilità tra Cellini e
Scandellara verrebbe ad isolare due importanti comparti del Quartiere, che da sempre entrano
in connessione, grazie principalmente al collegamento carrabile di Via Cellini. Tale
collegamento, infatti, facilita l’accesso da Via Massarenti al plesso scolastico, alla biblioteca
e all’impianto sportivo ubicati in zona Scandellara;

2. INTERVENTI IN PROSSIMITA’ DEL “PARCO CAMPAGNA” DI VIA DEL
CARPENTIERE da km 18 a 18,500 All’altezza del complesso denominato “Ca’Larga”, si chiede l’installazione di
barriere fonoassorbenti nel lato attualmente sprovvisto.
Si chiede inoltre che a seguito della realizzazione delle opere i fossi e i rilevati vengano
costruiti e gestiti in modo più consono alla tutela del territorio e ne venga assicurata una
manutenzione più frequente;
Occorre altresì segnalare la criticità determinata dall’interferenza, in fase di esecuzione dei
lavori, tra la delimitazione della prevista area di cantiere (al km 18,500) che andrebbe ad
occupare buona parte dell’area parcheggio a servizio del parco Campagna di Via del
Carpentiere e delle strutture ivi ubicate;

3. SOTTOPASSO CICLOPEDONALE (detto “IL GUADO”) CHE UNISCE VIA
SCANDELLARA AL PARCO CAMPAGNA DI VIA DEL CARPENTIERE
Con specifico riferimento al sottopasso in oggetto, si chiede che gli eventuali interventi di
riqualificazione salvaguardino le opere di street art recentemente realizzate dai ragazzi
dell’IC7 in collaborazione con l’Associazione Il Parco e gli educatori del Quartiere;

4. INTERVENTI MIGLIORATIVI PER L’ABBATTIMENTO DEL RUMORE ALL’ALTEZZA
DEL GRATTACIELO DI VIA MASSARENTI da km 18,750 a 19,000
In questa zona si richiedono interventi più efficaci di abbattimento del rumore, a protezione
delle abitazioni limitrofe al tracciato tangenziale-autostradale;

D) per la zona “CROCE DEL BIACCO”:

1. REALIZZAZIONE DI UNA GALLERIA A PROTEZIONE DELLE ABITAZIONI DAL
RUMORE NEL TRATTO COMPRESO TRA LO SVINCOLO 11 (ROTONDA PARADISI) E
LO SVINCOLO 12 (STRADELLI GUELFI-RIVANI)
Il tratto segnalato costituisce uno dei punti oggettivamente più critici dell’intero asse
tangenziale-autostradale sotto il profilo dell’impatto acustico, ambientale, paesaggistico e
dell’inquinamento atmosferico. Infatti, l’avvicinamento della tangenziale alle abitazioni con
la riduzione degli spazi, la perdita di luminosità e “visione” (anche conseguente alla necessità
di installare nuove barriere antirumore), con particolare riferimento agli immobili ubicati nel
tratto che va dal km 19,500 al km 20, sono state più volte segnalate dai residenti della zona.

Occorre segnalare che, in questo comparto, le Vie Stradelli Guelfi, Rivani e Canova, nonché
le intersezioni Rivani-Martelli-Stradelli Guelfi e Rivani-Due Madonne-Gozzetti-Canova
costituiscono luoghi particolarmente delicati per la presenza di numerose abitazioni a ridosso
dell’asse autostradale-tangenziale, che devono essere necessariamente protette da fonti di
inquinamento;
Si chiede pertanto di offrire una risposta concreta ed efficace, dal punto di vista sia della
tutela della salute sia del pregio architettonico-ambientale, realizzando una copertura
completa – e non limitarsi all’installazione di barriere ampliate in altezza – a protezione
dall’inquinamento acustico e dei gas di scarico in prossimità dei caseggiati compresi tra la
rotonda Paradisi all’uscita 11 (al km 19) ed il complesso abitativo di via Rivani in prossimità
dell’uscita 12;
Una simile soluzione consentirebbe sia di diminuire l’impatto acustico ed il contatto diretto
con i gas di scarico, sia di ridurre le conseguenze dell’impatto dell’allargamento del passante
sulle case, contribuendo alla migliore tutela per la salute degli abitanti e ad offrire una “vista”
più accettabile agli edifici di fronte all’opera;
Si chiede, inoltre, che nel tratto in cui le abitazioni sono maggiormente vicine all’asse viario
(Via Rivani, Via Canova e Via degli Stradelli Guelfi) di valutare – similmente a quanto
avvenuto con riferimento alla zona San Donnino – la non realizzazione della corsia
d’emergenza, al fine di ridurre ulteriormente l’allargamento dell’infrastruttura;
Resta comunque prioritaria l’esigenza di proteggere da fonti di inquinamento le abitazioni
ubicate lungo l’intero tratto delle Vie Stradelli Guelfi, Canova e Rivani;

2. INCREMENTO DELLE DOTAZIONI DI VERDE PUBBLICO NELLE VIE RIVANI E
CANOVA E REALIZZAZIONE DI CONNESSIONI CICLO-PEDONALI
E’ necessario, a tale proposito, completare la dotazione di verde nelle vie Rivani e Canova a
ridosso dell’asse tangenziale-autostrada, al fine di costruire un sistema integrato di aree verdi
in grado di aumentare la qualità urbana ed ambientale, che deve essere accompagnato dalla
realizzazione di percorsi ciclabili e pedonali in grado di arrivare fino alla c.d. ex
Collina-discarica Hera, come da tempo chiedono i residenti della zona;
Occorre inoltre realizzare interventi di risistemazione e ripulitura delle aree verdi esistenti,
che da tempo versano in una situazione non decorosa;

3. INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA E MITIGAZIONE DELLA VELOCITA’ IN VIA
STRADELLI GUELFI
Occorre realizzare interventi di definitiva messa in sicurezza e rallentamento della velocità in
Via Stradelli Guelfi come da tempo richiedono i residenti (peraltro pesantemente coinvolti
anche dall’allargamento dell’asse tangenziale-autostradale che si avvicina ulteriormente alle
loro abitazioni). Tale intervento risolverebbe quindi un annoso problema per la viabilità e la
sicurezza stradale della zona;

4. REALIZZAZIONE IN TEMPI BREVI DELLA ROTONDA ALL’INTERSEZIONE VIA
MATTEI -VIAMARTELLI E DEL TERZO LOTTO DELLA LUNGOSAVENA
Si chiede che la realizzazione di tali opere – già previste all’interno dell’Accordo di aprile
2016 – venga considerata prioritaria, in ragione della loro funzione, rispettivamente, di
miglioramento della sicurezza di un incrocio altamente pericoloso e di sgravio del traffico di
attraversamento di Via Due Madonne, via Martelli e Viale Lenin;

VALUTA ESSENZIALE

1. che l’attuale rete di monitoraggio della qualità dell’aria dell’Agglomerato di Bologna,
così come individuata sulla base di quanto previsto dalla normativa vigente in materia,
venga opportunamente integrata da ulteriori stazioni di monitoraggio fisse tali da
consentire, a tutela della salute dei cittadini, una più completa valutazione dell’effettivo
contributo all’inquinamento atmosferico attribuibile all’asse stradale
tangenziale/autostrada da posizionarsi nelle aree dei Quartieri San Donato-San Vitale,
Borgo Panigale-Reno e Navile maggiormente esposte;

2. che venga assicurato il pieno coinvolgimento dei soggetti più direttamente interessati
dagli espropri e dagli interventi invasivi;

3. che venga dedicata particolare attenzione alla fase della cantierizzazione e all’impatto dei
lavori sui cittadini e sui luoghi delle zone interessate, predisponendo tutti i necessari
accorgimenti per limitare al massimo i disagi, soprattutto nel momento in cui i lavori
andranno ad incidere su strade cittadine particolarmente critiche perché strette, prive di
marciapiedi oppure già gravate dal traffico urbano;

4. che l’Amministrazione Comunale si doti di formali strumenti adeguati per il monitoraggio
dell’impatto ambientale e dei lavori di cantierizzazione dell’opera, anche per mantenere
costante e articolato nei territori il confronto con la cittadinanza durante tutte le fasi di
realizzazione dell’infrastruttura;

5. che il Comune di Bologna, la Città Metropolitana di Bologna e la Regione
Emilia-Romagna richiedano ed ottengano l’istituzione di un organismo (Osservatorio)
rappresentativo delle istituzioni firmatarie dell’accordo del 15 aprile 2016, integrato dai
rappresentanti dei Quartieri interessati e dotato dei supporti tecnici necessari, con la
funzione di sovraintendere a tutta la fase esecutiva e di primo esercizio della
infrastruttura, monitorando e gestendo le criticità e risolvendo i problemi e le controversie
che inevitabilmente si presenteranno nel corso dei lavori, garantendo altresì un’efficace
interfaccia nei confronti della cittadinanza. Gli oneri connessi al funzionamento
dell’Osservatorio, sul modello dell’omologo organismo attivato per la Variante di Valico
appenninico, dovrebbero essere posti a carico della Società Autostrade.

BOLOGNA – 25 Ottobre 2016.

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