RD CONGO. TSHISEKEDI RIELETTO PRESIDENTE
(5 Gennaio 2024)
KINSHASA. Félix Antoine Tshisekedi è di nuovo Presidente della Repubblica Democratica del Congo: l’ha confermato il 1º Gennaio 2024 la Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI), rivelando che oltre 13 milioni di congolesi, su 18 milioni di votanti, si son espressi per rinnovar il mandato al Capo di Stato uscente.
Ovviamente, come avviene spesso, i candidati sconfitti han denunciato brogli ed irregolarità ed han chiesto l’annullamento del voto: spetterà alla Corte costituzionale validare o meno il risultato.
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I DETTAGLI
Tshisekedi ha ottenuto il 73% dei voti mentre Moises Katumbi, il suo principale avversario, il 18%.
Non è ancora noto l’esito delle legislative che si son svolte il 20 dicembre 2023, parallelamente alle presidenziali.
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CAOS ORGANIZZATIVO
L’intera procedura di voto si è svolta nel caos: seggi ancora da allestire il giorno del voto, kit elettorali mancanti, machines à voter mal funzionanti, sezioni elettorali che han aperto in ritardo o per nulla.
In alcune aree si è votato in più giorni e molti elettori, dopo file snervanti, han rinunciato ad esprimersi.
In tre province, fra cui Rutshuru e Masisi, nel Nord Kivu, non si è votato affatto, perché interessate dalla guerriglia dell’M23 che da anni provoca morti e distruzioni nelle terre di confine con Uganda e Ruanda.
Alla fine, solo il 43% del corpo elettorale ha detto la propria: una percentuale di votanti comunque importante per un Paese che solo dal 2006 tiene elezioni più o meno regolari dopo decenni di dittatura e guerra.
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TSHISEKEDI RINGRAZIA
Appreso l’esito del voto, Tshisekedi ha ringraziato gli elettori per la rinnovata fiducia:
«Avete creduto nel mio impegno a non risparmiare alcuno sforzo affinché il nostro Paese riprenda il posto che gli spetta e affinché il popolo congolese ritrovi l’orgoglio e la dignità di appartenere a questo Paese – ha proclamato – Avete creduto nella mia lotta contro le disuguaglianze che caratterizzano da tempo la nostra società.»
Ha quindi promesso che nei 5 anni del suo secondo mandato si impegnerà affinché sia garantito il diritto a cure sanitarie ed accesso al parto gratuiti;
Ha garantito che l’istruzione sarà completamente senza spese per le famiglie: finora la scuola primaria era priva di costi per i genitori.
Rimangono però irrisolti a questo proposito due problemi:
1. i modesti stipendi pagati agl’insegnanti;
2. lo stato fatiscente delle strutture scolastiche.
Il Congo, inoltre, come dimostra la confusione che ha caratterizzato l’appuntamento elettorale deve risolvere i gravosi problemi della sua logistica: strade spesso assenti e trasporti inaffidabili.
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LA GUERRA DELL’EST
Le elezioni han riguardato tutto il Congo ma non le tre province orientali dove agisce,tra gli altri,il M23, un movimento di guerriglieri finanziato dal Ruanda.
Dalla fine del 2021, l’insurrezione di M23, è riemersa, guadagnando terreno nel Nord Kivu.
Ciò ha spinto i leader d’altri gruppi armati, in particolare quelli che difendono altre regioni congolesi, a mobilitare nuovamente i loro combattenti mentre M23 si avvicina ai loro territori.
Nel novembre 2022 una forza multinazionale messa in piedi dai paesi dell’Africa orientale si è schierata nel Nord Kivu mentre Kinshasa cercava di riguadagnar terreno a spese degl’insorti.
Un anno dopo, le attese per una pacificazione della regione son andate ampiamente deluse: i militari dei paesi dell’East African Community (EAC) han iniziato a ritirarsi.
durante la campagna elettorale Tshisekedi ha rinnovato le accuse al presidente ruandese Kagame,ma ora Kinshasa deve sperare che le forze della Comunità di Sviluppo dell’Africa Australe (SADC) riescano dove quelle dell’EAC han fallito.
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TRAFFICI D’ORO
Tra le cause dei molti conflitti che affliggono l’Est del Congo ci sono le enormi ricchezze presenti nel sottosuolo: tra esse c’è l’oro che vien estratto e poi passa allo stato grezzo nei paesi vicini.
Secondo un rapporto pubblicato nel giugno 2023 dall’Extractive Industries Transparency Initiative (EITI), organismo internazionale che promuove la trasparenza nella gestione delle risorse naturali di cui fan parte 57 Stati, nell’anno fiscale 2020-2021 le importazioni d’oro grezzo dell’Uganda hanno superato in modo significativo le esportazioni di raffinato.
L’oro proviene soprattutto da RD Congo, Zimbabwe e Tanzania e sidirige soprattutto verso gli Emirati Uniti
La parte del leone la fanno però importazioni clandestine di “metallo giallo” ad opera di trafficanti che posson contare su importanti appoggi.
Di conseguenza, si comprende quali siano gl’interessi che alimentan i conflitti nel Congo orientale che vede coinvolti in modo diverso Ruanda ed Uganda e che rende anche impossibile una pacificazione.
PIER LUIGI GIACOMONI