IL VANGELO DI OGGI

Il pastore e le pecore

(11 Maggio 2025)

Quarta domenica di Pasqua: abbiamo il nuovo Papa.

L’8 maggio, con forse più di 100 voti, il Conclave ha eletto Robert Francis Prevost, statunitense, 265° romano pontefice.

Questi ha assunto il nome di Leone, il quattordicesimo della serie.

L’ultimo Papa a portar questo fu Vincenzo Gioachino Pecci che regnò dal 20 Febbraio 1878 al 20 Luglio 1903.

Di Leone XIII si ricorda che la sua voce è la prima ad esser stata incisa su un rullo, l’antenato dei dischi e dei CD, e per aver scritto nel 1891 l’enciclica Rerum Novarum “delle cose nuove” sulla rivoluzione industriale e sul rapporto lavoratori-datori di lavoro.

E’ un documento fondamentale che getta le basi della dottrina sociale della Chiesa cattolica e da cui scaturiranno nel XX secolo diversi movimenti sociali e politici cattolico-democratici.

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VANGELO

Giovanni, Cap. 10, Vv. 27-30

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

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COMMENTO

Il tema del pastore e delle pecore ricorre spesso nella Sacra scrittura:

• quando Gesù nasce, i primi che si recano alla grotta di Betlemme, su invito degli Angeli, son i pastori che stan vegliando le greggi;

• Gesù stesso in una parabola narra che il buon pastore quando perde una pecora abbandona il gregge e fa di tutto per recuperarla.

Anche in questo testo appare lo stesso leitmotiv: egli infatti dice:

«Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. […]

non andranno perdute […] e nessuno le strapperà dalla mia mano.»

Tradotto: nessuno sarà escluso, eliminato, scartato.

Mentre la nostra società tende a scartare tanti che vengon emarginati perché non abbastanza produttivi, non vincenti, privi di grinta, poco performanti, Gesù ci dice che nessuna delle sue pecore sarà perduta e nessun ladro gliele porterà via.

E’ un messaggio inclusivo, aperto a tutti, in una parola, profondamente democratico.

Anche Papa Leone XIV, nel suo primo discorso, l’ha ripetuto:

«La pace sia con tutti voi! Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. […]

Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. […] gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace.

PIER LUIGI GIACOMONI