FUSI ORARI E DITTATURE- COREA DEL NORD
(8 agosto 2015).
PYONGYANG. La notizia è in rete: la Corea del Nord dal 15 agosto prossimo, 70° anniversario della resa del Giappone, adotterà un’ora diversa da quella utilizzata nella Corea del sud ed in Giappone.
Se per Tokyo e Seul continuerà a valere il fuso GMT+9, Pyong Yang userà GMT+8.30.
“L’agenzia ufficiale nordcoreana – si legge su corriere.it – ha spiegato che l’istituzione dell’«ora di Pyongyang» servirà a sradicare la memoria del passato coloniale che ha interessato la Corea del Nord.”
I fusi orari – spiega Wikipedia – sono fasce della superficie terrestre che hanno la stessa ora
convenzionale. Tuttavia, sono i singoli Stati che definiscono l’ora ufficiale e possono, a seconda delle proprie esigenze modificarla.
Molti Stati, ad esempio, introducono durante il periodo estivo l’ora legale per risparmmiare energia elettrica di sera.
I regimi autoritari, però, hanno spesso giocato sui fusi orari per i propri scopi.
Facciamo alcuni esempi:
In Spagna, Francisco Franco dispose nel 1942 che gli orologi del Paese avanzassero d’un’ora per collocare Madrid sullo stesso fuso orario di Berlino, alleata del regime falangista, invece che su quello di Londra.
La Francia, occupata dai nazisti negli anni Quaranta, adottò anch’essa il fuso di Berlino.
Il presidente venezuelano Hugo Chavez nel 2007 decretò che l’ora ufficiale di Caracas sarebbe stata di GMT-4.30, anziché GMT-5.00. Voleva, il leader bolivariano, distinguere l’ora ufficiale del proprio Paese sia da quella di Washington che di Bogotà, considerati Paesi nemici di Caracas.
La Cina, Paese grande quasi quanto l’Europa, adotta un solo fuso orario (GMT+8)col risultato che il sole raggiunge lo zenit alle 11 sulla costa orientale e alle 15 nell’estremo occidente del Paese.
PIERLUIGI GIACOMONI