RIBELLI/1
ALEKSEJ NAVAL.NYJ
(22 Giugno 2024)
MOSCA. Ci son persone che da sole, poiché son per natura ribelli, metton in crisi con le loro azioni il potere: Aleksej Naval’nyj (1976 – 2024) è uno di questi.
Non sopporta le ingiustizie, le ipocrisie del potere e la corruzione mafiosa, per cui, usando le risorse offerte da Internet ne mette a nudo il “lato oscuro”, quello che dovrebbe rimaner celato.
Non a caso, la Russia di Putin ha fatto di tutto per eliminarlo, purtroppo riuscendoci.
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ALEKSEJ NAVAL’NYJ
Aleksej Anatol’evič Naval’nyj nasce il 4 Giugno 1976: a 23 anni entra in un circolo di giovani che discuton liberamente della situazione politica in Russia: in quel momento non si fa particolarmente notare, ma più avanti emergerà, dimostrando anche notevoli capacità organizzative.
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LA RUSSIA
A Mosca, è appena cambiato il Presidente: al posto del malato e alcolizzato Boris Nikola’evič Eltsin c’è un oscuro ex agente del KGB di San Pietroburgo, Vladimir Vladimirovič Putin.
Questi, fin dall’inizio, fa capire che l’aria è cambiata: in un discorso dice ad esempio che i ribelli ceceni van inseguiti ed ammazzati fin nel cesso. Riorganizza lo Stato in modo da ridurre competenze ed autonomia dei governatori regionali, concentrando a Mosca,intorno all’amministrazione presidenziale, tutto il potere che conta.
Sulla scena internazionale, ottiene ascolto anche in Occidente: per 14 anni è invitato al meeting dei paesi più industrializzati che si ribattezza G8.
Nel 2007, l’incantesimo si rompe: in un celebre discorso tenuto a Monaco di Baviera, accusa gli Stati Uniti d’esercitare un dominio monopolistico nelle relazioni globali, facendo un uso eccessivo della forza militare.
Più avanti, dichiarerà che lo scioglimento dell’URSS è stata una sciagura e che è diritto della Russia interessarsi dell'”estero vicino”, cioè delle repubbliche postsovietiche: da qui nasce ad esempio la miniguerra con la Georgia (agosto 2008) che porta alla “secessione” dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Nord che divengon satelliti russi.
A Mosca e dintorni, intanto, avvengon fatti significativi e sconvolgenti:
Russia Unita si afferma sempre più come partito dominante, anche attraverso evidenti brogli elettorali a danno delle opposizioni, mentre diversi delitti eccellenti eliminan dalla scena sia personaggi scomodi, come Anna Politkovskaja e boris Nemsov, sia elementi dei servizi segreti fuggiti in Occidente.
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DA NAZIONALISTA A LIBERALE
Naval’nyj, all’inizio, è un nazionalista che prova repulsione nei confronti di alcune minoranze etniche, come quei caucasici chepopolano la capitale: per questo nel 2007 partecipa ad una marcia dei suprematisti bianchi e pubblica dei video molto aggressivi verso chi ha la pelle scura.
Nel 2010, si reca a Yale per seguire un master,rimanendo lontano dalla Russia tre anni: ciò influisce sul suo orientamento ideologico: smette i panni dell’estremista ed abbraccia idee più liberali.
Si dichiara favorevole, per esempio, ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, facendo infuriare Putin che preme sul parlamento affinché approvi leggi sempre più dure contro la comunità LGBTQ+, in nome dei valori tradizionali caldeggiati dalla chiesa ortodossa, solidamente alleata al Kremlino.
Coi suoi video, molto seguiti in patria, mette a nudo la corruzione del regime e i brogli messi a segno nelle parlamentari del 2011, al fine di garantire a Russia Unita una maggioranza schiacciante nelle camere e nei legislativi locali.
2013: Naval’nyj si candida a sindaco di Mosca, sfidando un fedelissimo di Putin: perde, ma raccoglie complessivamente il 27% delle preferenze.
Negli anni successivi, prosegue le sue campagne anticorruzione, sempre utilizzando youtube, mentre intorno a sé ed alla moglie Julia cresce un movimento d’opinione che potrebbe trasformarsi in partito.
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TENTATIVI D’ASSASSINIO
Agosto 2018, Aleksej e Julia stan trascorrendo un periodo di vacanze a Kaliningrad, Mar Baltico: un giorno, però, lei si sente male: è stata avvelenata?
Molto debole, rientra in albergo e in qualche modo riesce a salvarsi.
La coppia ignora che l’FSB, già KGB, li controlla minuto per minuto: tre agenti han il compito d’ammazzarli, ma stavolta il colpo non va a segno. .
Agosto 2020: Aleksej è a Tomsk, in siberia, a tener conferenze. Terminata la tournée, prende un aereo per rientrare a Mosca. Mentre è in volo si sente male e rapidamente va in coma. L’aereo atterra a Omsk: il veloce intervento dei soccorsi, si scoprirà dopo, gli salva la vita.
Mentre è in ospedale molto malato si leva la voce della cancelliera tedesca Angela Merkel: la salute di Naval’nyj, dice, è una questione di sicurezza internazionale.
Mosca, a malincuore, è costretta a concedere ad un’équipe medica tedesca d’arrivare a Omsk, prender visione delle sue condizioni e trasportarlo in Germania: a Berlino sarà curato contro l’avvelenamento.
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LA BRAVATA
Durante la convalescenza compie una bravata con la quale probabilmente firma la sua condanna a morte: fingendo d’esser un funzionario del Kremlino che deve scrivere una relazione su quanto accaduto a Tomsk, telefona all’FSB e si fa passare uno degli agenti che ha tentato d’ucciderlo.
Questi, non riconoscendo la suavoce,gli rivela per filo e per segno come si son svolti i fatti.
Mentre è impegnato con le sue conferenze, L’FSB entra nella sua camera d’albergo e sparge nelle cuciture delle sue mutande il Novičok, un gas nervino che a contatto con la pelle doveva ucciderlo in pochi minuti.
Il sollecito intervento dei soccorsi impedisce al piano d’andar in porto con successo.
La telefonata è registrata e messa in rete in modo che tutti possan ascoltarla.
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IL RITORNO
Ristabilitosi, torna a Mosca: Perché rientra in Russia, sapendo che la sua vita è in pericolo? Chi lo conosce, sostiene che la sua battaglia contro il Kremlino avrebbe perso credibilità se fosse rimasto all’estero, mentre i suoi amici di lotta venivan arrestati.
Giunto, dunque, all’aeroporto di Šeremet’evo nel gennaio 2021, è subito arrestato e tradotto in un carcere nei pressi della capitale, noto per le sue pessime condizioni di detenzione.
Un primo processo lo condanna a tre anni e passa di reclusione: in un secondo momento gli verranno inflitti altri 18 anni.
La sua salute peggiora, sia per i postumi del Novičok, sia per il trattamento che gli vien riservato, ma questo non gl’impedisce di condurre altre battaglie: a Settembre 2021 scatta la campagna per far votare alle legislative candidati di qualunque partito purché contrari a Putin; quando il 24 Febbraio 2022 comincia l'”operazione militare speciale” contro l’ucraina si dichiara contro la guerra.
2023: nuovo trasferimento. Destinazione un gulag in Siberia dove d’inverno la temperatura scende fin a 40 gradi sotto zero: lì vien trattato malissimo. Ad un certo punto, è rinchiuso in una cella isolata con poco e cattivo cibo, freddo e pessime condizioni di vita.
A gennaio diquest’anno si diffondon notizie inquietanti su di lui: è sparito, non si sa dove sia… il 16 febbraio, s’apprende che è morto.
Secondo il Times di Londra, causa del decesso, un forte pugno ricevuto al cuore; altri sostengon invece che il suo fisico, molto debilitato, non è più in grado di resistere al freddo ed al duro regime carcerario.
Putin, che è in campagna elettorale per ottener un nuovo mandato, rilascia dichiarazioni ambigue: di fatto, le autorità per giorni, negan alla moglie di veder il corpo del marito e voglion tener celato il giorno del funerale.
Temono infatti che quel momento si trasformi in una manifestazione di dissenso in mondo visione: cosa che avviene perché tutte le TV internazionali mostrano la mesta cerimonia, cui partecipan centinaia di persone.
Julia nel frattempo ripara all’estero e eleva la voce per sensibilizzare l’opinione pubblica su Putin, il suo regime e i suoi crimini.
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IN LIBRERIA
Su Aleksej Naval’nyj è disponibile in rete molto materiale: Anna Zafesova gli ha dedicato un libro, Naval’nyj contro Putin Veleni, intrighi e corruzione.
La sfida per il futuro della Russia, Paesi Edizioni, Roma, 2021.
PIER LUIGI GIACOMONI
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NOTA:
Il 21 Giugno, si è appreso che altri due prigionieri politici rischian di far la stessa fine di Naval’nyj: entrambi son stati rinchiusi in questi giorni nel PKT, Pomeshcheniye kamernogo tipa, una cella di rigore permanente, situata all’interno d’una colonia penale.
Vladimir Kara-Murza, sopravvissuto a due tentativi d’avvelenamento, sta scontando a Omsk, siberia, 25 anni di reclusione per alto tradimento.
E’ stato punito perché, dice il suo legale, invece d’indossar un copricapo, teneva le mani dietro la schiena.
Ilja Jashin, che sta scontando una pena ad 8 anni e mezzo, per aver diffuso “false notizie sulle forze armate russe”, è stato punito perché all’uscita dalla doccia, invece di mettersi subito l’uniforme carceraria, ha preferito indossar una maglietta.
Per entrambi si nutron timori sulla loro sorte: Kara-Murza, in particolare, è in precarie condizioni di salute.