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MA LEI CHIACCHIERAVA

(24 Ottobre 2018)

1.

Si trovava a Dallas, era il 22 novembre 1963: quel giorno nella sua città era in visita il Presidente John F. Kennedy. Lei era vicino ad una sua amica ed in attesa che arrivasse il corteo presidenziale cominciò, come faceva sempre, a chiacchierare. Di cosa parlava? Niente di rilevante, niente di memorabile, chiacchiere e basta!

Ad un certo punto, ci fu un movimento, la folla cominciò ad agitarsi, si udirono degli spari: lei però non si accorse di nulla, perché era intenta a chiacchierare.

Non si accorse nemmeno che vicino a lei moriva Kennedy, lo scoprì più tardi, guardando la tv.

***

2.

Era in piazza San Pietro il 16 Ottobre 1978: era arrivata pochi giorni prima per visitare la “città eterna”. Era in corso il conclave per l’elezione di un nuovo Papa. In attesa che succedesse qualcosa, lei, come faceva sempre, si mise a chiacchierare con la sua vicina. Non si accorse in quel pomerigio autunnale che dal camino della Cappella Sistina stava uscendo la fumata bianca che annunciava che c’era un nuovo Papa, non prestò attenzione all’annuncio dell’elezione del sommo pontefice, anzi intraudendo il nome del futuro Giovanni Paolo II cominciò a blaterare contro i “negri”, come li chiamava lei, perché pensava che Wohityla fosse africano e non ascoltò nemmeno il discorsetto del nuovo Papa, d’altronde non capiva l’italiano.

Lei chiacchierava incessantemente e non s’accorgeva nemmeno che la vicina se n’era andata e lei era rimasta sola.

Rientrata in albergo, apprese dalla tv che era stato eletto il nuovo Papa: lei però non se n’era nemmeno accorta.

D’altronde non era cattolica e quindi non gliene importava niente.

***

3.

Era a Berlino il 9 novembre 1989: insieme ad un gruppo di turisti americani era in visita alla città divisa. Quella sera era davanti al Check Point Charlie. Era lì insieme a migliaia di persone che erano in attesa che accadesse qualcosa. Qualcosa accadde: il Muro che divideva Berlino cadde quella notte, ma lei non se ne accorse nemmeno. Perché chiacchierava con una sua vicina. Anche quando quella le disse che stavano succedendo fatti importanti, lei continuò a chiacchierare.

***

4.

Era talmente abituata a cianciare che ormai lo faceva incessantemente: al cinema, a teatro, in chiesa, da sola, in compagnia. Era un bla-blà incessante che s’interruppe solo il giorno della sua morte: anzi, quando approdò dinanzi a S. Pietro che doveva decidere se ammetterla in Paradiso o mandarla altrove, lei iniziò a chiacchierare ed il santo, che non ne poteva più, la mandò nel girone infernale dei chiacchieroni dove tutti blateravano incessantemente a vuoto in uno stanzone non insonorizzato.

Ogni giorno arrivavano nuovi dannati: conduttori e presentatrici di talk show, chiacchieratori compulsivi, politici abituati a tenere discorsi interminabili, petulanti vecchiette, imbonitori che anche lì vendevano pentole ed improbabili investimenti in banche situate alle Figi.

Lei lì si trovava a meraviglia: poteva parlare, cianciare, blaterare all’infinito. Nessuno l’ascoltava, ma a lei non importava: le bastava udire la sua voce che non si zittiva mai. Era talmente intenta a chiacchierare con se stessa che non si accorse nemmeno che un diavolo aveva intimato il silenzio.

***

5.

«D’ora in poi – disse il pimpante demonietto – la pena per tutti cvoi sarà il silenzio assoluto: per evitare che apriate bocca, data la vostra inveterata abitudine, vi saranno cucite le labbra in modo che potrete solo mugolare. Però una volta alla settimana la bocca si riaprirà per un giorno intero: sarà la domenica da mezzanotte a mezzanotte.

In quel giorno potrete sfogarvi: potrete far uscire dalla testa tutti i pensieri che si saranno accumulati durante la settimana. Poi allo scoccar della mezzanotte del lunedì di nuovo le labbra vi saranno cucite. tutto questo in eterno, perché dall’inferno, non si esce più.»

Aveva appena finito di parlare che centinaia di migliaia di piccoli demoni, muniti di ago e filo cucivano le labbra dei chiacchieroni: calò nella stanza un silenzio mortale che veniva rotto dai mugolii dei dannati.

Dagli altroparlanti collocati sulle pareti del vasto stanzone giunse dapprima una musica dolce, poi da ogni postazione uscirono centinaia di voci che parlavano in tutte le lingue del mondo: erano le registrazioni delle chiacchiere, dei discorsi, delle interviste, delle lezioni, insomma di ogni cosa detta durantela vita terrena dei dannati puniti per la loro petulanza.

PIER LUIGI GIACOMONI

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