LE FIGI, ORO E BRONZO NEL RUGBY A SETTE
(2 Agosto 2021)
SUVA. Le rappresentative maschile e femminile delle isole Figi vincono l’oro e il bronzo nelle gare di rugby a sette ai giochi della 32a Olimpiade in corso a Tokyo.
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IL RUGBY A SETTE.
«Il rugby a 7 – scrive it.wikipedia – è uno sport di squadra derivato dal rugby, originariamente concepito in base alle regole del rugby union[1], ma adottato anche dal rugby league[2]. Il rugby a 7 dal 2016 rientra nel programma dei Giochi olimpici. Dato che i giocatori si trovano a ricoprire spazi di campo molto più ampi rispetto al rugby union, le loro caratteristiche principalmente sfruttate in questa disciplina sono la velocità e l’agilità, piuttosto che la forza e prestanza fisica maggiormente richieste nel corrispettivo sport a 15.»
Il rugby a 7 s’inizia a praticare nel 1883 a Melrose, cittadina degli Scottish Borders, in Scozia, famosa soprattutto per la casa-museo del grande scrittore Sir Walter Scott. Sarebbe stato un macellaio, di nome Ned Haig, giocatore del Melrose, ad aver l’idea del gioco durante una Festa annuale dello Sport, attesissima in tutta la regione, che prevedeva anche un torneo di rugby.
Il gioco rimane confinato in Scozia, finché nel 1926 a Londra, sulla spinta degli scozzesi della capitale, si organizza il Middlesex Seven, un torneo che sarà rinomato fino agli anni 50 quando sarà varato l’Hong Kong Sevens, una specie di campionato mondiale della specialità.
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REGOLE PRINCIPALI.
Il campo ha le stesse dimensioni di quello del rugby a 15;
i giocatori in azione sono 7 e altri 5 sono pronti a sostituirli; alle mischie ordinate e alle rimesse laterali partecipano 3 giocatori.
La partita di un torneo importante si divide in due tempi di 10 minuti ciascuno, con un intervallo, tra un tempo e l’altro, di due minuti; Gli incontri ordinari sono divisi in due tempi di 7 minuti con un minuto d’intervallo.
E’ consentito il pareggio, tuttavia se due squadre si contendono un titolo, ad esempio quello olimpico, in caso di parità, l’incontro prosegue finché una delle due non mette a segno dei punti.
La meta vale 5 punti, la punizione 3: la trasformazione, dopo la meta, 2 punti.
Il rugby a 7 si può giocare all’aperto, ma anche al chiuso in un palazzetto dello sport.
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TORNEI PRINCIPALI.
Dopo l’eliminazione del rugby a 15 dal programma olimpico (1924), il CIO ha inserito il rugby a 7 nel programma dei giochi della 31a Olimpiade (Rio de Janeiro, 2016).
Attualmente, il titolo mondiale è detenuto dalla Nuova Zelanda sia maschile che femminile, mentre Figi maschile, come detto, si è aggiudicata il titolo olimpionico. L’analogo titolo femminile è stato vinto dalla Nuova Zelanda.
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STORIA DELLE FIGI.
L’arcipelago delle isole Figi è popolato da genti di stirpe oceanica già da molti secoli quando nel 1643 vi sbarca il navigatore olandese Abel Tasman: questi sta cercando il continente australe; 130 anni dopo vi giunge James Cook che però vi fa tappa solo brevemente (1774).
La vera e propria esplorazione dell’arcipelago avviene nel 1789 ad opera del capitano William Bligh.
Nel secolo successivo, le isole sono raggiunte da coloni europei, soprattutto britannici, attratti dalla possibilità di commerciare il legno di sandalo di cui le Figi sono ricche.
Nel 1879, il Regno Unito le trasforma in una propria colonia: nei decenni successivi si instaura la monocultura della canna da zucchero: conseguenza, migliaia di lavoratori indiani vi vengono trasferiti perché ritenuti più idonei al lavoro nelle piantagioni: si gettano in questo modo le basi di quel conflitto etnico che dilanierà per due decenni la vita delle Figi una volta acquisita l’indipendenza.
La dominazione britannica dura fin al 10 ottobre 1970: il Paese consegue l’indipendenza nell’ambito del Commonwealth e per alcuni anni ha come capo di Stato nominale la Regina Elisabetta II Windsor.
Primo Capo del governo, per ben diciassette anni, è Ratu Sir Kamisese Mara (1920 – 2004), esponente dell’aristocrazia figiana rappresentata dal Gran consiglio dei capi: per 17 anni è questo organo a detenere di fatto il potere nell’arcipelago.
Con le elezioni generali del 1987, però, vinte dal Partito Laburista, sostenuto principalmente dalla numerosa etnìa indiana, si rompe l’equilibrio acquisito: il nuovo primo Ministro, Timoci Bavadra (1934 – 1989) è un indo-figiano. La reazione dei clan melanesiani non si fa attendere: il 14 maggio dello stesso anno, dopo appena un mese di vita,il nuovo governo è rovesciato da un primo colpo di Stato. Il tenente colonnello Sitiveni Rabuka (1948) prende provvisoriamente il potere per lasciarlo successivamente nelle mani dell’ex premier Mara. Nel settembre ’87, nuovo golpe: Rabuka abroga la monarchia e proclama la repubblica.
Primo presidente Ratu Sir Penaia Ganilau (1918 – 1993): questi quando muore chiede che il proprio corpo sia messo su una barca e lasciato andare alla deriva come pare avvenisse nella tradizione melanesiana.
Tre anni dopo, nel 1990, è redatta una nuova costituzione che crea uno stato nel quale il parlamento è eletto su basi etniche: a ciascuna comunità spetta un certo numero di seggi nella camera bassa, mentre il Gran Consiglio dei Capi melanesiani controlla che la legislazione adottata dai deputati coincida con gli interessi della loro etnìa
Le Figi vengono espulse dal Commonwealth ed emarginate per la loro politica razzista dalla comunità dei Paesi del Pacifico: altro risvolto della questione, una parte consistente degli indo-figiani per sfuggire alle angherie cui sono sottoposti dai melanesiani emigrano negli Stati vicini o tornano in India.
Si arriva così al 1997 quando viene varata una terza costituzione che gode dell’appoggio dei leader delle diverse comunità, ma la base etnica delle istituzioni rimane inalterata: gli elettori, al momento del voto, possono scegliere i loro deputati in base alla loro appartenenza al gruppo melanesiano o indiano e così via.
Nel 2000, nuovo golpe condotto dal Commodoro Voreqe “Frank” Bainimarama (1954), militare melanesiano che però si oppone almeno a parole alla politica discriminatoria del governo: seguono anni di conflitti incessanti tra casta militare e regime civile, finché nel dicembre 2006 Bainimarama compie un quarto golpe, cui segue una nuova costituzione che però sarà invalidata nel 2009 da una sentenza della Corte suprema.
L’intervento dei supremi giudici fa da detonatore ad una nuova crisi istituzionale: il Presidente Ratu Josefa Iloilo (1920 – 2011) scioglie governo e Parlamento ed indìce nuove elezioni. Dalle urne emerge un parlamento che nel 2013 stende una quinta costituzione, l’attuale, che supera la separazione etnica tra indiani e melanesiani.
Invece d’un legislativo bicamerale, nel quale svolge un ruolo decisivo il Gran Consiglio dei Capi, è creata un’unica Camera dei Rappresentanti, eletta a suffragio universale ogni quattro anni, che elegge il Primo Ministro e su sua proposta, ogni tre anni, designa il Presidente della Repubblica.
Bainimarama, smessi i panni militari, assume fin dal 2009 la guida effettiva del Paese e nelle elezioni generali del settembre 2014 conquista il potere col suo partito Fiji First party.
In questi anni, le Figi hanno riacquisito il loro posto nel Commonwealth e nell’Associazione degli Stati del Pacifico.
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LE ISOLE FIGI.
Le isole Figi son un arcipelago composto da 322 isole (di cui 106 abitate) e 522 piccoli isolotti, disposti intorno al mar di Koro. Le due isole più importanti sono Viti Levu e Vanua Levu. Le isole sono montuose, con cime alte fino a 1.300 metri sul livello del mare.
Le montagne son coperte da una fitta foresta tropicale: alcune isole han origine vulcanica.
Viti Levu ospita la capitale, Suva, ed è la residenza di circa tre quarti della popolazione. Altre città importanti sono Nadi, centro turistico abitato da circa 10.000 residenti (dove si trova l’aeroporto internazionale), e Lautoka con 32.000 abitanti (dove ci sono una grande fabbrica di zucchero e il porto). Le maggiori città di Vanua Levu sono Labasa e Savusavu.
L’area totale, compresa entro i confini nazionali è di circa 194.000 km², di cui solo il 10% è costituito da terre emerse (la superficie reale è di 18.274 km2).
L’arcipelago è situato all’incirca a metà strada tra Vanuatu e Tonga, e rappresenta quindi una sorta di crocevia nel Pacifico sud-occidentale. Il 180º meridiano passa proprio attraverso Taveuni, ma la linea internazionale del cambio di data viene appositamente piegata per consentire un tempo uniforme a tutto il gruppo di isole.
Rotuma, la più settentrionale delle isole, è situata appena 12° 30′ al di sotto dell’equatore.
Le isole dell’arcipelago sono disposte a ferro di cavallo, costellate da numerosi atolli corallini.
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POPOLAZIONE, LINGUE, RELIGIONI.
La popolazione ammonta, secondo una stima del 2018, a 900.000 abitanti circa:. il 57% appartiene al ceppo melanesiano, il 38% sono indiani, discendenti di coloro che giunsero nell’Ottocento per soddisfare la richiesta di manodopera dei coloni britannici. Il rimanente comprende europei, cinesi e gruppi etnici minori.
Lingue ufficiali sono l’inglese e il figiano standard (quello dell’isola di Bau), mentre la comunità di origine indiana parla l’hindi figiano.
La maggioranza della popolazione professa fedi cristiane: protestanti 55%, cattolici 9%; vi sono poi robuste minoranze di indù, 28%, musulmani, 6%.
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ASSETTO ISTITUZIONALE.
La Repubblica delle Isole Figi è una democrazia rappresentativa: il Parlamento monocamerale è eletto, stando alla Costituzione del 2013, ogni quattro anni.
La Camera dei Rappresentanti si compone di 50 membri[3], scelti in un unico collegio elettorale nazionale: ogni elettore può attribuire una preferenza ad un unico candidato. La somma dei voti raccolta dai singoli, inclusi in una lista di partito, determina la percentuale finale dei voti conseguiti da ciascuna lista.
Le liste che non raggiungono almeno il 5% dei voti validi sono escluse dall’assegnazione dei seggi.
Le ultime elezioni generali, tenutesi nel 2018 han visto l’affermazione di Fiji first party (27 seggi), seguito dal Partito Socialdemocratico Liberale (21 seggi) e dagli Indipendenti (3 seggi).
Il territorio è suddiviso in 4 divisioni, articolate in 14 province: Rotuma ha uno statuto autonomo.
le Figi hanno un esercito molto numeroso, paragonato alle dimensioni dello Stato: i militari oltre ad occupare ruoli importanti nella vita politica del paese sono stati impiegati anche nelle forze alleate impegnate in iraq e Afghanistan.
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L’ECONOMIA.
Canna da zucchero, palme da cocco e frutta tropicale sono i princippali prodotti d’esportazione, mentre manioca, patate dolci e riso servono per l’alimentazione della popolazione.
Di scarso rilievo l’allevamento, mentre consistente il patrimonio boschivo (circa il 44% del territorio): se ne ricava legname pregiato.
La pesca, prima condotta con criteri tradizionali che soddisfacevano solo il mercato interno, è in fase di sviluppo.
L’attività estrattiva poggia su giacimenti d’oro, argento, manganese e rame.
Un settore in espansione è il turismo che ha ripreso forza dopo gli anni dell’instabilità politica.
Le Figi commerciano soprattutto con altri paesi della regione oceanica come Australia, Nuova Zelanda: il loro PIL è tra i più alti dell’area.
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MEDIA E LIBERTA’ DI STAMPA
Lo Stato ha creato un ente pubblico radiotelevisivo, the Fijean Broadcasting Corporation (FBC), ma esistono numerose stazioni radio e TV private.
La costituzione garantisce la libertà di stampa, ma un decreto “draconiano”, divenuto legge nel 2018, prevede che i giornalisti possano esser imprigionati per un uso troppo spregiudicato del linguaggio. Tuttavia Reporters senza Frontiere definisce eroici e dotati di spirito di resistenza molti giornalisti figiani che non si piegano al volere dei governi.
La radio è il mezzo più diffuso nell’arcipelago, ma vengono pubblicati anche dei quotidiani Come il Fiji Times.
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CURIOSITA’: IL NETBALL E I DUE CAPODANNI.
IL NETBALL.
Oltre al già citato rugby, l’altro sport molto amato nelle Figi è il Netball: si tratta d’una disciplina di squadra simile alla pallacanestro inventata a fine Ottocento per consentire alle ragazze di giocare uno sport imparentato col basket.
Le regole di questo sport sono simili a quelle della disciplina cugina, salvo che si è diffusa principalmente nelle ex colonie britanniche: infatti è praticato in Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda e nei Caraibi anglosassoni e in Africa.
Si calcola che vi siano squadre maschili e femminili in almeno 80 paesi per 20 milioni di praticanti.
Le squadre sono formate da almeno sette giocatori l’una, ma nelle gare al coperto il loro numero può scendere a sei o cinque.
Una partita dura 60 minuti, divisa in quattro tempi di 15,ma sono state ideate formule per accorciare i match in modo da renderli più appassionanti per il pubblico televisivo.
L’obiettivo è quello di segnare il maggior numero di punti: ogni giocatore svolge un proprio preciso ruolo in campo e solo alcuni hanno diritto di lanciare la palla verso l’anello che determina l’attribuzione dei punti.
Il netball è una delle discipline inserite nel programma dei giochi del Commonwealth e del Pacifico, mentre non è ancora contemplato nel programma olimpico.
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I DUE CAPODANNI.
Come detto, le Figi sono attraversate dalla Linea di Cambiamento Data, il meridiano N. 180, opposto a quello di Greenwich: se la si attraversa da ovest a est, l’ora non cambia, ma si retrocede al giorno precedente.
Per convenzione internazionale, l’LCD non è perpendicolare, come il Meridiano 0, ma subisce delle variazioni per evitare, ad esempio, proprio alle Figi che una parte del Paese si trovi in un giorno e l’altra in quello anteriore.
L’arcipelago è, comunque, il luogo della Terra dove si celebra, prima di tutti gli altri, il Capodanno: se si passa dall’altra parte dell’LCD è possibile festeggiare la ricorrenza due volte.
PIER LUIGI GIACOMONI
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NOTE:
[1] Rugby union: è il rugby che si gioca con trenta giocatori in campo divisi in due squadre di 15 elementi per parte: le partite durano 80 minuti divisi in due tempi di 40.
[2] Rugby League: è il rugby che si gioca con due squadre di undici o tredici elementi ciascuna.
[3] Nelle elezioni del 2018 sono stati eletti 51 deputati: l’isola di Rotuma ha diritto ad un seggio specifico.