IL VANGELO DI OGGI
I segni
(27 Aprile 2025)
Domenica in albis, seconda domenica di Pasqua.
Ai tempi di Bach concludeva una settimana di festeggiamenti: dopo Pasqua, prima feria, c’era la seconda, la terza, fin al sabato, settima feria.
In portoghese, ancor oggi, i giorni della settimana son indicati ancora con questa denominazione:
• lunedì, segunda feira;
• martedì, terza feira, così via, fin al “sábado”.
Il 25 Aprile sia in Italia che in Portogallo è stata festa: in entrambi i paesi si ricordava la “Liberazione“:
• per l’Italia, dal nazifascismo, anche se proprio quel giorno del 1945 vi furon dei combattimenti tra eserciti nemici e presto a Trieste e dintorni si sarebbe sviluppato il conflitto con la nascente Iugoslavia di Tito che voleva impossessarsi della Venezia Giulia;
• in Portogallo, nel 1974, un’insurrezione militare, nota come “Rivoluzione dei garofani“, mise fine a quasi mezzo secolo di dittatura, incarnata dalla figura di António de Ribeiro Salazar , primo ministro dal 1932 al 1968.
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Il 21 Aprile, non inaspettatamente, si è spento Papa Francesco: il 266° pontefice della Chiesa Cattolica: era in carica dal 13 Marzo 2013.
Da tempo malato, aveva 88 anni.
e’ stato un grande Papa? Lo si scoprirà solo col tempo.
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VANGELO
Giovanni, Cap. 20, Vv. 19-31
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
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COMMENTO
E’ un peccato che l’evangelista Giovanni non abbia voluto scrivere gli altri segni che fece Gesù dopo la sua risurrezione: difatti sotto molti aspetti questi racconti del dopo morte sono affascinanti.
Gesù mostra ai suoi discepoli che è vivo, passa attraverso le porte senza abbatter i muri, mangia, beve, parla: per dimostrar che è proprio lui, mostra senza imbarazzo le ferite provocate dalla crocifissione.
Chissà se ha raccontato ai suoi cosa ha pensato nei momenti del processo, della condanna, dell’esecuzione: li avrà rimproverati per averlo abbandonato? Avrà speso qualche parola contro Giuda, il traditore? Avrà incoraggiato i discepoli ad uscir dal Cenacolo per parlar con la gente, quella gente che aveva seguito Gesù nella sua predicazione itinerante cominciata in Galilea e conclusasi a Gerusalemme?
Non sappiamo quasi niente: sappiamo solo che da quel piccolo gruppo di uomini e donne impauriti che stavan chiusi per paura dei Giudei è nato un movimento che ha cambiato il mondo.
PIER LUIGI GIACOMONI
