DESTITUITA LA PRESIDENTE SUDCOREANA
(10 Marzo 2017)
SEUL. La Presidente della Repubblica di Corea signora Park Geun-hye è stata rimossa dalla carica per volontà della
Corte Suprema che, con voto unanime, l’ha riconosciuta colpevole del reato di «ripetuta e continua fuga di molti
documenti riservati.»
Estorsione, corruzione,
abuso di potere, rivelazione di segreti d’ufficio e fuga dalle responsabilità sono i capi d’accusa accettati dalla
massima istanza giudiziaria del Paese.
«Park – scrive il corriere della Sera – è stata travolta dallo scandalo scoppiato per i suoi rapporti con Choi
Soon-sil, amica del cuore, consigliera occulta (nonché amante dell’occultismo
tanto da essere definita sciamana) e architetta di un sistema di corruzione che coinvolgeva i grandi gruppi
industriali in uno scambio tra tangenti milionarie
e favori governativi. Dopo mesi di rivelazioni sempre più gravi, manifestazioni di piazza oceaniche, arresti
eccellenti di ministri e capitani d’industria come il capo della Samsung, la Corte costituzionale di Seul venerdì
mattina alle 11,30 ora locale ha annunciato il verdetto di rimozione.»
Secondo la Corte, la Presidente avrebbe permesso alla sua migliore amica Choi Soon-sil d’accedere ad informazioni
riservate, per premere sulle aziende sudcoreane, affinché versassero milioni di dollari in donazioni “volontarie”
ad organizzazioni non profit che le due donne controllavano.
Nella sentenza si legge che Ms Park ha violato la legge permettendo a Ms Choi d’aver accesso a documenti di Stato,
coperti da segreto. Inoltre, ha infranto le linee guida che regolano la segretezza degli affari di Stato.
I giudici, però, l’hanno scagionata dall’accusa d’aver ostacolato la libertà di stampa, avendo creato una “lista
nera” dei critici della sua amministrazione e d’avere responsabilità nel naufragio del traghetto Sewol, avvenuto
nel 2014, in cui perirono 295 persone, per lo più giovani studenti. [1]
In quell’occasione, la Presidente rifiutò di rispondere alle critiche d’inefficienza nei soccorsi che le furono
rivolte da più parti.
«Avendo perso l’immunità presidenziale – sottolinea BBC News Asia – l’ex Presidente rischia di dover rispondere
d’numerosi capi d’imputazione davanti alle corti criminali.»
Sorte analoga – sottolinea la stessa fonte – potrebbe toccare al management delle aziende più importanti del Paese,
come la samsung, che avrebbero versato tangenti per oltre 30 milioni di dollari a Ms Choi.
Il 9 dicembre 2016, lo ricordiamo, il Parlamento con una maggioranza superiore ai due terzi, aveva sospeso la
Presidente dalle sue funzioni e l’aveva deferita dinanzi alla Corte per il giudizio definitivo: il Primo Ministro
Hwang Kyo-ahn ha assunto l’interim, non esistendo nel Paese la figura istituzionale del Vice Presidente.
Mr Hwang, in un messaggio alla nazione, ha rivolto un appello alla calma: difatti, appena la notizia della
destituzione della Presidente si è diffusa, sono scoppiati disordini a Seul: secondo la polizia almeno due persone
vi hanno perso la vita.
Nel frattempo a Seul si festeggia per celebrare la fine di un incubo: epure non manca chi, in queste ore di crisi
politico-istituzionale, esprime preoccupazione per la situazione geopolitica e strategica nella penisola coreana.
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Park Geun-hye. La prima donna ad esser eletta Presidente della Repubblica coreana è figlia d’arte: suo padre,
infatti, era Park Chung-hee, l’uomo che governò col pugno di ferro il Paese dal 1961 al 1979, quando fu
assassinato, nel corso d’un banchetto, dal capo dei servizi segreti.
si è detto che si sia trattato d’un tentativo di colpo di stato andato male.
Ms Park, 65 anni, è divenuta Presidente della Repubblica nel 2013, dopo una lunga carriera politica nel Partito
Nazionale, successivamente ribattezzato Saenuri Party.
il 19 dicembre 2012, nelle elezioni presidenziali, ottenne il 51,6% dei voti contro il 48,4% raccolto dal suo
avversario del Partito Democratico, Moon Jae-In.
D’orientamento conservatore, è stata, come suo padre, un’ottima alleata degli stati Uniti nella penisola coreana.
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La Corea del Sud. Situata nella parte meridionale della penisola coreana, la Repubblica di Corea, contrapposta alla
Repubblica Democratica e Popolare di Corea, ha una superficie di 100.210 kmq ed è popolata da 50,6 milioni
d’abitanti.
Ottenuta l’indipendenza nel 1945, il Paese è stato coinvolto nella guerra di Corea che formalmente non si è mai
conclusa, poiché non è mai stato firmato un vero e proprio trattato di pace tra i diversi contendenti.
Retta a lungo da regimi autoritari, ha conosciuto, soprattutto dagli anni Ottanta in poi, un prepotente sviluppo
economico che l’ha trasformata in uno dei “NIC” (new Industrialized Countries) insieme a Taiwan, Singapore,
Malaysia, Tailandia.
Il governo sudcoreano, che aveva ricevuto ingenti prestiti durante gli anni Sessanta e Settanta per la sua
partecipazione alla guerra del viet Nam, ha utilizzato gli enormi fondi ricevuti dagli stati Uniti per finanziare
grandi conglomerati
detti chaebol in grado di produrre merci per l’esportazione.
Seul è così diventata una grande produttrice di telefonini, automobili, computer venduti in tutto il mondo.
questo stretto legame tra autorità politica e mondo dell’economia ha come contropartita il frequente esplodere di
scandali di corruzione nella classe dirigente.
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timori per il futuro. gli osservatori ritengono che l’attuale crisi a Seul possa avvantaggiare la Corea del Nord,
retta da un regime autocratico, che potrebbe sfruttare la situazione per far crescere la tensione nella penisola.
Già Pyong-Yang ha lanciato nelle scorse settimane diversi missili ed ha fatto la voce grossa: difficile credere,
però, che voglia rompere l’armistizio del 1953, provocando un nuovo conflitto nella regione.
PIER LUIGI GIACOMONI
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NOTA:
[1] Il naufragio del Sewol è avvenuto il 16 aprile 2014 nelle acque della Corea del Sud, causando la morte di 295
persone, 9 dispersi su 476 tra passeggeri e membri dell’equipaggio.
I sopravvissuti sono 172 (dato aggiornato al 28 ottobre 2014).
Le operazioni di soccorso del traghetto (di proprietà della compagnia di navigazione sudcoreana Chonghaejin Marine
Company Ltd.), sono state rese difficoltose dalle cattive condizioni meteorologiche.
Questo è il peggior naufragio avvenuto nelle acque territoriali sudcoreane dal 1993, nonché uno dei peggiori
disastri avvenuti nel paese in tempo di pace.