SUD AFRICA
TORNATI IN SUPERFICIE I SUPERSTITI DELLA “MINIERA DELLA MORTE”
(21 Gennaio 2025)
STILFONTEIN. Ci son voluti tre giorni per far tornare in superficie i superstiti della “miniera della morte”, bloccati lì dentro da mesi.
C’è voluta una sentenza dell’Alta corte del Gauteng che ha ordinato alle autorità di sgomberar il sito e salvar più vite possibile: MACUA (Mining Affected Communities United in Action), una rete d’attivisti che opera in tutto il Sud Africa settentrionale, ha fatto pressione con tutti i mezzi a disposizione per imporre al governo di salvar le vite di questi minatori.
Così, dopo l’ultima sentenza, Pretoria ha dato incarico ad una società di provveder al recupero di persone che da mesi vivevan a duemila metri di profondità.
***
CONTROVOGLIA
Il Governo, dice MACUA, agisce controvoglia, perché odia i poveri e li criminalizza. Infatti, il Ministro per la Presidenza giustifica l’operato della polizia dicendo: «I criminali», cioè i minatori, «non van aiutati, ma puniti».
***
LA CRISI
La crisi sboccia a Luglio 2024 quando MACUA promuove la prima causa su iniziativa della sorella d’uno dei lavoratori che son là sotto.
In Agosto, la polizia chiude i tunnel che permettevan loro d’entrar ed uscir dalla miniera e ad Ottobre blocca l’afflusso di cibo, acqua e medicine portate al pozzo dai familiari
Tutti gli appelli ad un maggior senso d’umanità cadon nel vuoto, finchè a Gennaio 2025 si sblocca la situazione.
***
SPETTACOLO RACCAPRICCIANTE
Ai soccorritori si presenta uno spettacolo raccapricciante: i vivi, emaciati, disidratati, ridotti pelle e ossa; i morti, in putrefazione.
Qualcun ammette d’essersi nutrito di carne umana, altri di scarafaggi.
Una volta riapparsi alla luce, molti son arrestati perché migrati clandestinamente dai paesi vicini.
***
UN PAESE DISEGUALE
La “repubblica arcobaleno”, nata dalla lotta contro l’Apartheid, è uno dei paesi più diseguali, secondo l’indice di Gini che misura i livelli di reddito della popolazione: una borghesia sia bianca CHE nera vive accanto ad una maggioranza impoverita.
La disoccupazione arriva al 32% e molti senza lavoro cercan di sbarcar il lunario, adattandosi a lavorar 12 ore al giorno nelle miniere illegali che nel paese son più di 6.000.
«Se i tuoi figli son affamati – dice alla BBC un soccorritore – e non sai cosa dar loro da mangiare, accetti il rischio e vai là sotto».
***
L’ORO
Il business dell’oro è in gran spolvero in Africa: in molti paesi le miniere di questo metallo, anche clandestine son al centro di molti interessi e denunce.
In Mali, Sudan, Ghana, RD Congo ed appunto Sud Africa agiscon bande di trafficanti d’oro che provvedon a smerciare il prodotto grezzo soprattutto a Dubai. Qui il metallo vien ripulito e immesso sul mercato dove il prezzo è sempre verso l’alto data la sua caratteristica di bene rifugio, soprattutto nei momenti di crisi.
L’oro fomenta le guerre come testimonian le notizie che giungon dal Sudan, dove le RSF di Hemedti ne riforniscon gli Emirati Arabi Uniti,
Lo stesso si può dire del Congo orientale dove i diversi gruppi armati, tra cui l’M23, fan affluire il minerale a Kigali, Bujumbura e Kampala.
Le autorità dei diversi Stati,quando non son colluse coi trafficanti, non riescon a stroncar l’attività dei contrabbandieri e degli schiavisti che sfruttan i poveri minatori, costringendoli a scendernei cunicoli per pochi quattrini con poca protezione della salute, dal momento che son a contatto di cianuro, mercurio ed altre sostanze, indispensabili per estrarre l’oro dagli altri minerali, estremamente nocive.
Non manca poi il lavoro minorile: reportages riferiscon che in Congo molti bambini ed adolescenti lavoran nelle cave da cui si estrae il prezioso metallo.
PIER LUIGI GIACOMONI