LUIGI FERDINANDO TAGLIAVINI
(12 Dicembre 2017)
BOLOGNA. L’organo è il principe degli strumenti, dicono gli studiosi, perché contiene in sé tante risorse: è in grado per esempio di produrre la polifonia, di imitare la voce umana, il canto degli uccelli.
fin dal rinascimento trovò un posto nelle chiese ed accompagnò la liturgia.
I compositori per secoli fecero a gara a chi era in grado di far produrre allo strumento gli effetti più inediti: ciò ha prodotto una letteratura vastissima sia sacra che profana.
Bologna occupa in questo particolare aspetto della storia della musica un ruolo di primo piano: penso ad esempio alla cappella musicale che operò in s. Petronio nel XVII secolo.
di questo repertorio è stato interprete per decenni Luigi Ferdinando Tagliavini, musicologo, organista, clavicembalista, compositore, uomo di vastissima cultura, spentosi a 87 anni l’11 luglio scorso.
Nel 2006 fece un grande regalo alla nostra città: fu creato presso la chiesa di s. Colombano, in via Parigi, «il museo di monumenti sonori viventi», come lo definiva il Maestro.
Si tratta d’una collezione di settanta tra clavicembali, spinette, fortepiani e clavicordi, costruiti tra cinquecento e settecento da mastri liutai, raccolti inuna cinquantina d’anni di carriera.
Tra questi antichi strumenti va segnalato il clavicembalo-pianoforte costruito nel 1746 da giovanni Ferrini, allievo di Bartolomeo Cristofori, il liutaio che creò il primo pianoforte.
Si tratta d’una collezione unica in Italia e di valore inestimabile.
Poiché al Maestro stava particolarmente a cuore che gli strumenti continuassero ad essere suonati, s. colonbano è sede di concerti e corsi di formazione e perfezionamento nella musica antica.
Tagliavini, inoltre, ha censito e restaurato gli antichi organi presenti in emilia-Romagna: si deve a lui, ad esempio, il restauro dell’organo della chiesa di s. Maria dei Servi in Strada Maggiore (1967) e dei due antichi organi di S. Petronio (1982).
Completano la sua vasta opera innumerevoli pubblicazioni, come la rivista “L’organo” di cui era direttore, incisioni discografiche dedicate soprattutto ai compositori del Cinque-seicento come girolamo Frescobaldi, giovanni e andrea Gabrieli e molti altri.
Insomma, in un ipotetico Pantheon dei grandi bolognesi il Maestro Tagliavini, apprezzato anche all’estero, troverebbe giustamente un posto d’onore.
PIER LUIGI GIACOMONI