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IL VANGELO DI OGGI

Divulgatori
(28 Gennaio 2024)

L’ultima domenica di gennaio si celebra la giornata mondiale contro la lebbra: una malattia diffusa oggi in alcuni paesi come l’India e il Brasile, così come ai tempi di Gesù.

I malati di lebbra vivevano ai margini della società ed erano tra gli scartati dell’epoca.

Oggi la lebbra si può curare, ma lo stigma che colpisce coloro che ne soffrono è ancora molto grande.

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VANGELO

Marco, Cap. 1, Vv. 21-28

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

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COMMENTO

Ecco Gesù in veste di guaritore: ordina ad uno spirito maligno d’abbandonare un uomo che ne era posseduto: i presenti all’evento si stupiscono e si domandano chi sia quell’uomo che è in grado di scacciare i demoni.

L’evangelista all’inizio ci dice che Gesù «insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.»

Come insegnava Gesù? Come insegnavano gli scribi?

A me piace pensare che Gesù dicesse cose semplici, comprensibili da tutti, che si presentasse non come un grande intellettuale capace d’usare parole sconosciute, ma uno che, al contrario riusciva accessibile a tutti gl’intelletti.

E gli scribi? Me li immagino pieni di divieti, datori di compiti che nessuno riusciva ad eseguire: in questo modo tutti si sentivano inadeguati e quindi sempre in debito rispetto alle innumerevoli regole della religione.

Tutti noi abbiam fatto esperienza di persone capaci d’insegnare con autorità, ossia in grado di spiegare anche ai più zucconi cose complesse come la matematica o la filosofia, così come abbiam fatto esperienza d’insegnanti ieratici, totalmente disinteressati a farsi comprendere dagli studenti.

Credo che Gesù fosse paragonabile a un prof che tutti capiscono, uno che sa motivare ed incoraggiare.

Inoltre, è talmente empatico verso chi soffre, nello specifico l’indemoniato, da riuscire a guarirlo dalla sua infermità.

Evidentemente di tutto questo i presenti si stupiscono.

Ecco, in un giorno come questo, oltre che ricordarci dei malati di lebbra ovunque si trovino, proviamo a rammentarci anche di quei nostri professori che son riusciti a farci capire cose complesse regalandoci delle belle soddisfazioni nel nostro lungo cammino formativo: certamente anche loro han contribuito alla formazione della nostra personalità.

PIER LUIGI GIACOMONI

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