GHANA
MAHAMA TORNA PRESIDENTE
(11 Gennaio 2025)
ACCRA. John Dramani Mahama torna alla Presidenza della Repubblica del Ghana dopo aver guidato il paese dal 2012 al ’17: il 7 dicembre 2024, infatti, vince le presidenziali col 56% dei voti ed il suo partito, National Democratic Congress (NDC) si aggiudica un’ampia maggioranza all’Assemblea Nazionale (183 seggi su 272 assegnati).
Il suo principale avversario Mahamudu Bawumia si ferma al 42%, mentre il New Patriotic Party (NPP) dispone d’una piccola rappresentanza all’Assemblea nazionale.
Sia il momento postelettorale, sia il passaggio dei poteri dal vecchio governo al nuovo è avvenuto nella calma e tranquillità: alcuni incidenti si son verificati nel giorno del voto, c’è scappato il morto, ma la democrazia ghanese ha dimostrato ancor una volta d’esser solida e matura: il candidato sconfitto, cosa che accade raramente nel continente, si è rapidamente congratulato col vincitore ed è stata avviata senza problemi la transizione.
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L’AFRICA CAMBIA
Il 2024 è un anno in cui molte cose cambian in Africa: l’aumento dei prezzi dei prodotti di largo consumo, l’insoddisfazione per le performances dei governi, la percezione che si potrebbe aver di più scegliendo nuovi dirigenti, produce mutamenti in diversi paesi, in altri le forze dominanti subiscon evidenti perdite di popolarità.
Così mutan leadership almeno cinque Paesi:
1. in aprile, in Senegal, Macky Sall è costretto a ceder il potere a Bassirou Diomaye Faye e nelle successive legislative il PASTEF conquista un’ampia maggioranza in parlamento (131 seggi su 165);
2. in Botswana, l’Umbrella for Democratic Change (UDC) travolge il partito democratico che deteneva il potere fin dall’indipendenza (1966);
3. a Mauritius l’alleanza per il cambiamento travolge il precedente governo conquistando una schiacciante maggioranza parlamentare;
4. Nel Somaliland, il candidato dell’opposizione stravince le presidenziali.
5. in Ghana, appunto, il NPP è travolto dall’insoddisfazione per la disastrosa situazione economica che portò nel 2022 al default, alla polverizzazione del valore del Cedi, la moneta nazionale, ed alla richiesta d’un prestito all’FMI di 3 miliardi di dollari.
Voglia di cambiamento si è manifestata anche altrove:
• in Mozambico, è in atto da ottobre una protesta popolare contro i brogli praticati dal FreLiMo durante le consultazioni presidenziali e legislative: il prezzo più alto in vite umane l’han pagato i ragazzi delle città con oltre 200 morti, migliaia di feriti ed arrestati;
• in Namibia e Sud Africa i partiti dominanti han perso voti e seggi;
• i giovani kenyani son scesi in piazza a giugno in protesta contro un disegno di legge finanziaria che avrebbe incrementato le imposte sui principali beni di consumo: dopo settimane di scontri con la polizia, decine di morti e diversi arresti, la proposta è stata ritirata.
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MAHAMA
Politico di lungo corso, john Dramani Mahama nasce nel 1958 a Damongo, regione di Savannah: sale tutti i gradini della carriera istituzionale, deputato, ministro, vice presidente, poi capo di stato dal 2012 al 2017.
Promette cambiamenti in tutti gli aspetti della vita economica ghanese annunciando energiche riforme: i problemi che deve affrontare sono la dilagante corruzione, le infiltrazioni jihadiste nel Nord, lo sfruttamento ambientale indotto dalla presenza di diverse miniere illegali d’oro, chiamate Galamsey.
Mahama, che ha vinto in quasi tutte le regioni ghanesi, dovrà ridare una speranza a un paese potenzialmente ricco, ma oggi duramente colpito dai cambiamenti climatici che riducon la produzione di cacao, altra merce d’esportazione che finora ha dato parecchio reddito, e combattere le ingerenze della criminalità organizzata che punta ad estrarre più oro possibile a scapito delle risorse naturali.
PIER LUIGI GIACOMONI