GAMBIA. VERSO LA LEGALIZZAZIONE DELLE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI
(29 Marzo 2024)
BANJUL. Il Gambia va verso la legalizzazione delle mutilazioni genitali femminili (MGF) dichiarate fuori legge nel 2015.
La proposta è stata avanzata il 5 Marzo da un deputato, sotto la pressione di gruppi musulmani integralisti: parlando dinanzi all’assemblea nazionale, Almameh Gibba, indipendente, ha affermato: «Il disegno di legge mira a preservare i principi religiosi e a salvaguardare le norme e i valori culturali».
Il 6 marzo l’aula ha accettato il ddl in prima lettura, il 18 in seconda: fra tre mesi, avrà luogo la votazione definitiva.
La legge attualmente in vigore, emanata dall’ex presidente autoritario Yahya Jammeh nel 2015 punisce con una pena fino a 8 anni di reclusione chi pratica le MGF: nel 2023 l’argomento è tornato d’attualità perché alcune donne che le praticavano sono state giudicate colpevoli dai tribunali.
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PROTESTE
Quando la camera è tornata ad occuparsi del citato ddl, fuori, diverse centinaia di persone, soprattutto donne, han protestato: «la pratica – han detto – causa danni permanenti alla donna, ma è anche contraria al principio dell’autodeterminazione del corpo femminile».
Inoltre, se questa legge venisse approvata, si comprometterebbe l’immagine che il Gambia si è guadagnato internazionalmente come paese rispettoso dei diritti umani, dopo la rivoluzione che nel 2017 portò alla fine della dittatura di Jammeh che faceva torturare e uccidere gli oppositori.
In Parlamento il dibattito è stato acceso, ma alla fine 42 deputati han votato a favore, 4 contro e uno si è astenuto.
Secondo un recente sondaggio il 73% delle donne gambiane ha subito mutilazioni genitali, di esse il 65% prima del quinto anno d’età.
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L’INFIBULAZIONE
Quella che alcuni ulema definiscono “circoncisione femminile”, sostenendo che è una pratica in linea con la tradizione islamica, è un’orribile consuetudine diffusa in molti Paesi africani dall’Egitto al Kenya, ma non in arabia Saudita, culla dell’Islam, dove le donne non la subiscono.
L’infibulazione è un’operazione chirurgica praticata da donne specializzate con l’utilizzo d’una lama e senza ricorrere all’anestesia: essa consiste nella rimozione, in tutto o in parte, dell’esterno dei genitali delle donne. In alcuni casi comporta il taglio del clitoride e la cucitura delle grandi labbra.
Secondo l’OMS, (Organizzazione Mondiale della Sanità), quest’intervento espone la donna a molti rischi:
• ritenzione d’urina;
• ulcerazioni genitali;
• emorragie, tetano o setticemia.
A lungo termine, poi, posson manifestarsi problemi urinari e vaginali: al momento del parto, complicazioni.
Per le Nazioni Unite le MGF (Mutilazioni Genitali Femminili) sono una violazione dei diritti umani della donna, perché creano disuguaglianze tra i sessi: ogni anno, il 6 febbraio si celebra in tutto il mondo la giornata mondiale contro questa prassi.
Si calcola che entro il 2030 68 milioni di bambine e ragazze, dai 5 ai 15 anni, le subiranno.
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IL GAMBIA
GEOGRAFIA
La Repubblica del Gambia è un piccolo stato dell’Africa occidentale: il suo territorio è letteralmente incastonato nel Senegal che lo circonda completamente, lasciandogli un breve sbocco al mare alla foce del fiume Gambia.
Ex colonia britannica, ottiene l’indipendenza il 18 febbraio 1965: occupa una superficie di 11.300 km2 ed è popolata da 2,4 milioni d’abitanti, prevalentemente MUSULMANI.
La capitale, che al tempo della colonizzazione si chiamava Bathurst, è stata ribattezzata Banjul.
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CENNI STORICI
Dal 1970 è una repubblica, ma nel 1994 Yahya Jammeh che attuò un colpo di Stato, impose la sharia, cioè il codice islamico.
Nel gennaio 2017, dopo una dura lotta condotta dalla società civile che costò anche la perdita di vite umane, Jammeh lasciò il potere, andò in esilio in Guinea Equatoriale, mentre Adama Barrow, vincitore legittimo delle presidenziali, potè insediarsi.
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L’ECONOMIA
Fonti di reddito sono l’agricoltura, ilturismo e le rimesse degli emigrati.
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CONFLITTI
Confinando con la regione senegalese della Casamance, è luogo di rifugio sia dei guerriglieri, che della popolazione che prova a sfuggire ai combattimenti ed ai rastrellamenti che spesso vengon compiuti dalle forze di Dakar.
PIER LUIGI GIACOMONI