IL VANGELO DI OGGI

La trasfigurazione
(16 Marzo 2025)

Seconda domenica di Quaresima: nel mondo c’è molta paura che presto o tardi scoppino altre guerre, per questo i governi annunciano incrementi alle spese militari: la sola Unione Europea pianifica d’investire 800 miliardi di Euro nei prossimi quattro anni.

In Germania s’ipotizza di stanziare 900 miliardi: insomma, tutti si armano con l’obiettivo di applicare la teoria della deterrenza e giocare a vedere fin a che punto il bilancio d’uno Stato possa regger spendendo così tanto solo per il ramo militare.

Negli anni Ottanta del XX secolo ci andò bene perché la prima a saltar per aria fu l’URSS con tutto il suo blocco, ma non è detto che la storia si ripeta.

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VANGELO

Luca, Cap. 9, Vv. 28-36

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.

Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

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COMMENTO

Questo passo del Vangelo è fondamentale per capire qual è la missione di Gesù sulla Terra: il suo compito non è quello d’un leader politico che si mette a capo d’un popolo per portarlo alla vittoria, ma è quello d’un uomo che vuol portar la gente a Dio, riconnettendola col divino, o se si preferisce, con la realtà trascendente alla pura materialità.

Gesù qui assume una forma simile a quella che assumerà dopo la Risurrezione: è vivo, ma allo stesso tempo, un’altra cosa perché è già al di là della materialità.

Possiamo anche noi vivere qui delle realtà trasfigurate? Abbiamo vissuto delle situazioni in cui abbiam capito che eravamo qualcosa di diverso rispetto al solito?

Ognuno sa cosa gli è accaduto nella vita e sa se ha vissuto delle trasfigurazioni, brevi momenti in cui siamo rivestiti di luce prima di tornare quello che siamo abitualmente.

Ecco, quei momenti di trasfigurazione son l’anticipazione di ciò che saremo un giorno, quando usciremo dalla nostra dimensione corporea per essere per sempre qualcos’altro.

PIER LUIGI GIACOMONI