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IL CONGO FA CAUSA AD APPLE
(23 Dicembre 2024)

KINSHASA. Il Congo fa causa ad Apple perché importerebbe
materie prime prodotte nel paese africano e le utilizzerebbe per produrre i propri dispositivi.

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LE TRE T

I minerali che secondo Kinshasa verrebbero trafugati da diverse milizie combattenti e messi a disposizione dei giganti statunitensi dell’elettronica
son le cosiddette tre T, dalle iniziali di tantalio, tungsteno e zinco, in inglese Tin.

Il tantalio è uno dei componenti della miscela nota come coltan, il cui nome scientifico è columbite-tantalite: l’RD Congo ne produce oltre il 60%.

Si tratta di minerali essenziali per la produzione di batterie che alimentan i motori delle auto di nuova generazione che progressivamente dovrebbero soppiantare i veicoli alimentati da combustibili fossili.

Apple, in particolare le filiali in Belgio e Francia, è accusata d’utilizzar minerali frutto di saccheggio nell’RD Congo e riciclati attraverso catene internazionali d’approvvigionamento».

Inoltre, con una pubblicità ritenuta ingannevole, vorrebbe rassicurar i consumatori sulla pulizia della propria filiera produttiva.

L’azienda di Cupertino, dal canto suo risponde d’aver chiesto ai fornitori di non acquistar tantalio, tungsteno ed oro dall’RD Congo, considerato il peggioramento del conflitto nelle regioni del Nord Kivu edell’Ituri dove operano i miliziani di M23, al soldo, si dice, del Rwanda.

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IMPASSE DIPLOMATICA

Intanto, ristagnan le trattative di pace avviate dalla mediazione angolana: il 15 Dicembre è fallito il vertice tra i presidenti di RD Congo, Rwanda e, appunto, Angola.

Cosicché i combattimenti son ripresi e Kinshasa ha rivolto nuove accuse al Ruanda: Kigali, che finora non ha mai detto di star appoggiando l’M23 come sostiene il Presidente congolese, chiede che il vicino smetta di sostenere l’AFDL, una milizia formata da Hutu che speran un giorno di tornar in Ruanda per rovesciar il regime dell’FPR al potere dal luglio 1994.

Inoltre, Kigali pone come condizione per l’avvio di negoziati che Kinshasa intraprenda UN dialogo diretto con l’M23: il Congo però considera la milizia un gruppo terrorista con cui non vuol aver nulla a che fare.

L’incontro tra i tre capi di Stato Tshisekedi, Congo, Kagame, Ruanda e Lourenço Angola, «doveva affrontare in particolare – scrive Radio Okapi – il ritiro delle truppe ruandesi dal territorio congolese, presenza che Kigali continua a negare nonostante le prove documentate dagli esperti delle Nazioni Unite. Mentre continuano gli scontri sul terreno, in particolare nel territorio di Lubero, questa impasse diplomatica complica ulteriormente le prospettive di stabilizzazione della RDC orientale.»

PIER LUIGI GIACOMONI

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