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GUINEA

FINIMONDO ALLO STADIO
(6 Dicembre 2024)

CONAKRY. E’ domenica pomeriggio e a Nzérékoré si disputa la finale d’un torneo indetto in onore del Gen. Mamady Doumbouya, che da tre anni governa questo paese: all’improvviso scoppia il finimondo.

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LA STRAGE

Tutto avviene nei minuti finali dell’incontro quando ancora le squadre son sullo 0-0: al 75°, il direttore di gara espelle due giocatori del Labé.

Per calmar gli animi, uno dei ministri presenti, convince il direttore di gara a revocar uno dei “rossi”. Cosa che avviene, permettendo al match di proseguire.

Al 90° vengon concessi 4 minuti di recupero, allo scader dei quali non vien fischiata la fine.

Ad un tratto, un difensore del Labé respinge la palla,ma secondo l’arbitro commette fallo d’area. Calcio di rigore, dunque, per la squadra di casa. A quel punto comincian a piover pietre in campo e scoppia il parapiglia: è un fuggi fuggi generale, la gente cerca d’uscir dall’impianto, ma un cancello è chiuso, per cui tutti si precipitan da un’altra parte.

Tanti vengon schiacciati e soffocati: secondo un bilancio aggiornato, nella carneficina muoion 135 persone, tra cui diversi minori.

Fuori dallo stadio, a sera, nuovi scontri tra giovani e polizia: un commissariato è incendiato e veicoli con emblemi governativi distrutti.

Lunedì, NZérékoré, riferisce lemonde.fr, è una città fantassma: mercati, scuole, negozi, tutto chiuso, mentre polizia ed esercito perlustran le strade. Internet è interdetto.

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LE CITTA’ RIVALI

NZérékoré e Labé sono, dopo Conakry, le due città più importanti della Guinea.

• La prima, quella dove ha luogo la finale, si trova nella regione più meridionale, al confine con Liberia, Sierra Leone e Costa d’Avorio.

Popoolata da circa 200mila abitanti, sorge in una zona forestosa e dista dalla capitale circa 800 km.;

• la seconda, è situata nella regione settentrionale, a circa 450 km. da Conakry: vi abitan circa 200mila persone.

Le due squadre militan rispettivamente in seconda e terza divisione nel locale campionato di calcio.

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LE REAZIONI

Il governo, attraverso il primo ministro, porge le condoglianze alle famiglie delle vittime, promettendo d’istituir una commissione d’inchiesta per chiarir le circostanze del gravissimo evento.

In pari tempo, per bocca del ministro della giustizia minaccia severe punizioni a chi diffonde «informazioni non verificate o in grado di turbare l’ordine pubblico» sulla strage del 1 dicembre.

L’opposizione, dal canto suo, sostiene che la giunta militare al potere ha grosse responsabilità su quanto accaduto perché il match è stato promosso nell’ambito d’una campagna propagandistica volta a promuover l’immagine del leader in vista, forse, d’una candidatura alle presidenziali del 2025.

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MAMADY DOUMBOUYA

Ex capo delle forze speciali guineane, uomo di fiducia dell’ex presidente Alpha Condé, 44 anni, prende il potere con un golpe incruento, il 5 Settembre 2021, ponendo termine a diversi mesi di tensione politica causata dall’intenzione del Capo di Stato di correr per un terzo mandato. Doumbouya, al momento di proclamarsi Presidente, promette che non si candiderà alle elezioni quando verran indette, ma, ricorrendo spesso alla repressione per schiacciar l’opposizione, fa capire che non pensa davvero di rinunciare a dominar questo paese anche quando vi sarà il voto.

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LA GUINEA

Stato dell’Africa occidentale, ex possedimento francese, conquista l’indipendenza nel 1958: la sua storia è un susseguirsi di dittature: Ahmed Sékou Touré (1958-84), Lansana Conté (84-2008), Moussa Dadis Camara (08-10).

Ricco di Bauxite, la materia prima da cui si estrae l’alluminio, la popolazione vive soprattutto d’agricoltura di sussistenza.

PIER LUIGI GIACOMONI

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