GIAPPONE. SETTANT’ ANNI DOPO LE BOMBE ATOMICHE
(29 luglio 2015).
TOKYO. Tra pochi giorni il Giappone ed il mondo intero celebreranno il 70° anniversario delle bombe atomiche di Hiroshima (6 agosto) e Nagasaki (9 agosto 1945).
Quei tragici eventi hanno fatto capire all’intera umanità quale sia la potenza distruttrice dell’atomo e ci han fatto entrare nell’era del terrore termo-nucleare.
Per il Giappone è stato uno shock terribile e una tragedia che ancora reca il suo lascito.
La costituzione giapponese del 1946, all’art.9 dichiara:
1) “Aspiring sincerely to an international peace based on justice and
order, the Japanese people forever renounce war as a sovereign right
of the nation and the threat or use of force as means of settling
international disputes.
2) In order to accomplish the aim of the
preceding paragraph, land, sea, and air forces, as well as other war
potential, will never be maintained. The right of belligerency of the
state will not be recognized.”
Tuttavia, negli ultimi anni la politica del Governo di Tokyo si è lentamente scostata da quest’approccio pacifista e non-interventista.
Dapprima, si è trasformata l’agenzia nazionale per la difesa in ministero per la difesa poi il Primo Ministro shinzo Abe ha presentato al Parlamento un progetto di legge che prevede, se approvato, che le forze armate giapponesi potranno combattere all’estero non più solo per difendere il territorio nazionale, come previsto dalla costituzione, ma anche in aiuto a nazioni amiche. Per il via libera definitivo occorrerà attendere il consenso della Camera Alta, ma nel Paese già infuriano le polemiche.
Al momento della votazione le opposizioni hanno abbandonato rumorosamente l’aula e il dibattito al Senato giapponese si annuncia tempestoso.
Tuttavia, è molto probabile che alla fineAbe ottenga ciò che vuole dal legislativo nazionale.
Conviene ricordare che il partito del Primo Ministro, Liberaldemocratico, controlla la Camera Bassa Giapponese con 326 seggi su 480 e alla Camera alta ne ha 115 su 242.
In questo caso, in soccorso del Capo del Governo dovrebbero sopraggiungere i partner di coalizione raggiungendo i 135 voti.
La battaglia per l’approvazione della nuova legge sarà ancora lunga e potrebbe influenzare la campagna per le elezioni di metà della camera alta previste per il luglio 2016.
Per intanto, occorre sottolineare che a favore della citata legge si è schierato anche Obama: va ricordato che la costituzione del 1946 fu scritta nell’epoca in cui il sol Levante era sotto occupazione americana e gli stati Uniti allora volevano punire Tokyo per il suo militarismo, la sua vocazione espansionista in
Asia e la decisione unilaterale di coinvolgere Washington nel secondo conflitto mondiale (7 dicembre 1941).
PIERLUIGI GIACOMONI