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GIAPPONE

ISHIBA RIELETTO PREMIER
(14 Novembre 2024)

TOKYO. Ishiba Shigeru, presidente dalla fine di settembre del Partito Liberal Democratico (LDP), è nuovamente premier del Giappone, ma son occorse due votazioni alla Camera per permettergli di rimaner al suo posto.

Infatti, al primo scrutinio, l’11 novembre, il suo nome non ha raggiunto la maggioranza assoluta dei 465 parlamentari, mentre alla seconda ha battuto 220-160 Noda Yoshihiko, leader del Partito Costituzional Democratico (PCD).

Ishiba ha poi formato un governo insieme al Komeito, tradizionale alleato dell’LDP: quest’esecutivo non avrà vita facile, giacché la coalizione di centro-destra, pur essendo la più corposa alla camera, non dispone d’un vantaggio rassicurante sulle opposizioni.

Il fatto è che il 27 Ottobre, le elezioni anticipate decretate dallo stesso Ishiba, han tolto ossigeno alla “balena gialla” sottraendole quasi 60 seggi mentre 8 ne ha persi il Komeito.

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ALLE ORIGINI DELLA DEBACLE

Secondo tutti i commentatori, alle origini della debacle LDP ci son diversi fattori:

• i frequenti scandali di finanziamento illecito;
• i legami occulti di tanti parlamentari con la Chiesa dell’Unificazione, ne abbiamo scritto, emersi dopo l’assassinio dell’ex premier Abe Shinzo (luglio 2022);
• la consistente crescita dei prezzi che ha colpito soprattutto i ceti medio-bassi;
• le prospettive incerte dell’economia.

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FUTURO INCERTO

A complicar le cose, potrebbero venire i dazi che l’incombente amministrazione Trump potrebbe imporre sulle merci provenienti da fuori USA, danneggiando l’industria giapponese che basa molta della propria solidità sull’esportazione.

Già nel marzo 2018, il Giappone finì tra i paesi colpiti dal rialzo dei dazi sull’acciaio e rischiò provvedimenti ancora più gravosi sugli autoveicoli di propria produzione, sebbene Abe Shinzo si fosse precipitato nell’autunno 2016 ad incontrar Donald J. Trump, appena eletto, a Mar-a-Lago, giocando con lui alcune partite a golf e ricevendone in regalo alcune mazze dorate del valore di 4.000 dollari.

Inoltre, è possibile che il nuovo Presidente chieda a Tokyo e Seul d’aumentar il proprio contributo finanziario per garantirsi la difesa dalle truppe statunitensi: solo i sudcoreani dovrebbero versare 10 miliardi di dollari.

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ISHIBA SHIGERU

Il nuovo premier nipponico, 67 anni, giunge alla guida dell’LDP e del paese al quinto tentativo: candidatosi già nel 2008, ’12, ’18 e 20, aveva assunto posizioni critiche nei confronti di Abe.

Stavolta, alla votazione decisiva, tenutasi il 27 settembre, ha battuto l’ultranazionalista Takaichi Sanae con 215 voti.

Come tanti altri politici giapponesi, è figlio d’arte: il padre, Jiro, fu Governatore della prefettura di Tottori e nel 1980, poco prima di morire, ministro degl’Interni.

Shigeru, laureatosi all’università di keio, dopo aver lavorato alla Mitsui Bank, si candida ventinovenne alla Camera bassa.

Il suo mentore è Tanaka Kakuei, premier dal 1972 al ’74 e poi capofila d’una delle fazioni più influenti dell’LDP
 
Ministro della Difesa (2007-2008), dell’Agricoltura, Foreste e Pesca (2008-2009) e per la Riqualificazione delle Campagne (2014-2016) è stato accusato di tradimento per aver lasciato il partito per alcuni anni. 

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UNA NATO PER IL PACIFICO

Esperto di questioni militari, ha insistito durante la campagna per la corsa alla presidenza LDP, sulla proposta di costituire una NATO per Asia e Pacifico[1]: sostiene infatti che il Giappone non è ancora un paese indipendente.

Il trattato di sicurezza fra Tokyo e Washington – dice – è asimmetrico perché dispone che gli Stati Uniti sian tenuti a difender il Giappone, ma il Sol Levante ha l’obbligo d’ospitar sul proprio territorio militari americani.

Il nuovo premier non è contrario, beninteso, né all’alleanza con Washington né alla presenza sul territorio nipponico di forze americane, ma ritiene che sarebbe necessario render meno squilibrate le relazioni TRA I DUE ALLEATI.

Rispetto alla Cina, Ishiba pensa che non vi sia in campo solo l’opzione militare: è possibile – dice – rafforzare sia la deterrenza strategica che cercar nuove opportunità di cooperazione e dialogo col vicino.

Tutte idee che risultan indigeste ad una parte dei dirigenti dell’LDP e che potrebbero venir superate proprio dal ritorno di Trump alla Casa Bianca.

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CORTO PARLAMENTO

Quello eletto il 27 Ottobre, peraltro, potrebbe esser un “corto parlamento”: a luglio 2025 è in calendario il rinnovo di metà dei Consiglieri, l’altro ramo della dieta nipponica: qualora la coalizione LDP-Komeito dovesse vincere, potrebbero venir indette nuove elezioni anche per i Rappresentanti.

Qualora poi nascesse una coalizione alternativa all’LDP, al potere quasi ininterrottamente dal 1955, la carriera politica di Ishiba Shigeru potrebbe terminare bruscamente: al momento gli avversari del premier son divisi e qualcuno è attratto dall’area di governo, ma viviam tempi segnati da profondi cambiamenti e nulla può esser escluso.

PIER LUIGI GIACOMONI

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NOTA:

[1] Nel 1954 fu fondata a Bangkok la SEATO, un’organizzazione che avrebbe dovuto combattere l’espansione del comunismo nel Sud est asiatico.

Della SEATO facevan parte Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Filippine, Tailandia, Pakistan, Francia e Gran Bretagna.

Altri alleati USA nella regione, Indonesia, Malaysia, Corea del Sud, Vietnam del Sud, Giappone, non vi aderirono: il 30 Giugno 1977 la SEATO fu sciolta.

Durante l’amministrazione Biden fu creata QUAD che comprende Australia, India Giappone e USA e AUKUS che comprende anche il Regno Unito.

Tutte queste associazioni miran a controllare l’espansionismo cinese nella regione indo-pacifico.

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