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PORTO RICO IN DEFAULT
(13 agosto 2015)

SAN JUAN. Porto Rico è ufficialmente insolvente: l’isola caraibica, territorio degli Stati Uniti, non ha pagato la tranche da 58 milioni di dollari dei 72 miliardi ai quali ammonta complessivamente il suo debito. Un fallimento annunciato già a giugno, per “l’isola dell’incanto”, la cui unica risorsa economica è il turismo, e per la quale la Casa Bianca non prevede alcun piano di salvataggio.

Porto Rico – Acquisito dagli Stati Uniti dopo la guerra ispano -americana del 1898, Porto Rico è divenuto col tempo uno “Stato liberamente Associato” degli USA, i cittadini portoricani sono dal 1917 anche cittadini americani, ma non possono partecipare alle elezioni presidenziali perché nei territori d’oltremare non si tengono.
Porto Rico ha una propria costituzione, elegge ogni quattro anni il suo Governatore e i legislatori locali che si occupano di questioni inerenti l’arcipelago.

su un territorio di oltre 9.000 kmq. vivono 3,7 milioni d’abitanti: di essi 30 mila emigrano ogni anno negli Stati Uniti.

Il default. La notizia era già nota da tempo perché il Governatore Alejandro García Padilla aveva lasciato intendere che non avrebbe versato entro la data prevista i 58 milioni di dollari da pagare, accettando l’idea dell’insolvenza.
Questa decisione ha come conseguenza che chi ha sottoscritto dei titoli di Stato portoricani si vedrà rimborsare il proprio credito solo in minima parte. Rimane in ogni caso pendente la questione dell’ingresso di Porto Rico nell’Unione Americana come 51° Stato, ma la procedura è lunga e laboriosa.

Vi è sempre la possibilità che si avvii una ristrutturazione del debito portoricano in modo da procrastinare sul lungo periodo la restituzione di parte del dovuto.

PIERLUIGI GIACOMONI

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