ZAMBIA ALLE URNE
(11 agosto 2016).
LUSAKA. Sono iniziate questa mattina in Zambia le operazioni di voto per le elezioni presidenziali, legislative e
locali, nonché per un referendum.
La campagna elettorale è stata contrassegnata da un notevole ed inconsueto tasso di violenza tra i sostenitori dei
due principali schieramenti, l’UPND ((United Party for National Development) ed il PF (Patriotic Front), al punto
che le autorità hanno sospeso per dieci giorni la propaganda elettorale nell’area della capitale Lusaka dopo
l’uccisione d’un attivista dell’UPND.
«Il livello crescente della violenza potrebbe avere un impatto negativo sulle elezioni e ridurre la partecipazione
al voto» sostiene in un rapporto lo Zambian Elections Information Centre.
La corsa presidenziale. La principale posta in palio oggi è la carica di Presidente della Repubblica. Per la prima
volta dall’indipendenza dalla Gran Bretagna (1964) non sarà sufficiente per vincere ottenere il maggior numero di
voti, ma occorrerà ottenere più del 50% delle preferenze.
se questo ostacolo non verrà superato, sarà necessario un ballottaggio.
I due principali contendenti sono il Presidente uscente Edgar Lungu dell PF E Hakainde Hichilema dell’UPND.
La situazione economica. Lo Zambia sta attraversando un periodo di pesante crisi a causa della riduzione del prezzo
del rame, principale prodotto d’esportazione. Questa circostanza ha provocato la chiusura di parecchie miniere ed
ha fatto crescere la disoccupazione. Inoltre, a causa dei mutamenti climatici in atto in tutta l’Africa
Meridionale, si registra nel Paese una preoccupante siccità che sta danneggiando la produzione agricola.
L’UPND accusa il PF di aver sbagliato strategia economica e d’aver puntato tutto sulla crescita dei proventi
prodotti dall’esportazione del rame e promette che, se vincerà le elezioni, diversificherà maggiormente l’economia.
Il PF definisce demagogiche le promesse degli avversari.
I risultati finali di queste elezioni saranno noti fra un paio di giorni.
PIERLUIGI GIACOMONI