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UN QUARTIERE MOLTO “VERDE”
(31 Marzo 2018)

SAN DONATO-SAN VITALE. Su mille ettari di verde pubblico presenti nel territorio del Comune di bologna, ben 203 si trovano nel Quartiere S. Donato-S. Vitale: è quanto emerso nell’ultima riunione della nostra commissione ambiente.

Il numero complessivo delle aree verdi presenti è di 284 (suddivise fra parchi, giardini, verde di arredo, verde di pertinenza di edifici pubblici, verde scolastico…);

Le alberate stradali sono 112;

Gli esemplari arborei presenti sul nostro territorio sono 19.525 su un totale comunale di 85mila, tutti censiti, di cui 18.500 in alberate stradali.

All’interno delle aree verdi si trovano 273 strutture ludiche (in tutti i parchi e giardini della città ne sono localizzati 1.261).

Complessivamente, la dotazione riferita al verde pubblico del quartiere San Donato-San Vitale rappresenta circa il 20% di quella di Bologna.

Si può a buon diritto affermare che il nostro quartiere è uno dei più “verdi” della città.
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Frequente manutenzione. Naturalmente questo implica la necessità d’una frequente manutenzione. Gli spazi verdi  hanno infatti bisogno di continui  interventi: potature degli alberi, raccolta di foglie secche, ricostruzione di giochi per bambini.

Poi c’è il naturale invecchiamento delle piante e la necessità d’evitare che eventuali cadute d’alberi danneggino la pubblica incolumità.

Tra le cause che determinano la rimozione d’un albero vi sono i processi degenerativi del legno indotti da organismi patogeni fungini, che fanno perdere la necessaria resistenza ai tessuti legnosi di un albero rendendolo potenzialmente instabile.

Perciò ogni sei mesi le piante vengono sottoposte a monitoraggi visivi e ad indagini strumentali, che mettono in evidenza la potenziale instabilità degli esemplari.

Ogni volta che un albero viene abbattuto se ne mette a dimora uno nuovo a meno che sia più conveniente soprassedervi e piantare il nuovo alberello altrove. (dal dicembre 2016 al dicembre ’17 sono stati messi a dimora 491 nuovi esemplari.

Complessivamente la manutenzione del patrimonio arboreo presente nel nostro quartiere costa all’anno un milione di euro.

Le specie arboree più diffuse sono: Platano, Tigli, Frassini, Bagolaro, Acero campestre, Pioppo nero, Querce, Pioppo bianco, Olmo, Carpino bianco, Albero di Giuda, Sofora, Acero americano, Mirabolano rosso, Ippocastano, Gelso, Cedro, Pioppo grigio, Acero riccio, Pini, Acero di monte Carpino, nero Pruni.

sono altresì presenti: alberi di noce, Robinia, Ciliegio, Pero, Acero argenteo, Salici, Ailanto, Melo, Ontano.

I parchi con maggiore dotazione arborea sono: GIARDINO PIER PAOLO PASOLINI, PARCO ARBORETO, PARCO VINCENZO TANARA, PARCO DON BOSCO, PARCO DELLO SPIRAGLIO, GIARDINO COLLINA – MERAVILLE, PARCO SCANDELLARA, GIARDINO VIA DELLA CAMPAGNA, GIARDINO OMERO SCHIASSI.
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Giochi e altre strutture ludiche. Le strutture ludiche presenti all’interno degli spazi verdi pubblici del quartiere sono complessivamente 273 (di cui 244 giochi, 29 stazioni ginniche, 45 dotazioni sportive).

Spesso hanno bisogno di continui interventi sia per rammodernarle e renderle più sicure, sia per far fronte all’increscioso fenomeno del vandalismo: vi sono nella città bande di giovani che di notte se la prendono con queste strutture per devastarle e renderle inservibili.

E’ un costo per la città che deve esser sostenuto: Anche in questo caso, l’amministrazione sostituiscequasi sempre i giochi quando vengono distrutti, ma in altri casi si preferisce non ricostruire, soprattutto se emerge che non sono particolarmente utilizzati dalla popolazione.
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La presenza del verde è indispensabile per una città per garantire alla popolazione spazi per lo sport,il divertimento, il moto, ma richiede anche molto lavoro e molta cura. E’ indispensabile che i cittadini divengan sempre più consapevoli del patrimonio che è a loro disposizione e che comprendano la fatica che sta dietro al lavoro dell’amministrazione che per scelta politica difende il verde e vuole ampliarne sempre di più gli spazi.

Per il nostro quartiere, poi, la tutela  del verde è una priorità che richiede anche la partecipazione dei cittadini a difesa d’un patrimonio di tutti.

PIER LUIGI GIACOMONI

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