IL SUPERMERCATO SEMPRE APERTO
(21 gennaio 2016).
BOLOGNA. “Mentre tu dormi – proclamava secoli fa una pubblicità – Biol (il detersivo) lava!”
Alludeva alla possibilità per la massaia di far la lavatrice nelle ore notturne mentre lei, per l’appunto, dormiva.
Non ho mai capito, ma non son un esperto di lavatrici, perché solo Biol e non altri detersivi permettesse di lavar la biancheria di notte, fregandosene spavaldamente delle proteste degli altri condomini quando la Candy attaccava rumorosamente a centrifugare.
Ora, comunque, si può dire “Mentre tu dormi, qualcuno fa la spesa!”
E uno s’immagina la massaia, che tutto il giorno corre indaffarata a stirare, far da mangiare, domare i pargoli inferociti, controllare il diario degli adolescenti, rammendare i calzini, cucire maglioni, cambiare i letti, metter in forno torte… esce di casa, notte tempo, e si reca tranquilla e felice a far la spesa, mentre gli altri, gli sfaccendati, dormono placidamente.
Ecco allora come il Corriere, bontà sua, descrive la prima notte in corsia, pardon, al supermarket:
«A mezzanotte e mezza nel negozio c’è solo una coppia, ragazzi fuorisede. Pronostico confermato. Comprano pane in cassetta, marmellata, poco altro. Non proprio generi di prima necessità. Bisogni indotti? Forse. In un’ora non entra nessun altro. Dentro, regna il silenzio. Quasi rassicurante. Un supermarket intero a propria disposizione. Esperienza da sonnambuli. O da cuori solitari.
Nessuna coda, niente bigliettini da prendere, personale più cortese del solito. Ci si scambiano sorrisi e sguardi complici, come se trovarsi lì fosse di per sé una scelta di vita. Qualcosa che unisce. C’è anche il bar, ovviamente aperto. «Ma non h24, chiudiamo alle due e mezza». Al bancone c’è solo un’altra persona. Il fidanzato della barista. Completa la squadra la guardia giurata, giubbotto antiproiettile e pistola nella fondina, bene in vista (misura necessaria per restare aperti tutte le notti) e la cassiera: donna, meno di trent’anni. «Appena assunta?». «No, lavoravo già qui». «Che turno fa?». «23-7». «Speriamo che i suoi colleghi arrivino puntuali a darle il cambio…». Sorride. «Io comunque stacco». Anche lei spera che i clienti prima o poi arrivino. «Magari più con la bella stagione, siamo proprio di fronte ai Giardini». Tra gli scaffali troviamo anche un altro addetto, ancora più giovane della cassiera. Stacca cartellini dei prezzi, li ripone in una grossa cesta. Ormai è l’una passata. Facciamo la spesa.
L’unico reparto non accessibile è Salumi & Gastronomia. «Tanto gli affettati sono nelle vaschette. Poi magari apriranno anche quello, più avanti». La parete con birra e vino, invece, è normalmente accessibile. Nessun divieto, nessun cartello (salvo quelli che celebrano l’apertura perenne). La spesa volge al termine. Alla cassa, la ragazza ci regala una sporta di stoffa. Privilegi da nottambuli.»
Fin qui il Corriere, decisamente bucolico!
Domandine:
1. non si era detto che di notte non si vendevano alcolici?
2. Non si era detto che le donne non dovevano far la notte?
3. Non si era detto che i turni erano dalle 20 alle 2 e dalle 2 alle 8?
Boh, avrò capito male!
Comunque, almeno per il momento, in un mondo che non dorme mai, la maggior parte di noi, la notte, dorme o fa altro!
PIERLUIGI GIACOMONI