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SCHEMA D’INTERVENTO AL CONGRESSO DI CIRCOLO
(18 OTTOBRE 2017)

BOLOGNA. Ancora una volta il nostro partito, l’unico a tenere periodicamente dei congressi ai vari livelli, è

scosso da polemiche, inerenti soprattutto al rispetto delle regole.

Questa settimana, i quotidiani si sono divertiti a segnalare casi di tesseramento abnorme, avvenuto all’ultimo

momento, in alcuni circoli. Sono ahimè passati in secondo piano gli argomenti sostenuti dai diversi candidati in

campo e forse l’immagine che si è fatta strada nell’opinione pubblica è quella d’un partito nel quale qualcuno per

vincere non si ferma davanti a nulla.

Credo che dobbiamo tutti prendere le distanze da questi avvenimenti che allontanano la gente dalla militanza e sono

un regalo a chi dipinge a tinte fosche la democrazia dei partiti.

Per questo è importante che il rispetto delle regole, l’onestà, la pulizia,la trasparenza siano alla base del

nostro modo di porci dinanzi all’opinione pubblica.

Nella mozione Licciardello, a questo proposito, ci sono due richiami forti al rispetto della legalità a 360 gradi

ed alla riaffermazione dell’autonomia rispetto alla politica.

sono due aspetti connessi l’uno all’altro:
Nel primo caso, parlando di legalità, ci si riferisce a tutto ciò che si muove al di fuori della legge, nel secondo

a tutto ciò che di poco chiaro si muove all’interno della scena politica e che di fatto determina le scelte delle

amministrazioni.
***
1. GIUSTIZIA, SICUREZZA, LEGALITÀ
«Il nostro obiettivo – si legge – è una società più giusta e solidale, che può realizzarsi solo nel pieno
rispetto della legalità, senza ammiccamenti o indulgenze verso posizioni che pretendono
di poter infrangere le regole in nome degli obiettivi da perseguire. La legalità e il controllo
del territorio sono gli strumenti per garantire a tutti i cittadini
– soprattutto ai più deboli e socialmente indifesi – il diritto alla sicurezza, senza il quale cessano di esistere

o di essere esercitabili molti altri diritti
(come quello a sentirsi protetti nella propria abitazione, a uscire
di casa trovando un ambiente urbano decoroso, a gestire bar o negozi senza rischiare la
propria incolumità, a poter dormire di notte, eccetera). Questo è un tema essenziale, e
la scelta di non assumerne l’importanza, la gravità e l’urgenza non è di sinistra.»

Quest’è un tema di grande importanza che troverà ampio spazio, come abbiamo già dovuto constatare nella prossima

campagna elettorale.

Qui soprattutto emerge ciò che differenzia la sinistra moderna dalla destra: la sinistra del XXI secolo sa che la

riqualificazione delle periferie, l’integrazione delle culture sono carte fondamentali da giocare per rinsaldare la

solidarietà tra genti di diversa provenienza, ma sa anche che non possono esser tollerate fughe nell’illegalità.
***
2. Riaffermare nei fatti l’autonomia della politica

il cuore della mozione, però, è rappresentato dal tema dell’indipendenza della politica dall’economia e quello

correlato del funzionariato politico.

Per funzionariato qui s’intende nonchi lavora nella Federazione come dipendente, ma chi percorre tutta la sua vita

professionale nell’ambito politico, senz’aver mai un contatto con una professione:
«E’ questione di percorso personale complessivo – scrive Licciardello – ove esso si sviluppi esclusivamente

attraverso una sequenza di incarichi (candidature, nomine, consulenze, eccetera) tutti di natura politica. Superare

il funzionariato significa quindi creare le condizioni per cui la politica sia una parentesi, anche importante,

della propria vita, ma non più una carriera.»

Significa, aggiungo io, promuovere l’impegno in politica delle competenze presenti nella società civile, per due

motivi sostanziali:
1. Perché il politico sia libero di decidere senza condizionamenti legati alla conservazione del posto: egli sa

infatti che quando il suo mandato sarà terminato, tornerà a lavorare come chiunque altro;
2. Perché il politico possa decidere anche fondandosi su competenze maturate nel proprio posto di lavoro.

A questo tema si connette la questione dell’autonomia della politica rispetto all’economia.

Mi Sto riferendo a tutte quelle situazioni nelle quali da cariche di partito e istituzionali si passa ad incarichi

dirigenziali nel mondo economico.

Non si tratta tanto, come hanno scritto i quotidiani, di prendersela con le cooperative, che spesso attingono dal

mondo politico, che pure svolgono un ruolo importante nella realtà bolognese, ma di tutte quelle situazioni per le

quali si esce e si entra dalla politica con disinvoltura sapendo che c’è un’azienda pronta ad assumerti perché sa

che hai delle buone relazioni con chi prende le decisioni in ambito amministrativo o legislativo.

tutto ciò indebolisce il ruolo e l’autonomia della politica, delle istituzioni, delle assemblee elettive a

vantaggio di grossi potentati economici e riducono l’imparzialità dei decisori politici.
.
Infatti, per guidare in modo autorevole la società e l’economia, la politica deve essere e dimostrarsi

indipendente.

Perdiamo autorevolezza, in definitiva, quando critichiamo i conflitti d’interesse nei nostri avversari,ma poi

chiudiamo volentieri gli occhi su quelli che sussistono nel nostro campo di riferimento ideologico.
***
3. Forum tematici e circoli.

In questi anni nel PD bolognese sono stati congelati i forum tematici che avrebbero dovuto essere delle sedi

d’incontro su specifici temi tra amministratori e cittadinanza: è assolutamente necessario che questi forum vengan

riaperti e che ci sia comunicazione tra essi e la direzione provinciale.

Lo stesso discorso vale per i circoli: in occasione d’ogni congresso si ripete che essi non devono vivere solo in

occasione degli appuntamenti elettorali o dei congressi, ma molti di essi rimangon chiusi ed inattivi.

E’ indispensabile che il nuovo segretario provinciale ed i nuovi gruppi dirigenti sentan la necessità di

rivitalizzare questi organismi in modo che il PD sia davvero in mezzo alla gente.
***
Questo congresso di circolo avviene nel momento in cui stanno per diventar concreti tanti progetti che coinvolgono

questa zona della città:

• Tra un mese si inaugurerà FICO che promette di creare oltre tremila posti di lavoro;
• FICO porta con sé la necessità di creare delle linee di trasporto per connetterlo con la città: per questo

potrebbe esser reintrodotto il tram su rotaie, mentre dovrebbe ricomparire il filobus.
• forse entro un anno inizieranno i lavori per il Passante autostradale con tutto ciò che implica;
• vi è poi in ballo la realizzazione dei progetti di riqualificazione delle periferie.

Su questo e su molto altro dobbiamo continuare ad approfondire la discussione e l’analisi perché quest’area di

bologna sarà nei prossimi anni al centro d’una profonda trasformazione che ne cambierà i connotati.

PIER LUIGI GIACOMONI

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