SAN DONATO. UNA BUONA NOTIZIA
(1° Maggio 2017)
SAN DONATO (BO). In un suo articolo, apparso il 18 aprile scorso, il Resto del Carlino, il più antico e diffuso
quotidiano bolognese, lanciava un “allarme degrado” nel nostro quartiere.
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I fatti. Nel triangolo ferroviario costituito dalle vie San Donato, Emmanuel e della Campagna, dove 160 famiglie
vivono in nove condomini, costruiti negli anni Sessanta dalle Ferrovie dello Stato a beneficio dei suoi dipendenti
e diventati poi, con la significativa eccezione delle loro ampie aree verdi, proprietà di privati, Rete Ferroviaria
Italiana, l’ente proprietario delle linee di strada ferrata su cui corrono i treni, trascura, parola dei residenti,
manutenzione, vigilanza e illuminazione non solo dei parchi e delle aiuole comuni, ma anche delle scarpate dei
vicini binari, in teoria inaccessibili ai non addetti ai lavori.
Il triangolo ha un solo ingresso stradale, da via San Donato, mentre gli altri due accessi sono ciclabili e
pedonali e questo lo rende un “cul de sac”, schiacciato contro la ferrovia, dove, di notte, è ormai sconsigliabile
fare due passi.
Fra le reti che delimitano l’area ferroviaria si sono infatti stabiliti, da lungo tempo, numerosi senza fissa
dimora d’ogni estrazione e provenienza, che nelle ore notturne contribuiscono, ad alimentare spaccio,
microcriminalità e furti nelle abitazioni, in un quadro che è serio qui ma ancora più grave sul braccio della
ferrovia che si affaccia su via del Terrapieno”. C’è poi, simbolo più evidente del degrado in cui versa la zona,
l’ex carrozzeria Emmanuel, un tempo affittuaria di Rfi e ora rifugio di decine di senzatetto, con tanto di
materassi e suppellettili all’interno, che si aggiunge ai bivacchi delle scarpate, le cui reti sfondate
testimoniano l’andirivieni notturno.
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Le richieste del quartiere. Secondo quanto ha dichiarato il Presidente del Quartiere, Simone Borsari, RFI deve
«provvedere a bonificare la scarpata, abbattere il capannone della carrozzeria, illuminare e ripristinare
recinzioni e illuminazione.»
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La buona notizia. Proprio in questi giorni, riferisce Borsari, RFI «ha abbattuto e sgomberato il capannone dell’ex
carrozzaio tra via Emanuel e via della Campagna.»,
Si tratta, è chiaro, solo d’un primo intervento: c’è ben altro da fare, ma «è importante che RFI continui a
prendersi cura del decoro dei luoghi di sua proprietà», conclude il Presidente.
La bonifica del sito non è ancora completa, anzi è indispensabile che i proprietari dell’area adempiano ai loro
doveri.
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Morale della storia. In politica e non solo si parla spesso, anche a sproposito, di sicurezza e si sostiene che le
autorità non fanno nulla per garantirla. Però, come in questo caso, l’incuria di un ente statale proprietario
d’un’area e l’inadempienza ai suoi doveri, per di più messi nero su bianco su un pezzo di carta, favorisce
l’insicurezza dei cittadini.
Questa notizia conferma quanto sia importante in una società democratica la partecipazione, l’impegno diretto della
cittadinanza, sostenuta dalle autorità locali. Senza questi indispensabili ingredienti non si ottiene nulla da una
burocrazia spesso sorda e muta che prende degl’impegni, ma poi non li mantiene.
Ora bisogna continuare a premere su RFI per ottenere un completo risanamento della zona: anche questo è un modo
per garantire la pubblica sicurezza.
PIER LUIGI GIACOMONI