RAB
(15 maggio 2016)
TORINO. In questa “società liquida”, come l’ha definita Zygmunt Baumann c’è anche posto per la “democrazia liquida” le “liste liquide” e le firme liquide o addirittura false.
«tre giorni fa, riferisce il Corriere della Sera – il Tar del Piemonte ha dato ragione ai grillini, bocciando l’ammissione alle prossime comunali della No Euro-Lista del Grillo ideata da Renzo Rabellino. Rabellino (Rab) è un genio delle liste civetta, taroccate, farlocche, contraffatte. Ex leghista ed ex consigliere provinciale, è già stato condannato a due anni e dieci mesi di reclusione nel 2012 per autenticazione di firme false a sostegno delle liste No Nucleare No Tav, Lega Padana Piemont, Forza Nuova, Forza Toro e No Euro alle elezioni regionali del 2010.»
Pare che Rab sia un mago delle liste taroccate, delle liste civetta di cui ovviamente lui è il capolista, cosicché, talvolta, gli capita persino d’esser eletto.
già, perché può capitare che qualcuna delle liste civetta da lui costruite con pacchi di moduli firmati di cui fa il copia incolla, riceva abbastanza voti per assicurargli un comodo seggio qua e là.
Il Rab, infatti, vive di gettoni di presenza!
In una “democrazia liquida” come la nostra, dove ormai i partiti non si chiamano più partiti e dove tutti vogliono essere civici, nuovi della politica, che fanno politica in spirito di servizio … uno come il Rab ci si trova benissimo perché nuota e naviga in quell’area grigia nella quale basta avere un nome un po’ fantasioso per raccogliere i voti di chi crede di non votare per un partito, ma per qualcuno che davvero ha voglia d’interessarsi dei problemi della gente.
Il Rab, però, s’interessa dei suoi e cerca di sbarcar il lunario coi danari che la finanza pubblica versa ai consiglieri comunali.
PIERLUIGI GIACOMONI