PRIMA I NOSTRI!
(12 Gennaio 2017)
VIENNA. C’è un Paese membro dell’UE che vuol applicare la regola sintetizzata con lo slogan “PRIMA I NOSTRI”.
Si tratta dell’Austria: ieri il Cancelliere federale Christian Kern, socialdemocratico, in un discorso pronunciato
a Wels, in Alta Austria, uno dei nove Länder in cui è suddiviso il Paese, ha accusato l’UE d’esportare disoccupati,
soprattutto provenienti dall’Est, nel suo Paese.
Ha aggiunto, nel presentare un piano decennale focalizzato sulla creazione di posti di lavoro, che domanderà
all’Unione di permettere che nell’assegnazione di posti di lavoro gli austriaci siano avvantaggiati rispetto agli
stranieri.
I timori generati dall’immigrazione e della disoccupazione, stanno mettendo le ali al Partito d’estrema destra
Fpö, che è accreditato al momento d’un 40% delle intenzioni di voto: i socialdemocratici sono accreditati del 27%.
L’uscita del Cancelliere, sicuramente finalizzata a sottrarre consensi alla destra, contrasta pesantemente con le
regole in vigore nell’Unione Europea dove vige la norma della libera circolazione delle cose e delle persone e dove
non sono ammesse discriminazioni d’alcun tipo tra lavoratori di Stati membri.
Tuttavia, in Austria, le recenti elezioni presidenziali hanno fatto suonare un pesante campanello d’allarme per i
partiti tradizionali: al primo turno, infatti, sia il candidato dei socialdemocratici che quello dei popolari sono
stati clamorosamente battuti, ottenendo ciascuno un modesto 11% dei voti.
Il prossimo 26 gennaio s’insedierà all’Hofburg Alexander van der Bellen, indipendente ed ecologista, che in
dicembre, dopo una tormentata campagna elettorale, ha battuto d’un soffio Norbert Hofer dell’Fpö.
Christian Kern e i suoi partner di governo, i popolari, temono che quando gli austriaci saranno chiamati a
rinnovare il Parlamento, al più tardi nell’ottobre 2018, saranno travolti dalla dirompente avanzata dei
nazionalpopulisti che promettono di scacciare dal territorio tutti gl’immigrati, d’uscire dall’UE e dall’Eurozona.
Un programma a breve termine forse di difficile realizzazione, ma che a dimostrato d’esser seducente per una
cospicua porzione di opinione pubblica, non solo nel piccolo Stato alpino.
PIER LUIGI GIACOMONI