I POVERI LI AVETE SEMPRE CON VOI
(13 Ottobre 2016)
BOLOGNA. Si legge nei Vangeli che un giorno Giuda, il discepolo celebre perché tradì Gesù di Nazaret per trenta denari, si lamentò d’una donna che, come ringraziamento al maestro, versava del profumo sui suoi piedi.
Sosteneva, l’Iscariota, tesoriere del gruppo, che se si fosse venduto quel profumo, si sarebbero guadagnati dei soldi, utilizzabili per il soccorso ai poveri.
Il Nazareno, però, replicò: «I poveri li avete sempre con voi», alludendo al fatto che lui, presto, sarebbe deceduto infelicemente.
I poveri li abbiamo anche oggi. Leggiamo, infatti, che in Emilia-Romagna, regione benestante, vi sono circa 70 mila famiglie povere che percepiscono un reddito annuo di 6.630 euro.
A livello regionale, si tratta del 3,5% della popolazione, mentre su scala nazionale si arriva ad una quota di poveri assoluti, pari all’8%, ossia quasi 5 milioni di persone.
Rientrano in questa fascia famiglie giovani e single.
Per questo la commissione parità dell’Assemblea Regionale ha approvato in via preliminare un progetto di legge,che sarà presto esaminato dal plaenum che intende introdurre una forma di reddito di solidarietà volto a sostenere, nei limiti del bilancio regionale, chi non ce la fa.
Sepolti nei rifiuti. Non rientra forse in questa casistica, ma in quella della patologia quella coppia di Rimini che viveva nei rifiuti.
Secondo una notizia allucinante apparsa su diversi quotidiani un uomo e una donna d’una quarantina d’anni avevano la casa sommersa dalla spazzatura.
Loro e la figlia, che frequenta la scuola media, vivevano, mangiavano e dormivano in macchina, parcheggiata nei pressi dei supermarket. La stessa autovettura era piena d’ogni genere di schifezze.
L’allarme era stato dato dai vicini che avevano segnalato: dall’appartamento esce un odore terribile!
Perciò, gli agenti della polizia municipale sono entrati nell’abitazione di proprietà della coppia, in virtù di un mandato di perquisizione.
Lo spettacolo che si è presentato ai loro occhi dev’esser stato raccapricciante: lo spazio abitabile ostruito da cumuli d’immondizie fin quasi al soffitto, al punto che hanno fatto fatica ad aprire la porta d’ingresso.
«Gli agenti – scrive il Corriere di Romagna – hanno avuto bisogno dell’aiuto dei vigili del fuoco per farsi largo nei vani nell’abitazione, di circa sessanta metri quadrati. All’interno
l’inferno d’immondizia, oggetti di varia natura e sporcizia, aggravata dalla presenza di gatti, che ha spinto i vigili ad emettere un’ordinanza di sgombero
urgente per motivi sanitari dell’appartamento.»
La coppia è stata sottoposta a TSO: entrambi soffrirebbero di un disturbo ossessivo-compulsivo: due “accumulatori seriali” che non riescono a buttar via nulla.
La figlia è stata affidata temporaneamente ai Servizi sociali: una relazione sarà inviata al Tribunale dei minorenni di Bologna.
«Non voglio perdere mia figlia» avrebbe detto la signora, aggiungendo però: «Occhio alla casa abbandonata: là dentro ci sono cose di valore!»
Gli anziani emiliano-romagnoli, poiché han conosciuto la miseria, la guerra e la fame, han sviluppato la virtù dell’economia, del risparmio e del limitare al minimo l’usa e getta.
Da qui ad arrivare fino al punto di conservare perfino il pattume è davvero patologico, perché un’altra virtù della nostra gente è quella di presentarsi in pubblico ben vestiti e ben puliti: pare infatti che la ragazzina, oggi affidata, fosse assai trasandata nel vestiario.
Dante, che la sapeva lunga, mise all’Inferno sia gli spendaccioni, che sperperano anche ciò che non hanno, che gli avari. Sarà anche stato un reazionario, come sostiene in un suo libro Jacques Le Goff, ma di fronte a questi esempi d’accumulazione compulsiva, che evocano il cinema dell’orrore, non ci sentiamo di dargli eccessivamente torto.
PIER LUIGI GIACOMONI