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Piovono comunicati sugli autobus.
(9 settembre 2015).

BOLOGNA. Sugli autobus di Bologna è come vivere a Singapore. Dopo l’estate è tutto un pullulare di audiocomunicati: “Attenti che vi borseggiano”, “non pestate i piedi al vicino”, “non urtate la vecchietta”… L’unico comunicato che non viene erogato è: “non urlate al cellulare e non tenete alto il volume delle vostre suonerie”.

Già, perché in Italia, più di quanto accada nel resto d’Europa, la gente sente l’inderogabile necessità di far sentire a tutti quanto rumorosa sia la suoneria del proprio telefono. Più rumorosa è, meglio è, perché così facciamo capire agli altri che anche noi abbiamo qualcuno che ci chiama mentre siamo sul mezzo.

Ecco, allora, che non sarebbe male introdurre l’abitudine d’usare il telefono mobile senza suoneria e, se proprio dobbiam parlare con qualcuno, sarebbe meglio usare l’auricolare, così udiamo meglio ciò che ci vien detto e non urliamo come se telefonassimo a Pechino o New York.

Però, all’inizio, osservavo che è come essere a Singapore: secondo Terzani nella città-Stato del sud Est Asiatico, ad ogni pie’ sospinto, si odono altoparlanti che dicono, ad esempio: non far rumore, non disturbare il vicino… pare addirittura che, ai suoi tempi, ce ne fosse uno che segnalava di abbassar la testa perché più avanti sul marciapiede c’erano piante basse e ci si poteva far male.
(se non ci credete, leggete il cap. 12 di “un indovino mi disse”).

Se continueremo così, anche noi ci adegueremo alla Singapormania dell’audiocomunicato in ogni dove, magari multilingue, finché nessuno ascolterà più nulla e i comunicati diverranno video e muti, anche quelli delle fermate, che son quelli che servon di più.

PIERLUIGI GIACOMONI

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