IL NOSTRO QUARTIERE PER LO SPORT
(29 Giugno 2017)
San Donato-San Vitale. Il quartiere S. donato-S. Vitale si è dimostrato ancora una volta vicino alle associazioni
del mondo dello sport.
Infatti, martedì 27 giugno, nell’aula consiliare, si sono ritrovati i dirigenti delle maggiori associazioni
sportive del Quartiere per un incontro nell’ambito del confronto pubblico sul “piano strategico metropolitano sullo
sport”.
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Il PSMS. Lo scorso 26 maggio, davanti ad oltre un centinaio di dirigenti sportivi ed istituzioni, il Comune di
Bologna ha presentato “Bologna per lo sport”.
L’evento ha dato avvio al percorso che porterà a condividere il primo Piano Strategico per lo Sport della città di
Bologna: è stata l’occasione per presentare ufficialmente l’esito
della ricognizione sullo stato di salute dell’impiantistica cittadina e per un confronto sulle priorità da
affrontare.
Il piano prevede un investimento complessivo di sette milioni di euro: di essi, quattro saranno utilizzati per la
riqualificazione del paladozza, tre saranno destinati ad altrettante palestre popolari.
In particolare:
• la palestra che si trova nel centro Beltrame di via Sabatucci (S. donato-S. vitale);
• la palestra del Tpo al centro sportivo Pizzoli in via Zanardi;
• una nuova palestra popolare alla
Barca.
Secondo la mappatura portata a termine da Nomisma, che coopera alla realizzazione del PSMS, il 43% degli impianti
sportivi gestiti dal comune – sono esclusi dall’indagine quelli appartenenti a privati o all’università – non ha
bisogno di alcun intervento.
Il 30% necessita di interventi compresi in una fascia che va da pochi spiccioli a 100.000 euro.
Il 27% del totale necessita di interventi superiori ai 100.000 euro.
Il Quartiere con gli impianti sportivi nelle peggiori condizioni è Borgo-Reno, dove il 45% degli impianti gestiti
necessita di lavori superiori ai 100.000 euro e solo il 27 % è in buono stato.
A S. Stefano, invece, ci si trova nelle condizioni migliori, però vi sono solo quattro impianti gestiti).
Tra gli impianti che hanno bisogno di interventi sopra i 100.000 euro, si segnalano i centri sportivi Leoni-Spada,
Barca-Palazzetto
e Vasco de Gama. Fra quelli che necessitano di lavori sotto i 100.000 euro, Lelli, Pizzoli, Cerè. Tra i pochissimi
che non hanno bisogno di alcun intervento, i centri sportivi Trigari, l’ ex campo Savena e l’ ex Velodromo. Per gli
impianti in libera fruizione, risaltano i casi del Porto-Saragozza e del Navile,
dove non c’è neanche un campetto che non necessiti di un se pur minimo intervento.
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Le richieste. Nel corso del dibattito sono state avanzate alcune richieste che meritano d’esser segnalate.
Prima di tutto è indispensabile garantire la sicurezza per chi partecipa alle attività sportive, in particolare
diffondendo l’uso dei defibrillatori e rimuovendo tutte le possibili cause d’infortunio non dipendente da fasi di
gioco.
Ad esempio, alcuni campetti o aree sono circondate da paletti pericolosi per gli atleti.
Si è chiesto inoltre di capire quali sono le procedure per partecipare ai bandi per l’accesso ai finanziamenti e
quanto denaro verrà effettivamente messo a disposizione.
Io, che ero presente, ho sollevato il problema dell’accesso allo sport per le persone disabili: vengono infatti
denunciati da più parti dei casi di associazioni sportive che non vogliono avere tra i propri membri dei disabili.
Sarebbe opportuno – come ha già indicato il nostro consiglio di quartiere – che venissero incentivate quelle
associazioni che rimuovono gli ostacoli all’accesso all’attività fisica dei diversamente abili.
Ora, gli incontri proseguiranno negli altri quartieri: a settembre si avrà un’idea più chiara sulle modalità
d’attuazione del “Piano Strategico Metropolitano sullo sport” e sulle disponibilità finanziarie.
PIER LUIGI GIACOMONI