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MICRORACCONTI DI CAPODANNO

(31 Dicembre 2018)

1.

Era sempre in viaggio per il mondo: era un concertista e ogni due-tre giorni doveva esser in una città diversa per tenervi un recital. Quel 31 dicembre era partito da Londra diretto a Los Angeles. Sull’aereo non c’era molta gente e questo gli permise d’estrarre da una delle sue valigiette lo spartito d’una sonata di Beethoven che avrebbe dovuto eseguire una volta giunto a destinazione. Era così concentrato nello studio della partitura, che pure conosceva perfettamente, che non si accorse che l’hostess gli stava porgendo un calice di spumante.

«Perché?» chiese stupito il pianista.

«E’ Capodanno, signore: ci farebbe piacere che si unisse a noi nel festeggiare il nuovo anno».

Sorpreso, il pianista accettò il calice di champagne.

Solo che dopo un’ora gliene fu offerto un altro e poi un altro ancora.

Già, perché ogni volta che l’aereo attraversava un certo fuso orario a bordo si rifesteggiava il capodanno.

Arrivato a Los Angeles il celebre pianista non era ubriaco, ma piuttosto alticcio. Perciò si diresse volentieri al suo hotel dove sperava di dormire prima del concerto. Quale fu il suo sgomento quando il portiere del lussuoso albergo dove dormiva gli offrì un ennesimo calice di champagne per festeggiare il nuovo anno. Il pianista lo bevve e poi andò di filato a dormire perché a questo punto doveva proprio smaltire una certa sbornia.

***

2.

Viveva in un condominio di dieci piani e quel 31 dicembre tutti facevano festa. Già nel pomeriggio i ragazzini nel cortile si divertivano a far esplodere dei petardi. di sera però era tutto un rumore di piatti, di bicchieri, un risuonare di Evviva e Buon anno. a mezzanotte il volume di tutti i televisori furono alzati al massimo per far udire a tutti il conto alla rovescia.

a mezzanotte un botto terribile squassò l’edifico: il condominio crollò e la gioia si trasformò in urla, pianti, e ululare di ambulanze.

I carabinieri accertarono che al decimo piano dove viveva il pittore, uomo solitario e scorbutico, c’era una vera Santa Barbara di botti, petardi ed altro materiale esplodente che, appunto alle 24.00 era esploso facendo crollare il palazzo e danneggiando anche gli edifici vicini.

***

3.

I due non avevano voglia d’andare ad una festa o in un cinema per passare l’ultimo dell’anno: avevano una gran voglia di togliersi l’un l’altro i vestiti e scopare fino allo stordimento.

Erano una coppia clandestina e non volevano far sapere in giro che se l’intendevano: così si ritrovarono da lei che viveva in un miniappartamento in una zona isolata dalla città.

si prepararono la cena poi cominciarono a togliersi l’un l’altro: a mano a mano che un capo di vestiario finiva per terra il desiderio cresceva. Finché lei gli levò la camicia e osservò quel bel torace. Lui le sfilò il reggiseno, poi calarono le mutande ed infine furono nudi, competamente nudi.

Cominciarono ad amarsi prima con foga, tant’è vero che la prima scopata fu quasi una sveltina; la seconda fu più tenera e la terza ancor di più.

Non si accorsero che la mezzanotte era passata perchè erano talmente travolti dalla passione che non avevano udito i botti che scandivano il passaggio dell’anno.

***

4.

Lavorava in un supermercato che, quel 31 dicembre, avrebbe dovuto chiudere per il pubblico alle 18.30. Solo che a lei, caponegozio, toccava metter a posto tutto perché il 2 si sarebbe dovuto fare l’inventario di tutta la merce.

Gli altri colleghi la salutarono: Daniele, il suo migliore amico sul lavoro, non proprio un fidanzato, ma col quale c’era una bell’intesa, si offrì d’aiutarla. Alessadra, questo il suo nome, non gli disse di no. sapeva, infatti, che Daniele a casa non aveva nessuno che l’aspettava.

Così si misero a controllare i latticini, la verdura, la carne, gli affettati, i biscotti,la pasta, il tonno, i prodotti per la casa… insomma, tutto ciò che si trovava dentro il supermercato.

Non si accorsero che intanto le ore erano passate e si erano fatte quasi le 23.

«Ehi – disse Alessandra – sono quasi le undici, fermiamoci un attimo.»

«Non ti è venuta un po’ di fame?» chiese Daniele.

«Sì, ho una fame da lupo: oggi non ho quasi mangiato dall’ansia.»

«Be’, potremmo andare da me e farci una spaghettata: che ne dici?»

Alessandra non respinse l’offerta del collega amico.

Uscirono dal supermercato carichidi vivande e bevande: andarono nell’appartamento di Daniele e qui lui si mise ai fornelli, mentre Alessandra si faceva una doccia rinfrescante.

Appena furono pronti gli spaghetti se li mangiarono, innaffiati da un buon bianco.

a mezzanotte brindarono per il nuovo anno e poi, senza alcun imbarazzo andarono a letto insieme.

Ciò che accadde quella notte tra Alessandra e aniele noi non lo sappiamo: solo che alcuni mesi dopo la caponegozio annunciò d’esser incinta.

***

5.

L’aveva meditato lungamente: voleva uccidere l’uomo che gli aveva portato via sua moglie. Aveva immaginato d’investirlo mentre attraversava la strada o d0invitarlo a bere un caffè e poi d’avvelenarlo. Poi aveva scartato tutte queste possibilità perché presentavano degli inconvenienti.

Però, la sera di Capodanno era perfetta: sapeva che il suo nemico numero uno passava la notte di S. silvestro in un appartamento di fronte al suo ed immaginava che a mezzanotte o giù di lì si sarebbe affacciato alla finestra per far esplodere qualche petardo o per guardare i fuochi artificali degli altri. In quella situazione nessuno si sarebbe accorto se fosse partito da qualche altra parte un colpo.

La mezzanotte scoccò e il cornificatore si affacciò alla finestra e fece esplodere una batteria di mortaretti.

Nel frastuono generale nessuno si accorso che dall’appartamento di fronte era partita una fucilata: la pallottola colpì in fronte l’uomo che aveva causato l’infelicità del suo sparatore. Morì all’istante e l’assassino non fu mai individuato.

***

6.

Il ristorante “da Arrigo” si era preparato bene: per quella sera erano previsti cento coperti. Arrigo era uno che aveva trent’anni d’esperiezna nella ristorazione, nel ricevere le persone e nel metterle a tavola.

Alle otto la gente cominciò ad arrivare e cominciarono a piovere sulla cucina le ordinazioni: tagliatelle, lasagne, tortellini, bistecca, pollo arrosto, patate, insalata. Poi pannacotta, zuppa inglese, tiramisù e vino, birra, acqua, Coca-cola… Le comande piovevano e la cucina lavorava a gran ritmo.

A mezzanotte meno dieci tutto si fermò perché Arrigo offrì ai clienti un calice di prosecco ed una fetta di panettone.

a mezzanotte tutti coloro che si trovavano dentro al ristorante si augurarono “Buon anno” anche se non si conoscevano e non si erano mai visti.

Arrigo tornò a casa alle sei felice perché la notte più importante dell’anno era andata bene, senza incidenti.

PIER LUIGI GIACOMONI

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