MEROLA CONTRO RENZI
(13 maggio 2016)
BOLOGNA. Merola ha la tendenza a far delle gaffes ed a volte perde un po’ il controllo di se stesso.
Così, oggi, sul Corriere di bologna leggiamo:
“Matteo Renzi? «Ha la tendenza a farsi circondare da yesmen». Il ministro Madia? «Non sa cosa sia la pubblica amministrazione». E la promozione del consigliere comunale Benedetto Zacchiroli nello staff del premier? «Sono contento che sia entrato nel cerchio magico. Ma vedo uno strano atteggiamento, bisogna basarsi su persone leali, non fidate». Poi la precisazione: «Ma Zac è uno leale».
E dire che un mesetto fa il sindaco inneggiava, durante un pranzo elettorale alla Sirenella a cui ero presente, all’unità raggiunta in seno al PD bolognese, compatto nel sostenere la sua ricandidatura.
Ora, queste parole, rilanciate dal tam-tam mediatico e dalle reti sociali rischiano di distruggere un’unità interna di cui, prima di tutti, il sindaco ha bisogno per evitare un ballottaggio dall’esito incerto.
chi di noi, in questo periodo, sta facendo banchetti in giro sa quante critiche vengan rivolte dalla gente a Merola ed alla sua amministrazione e sa quante volte semplici elettori, tradizionalmente simpatizzanti del
centro-sinistra, facciano balenare l’idea del voto disgiunto al primo turno, quando i candidati sindaco abbondano.
Allora? Se posso dare un consiglio non richiesto al sindaco, gli suggerirei d’esser un po’ più cauto nei giudizi personali perché, soprattutto in epoca di reti sociali, di smartphones, di whatsapp e di campagna elettorale 24 ore su 24, anche i muri hanno orecchie e mettono tutto su facebook.
Secondo consiglio non richiesto: si può criticare Renzi ed i renziani, ma solo dopo essersi chiesti quanto Bologna ci abbia guadagnato dall’aver a Roma in carica un governo “amico”, piuttosto che un governo del centro-destra o del Movimento 5 stelle.
Forse, se oggi si può pensare d’utilizzare al meglio fondi che parevano perduti, come quelli deliberati il 1° maggio dal CIPE, lo si deve anche al lavoro che sta facendo il governo Renzi e le relazioni che l’esecutivo ha col Presidente della regione e coi renziani presenti sul territorio.
Terzo consiglio non richiesto: visto che si parla d’un congresso anticipato a novembre, posticipiamo le divisioni interne a quel momento e lavoriamo tutti insieme per vincere, invece che scavar dei fossati che poi è difficile riempire.
Io sono un semplice consigliere di quartiere, non conto molto, ma se qualcuno fa giungere questi consigli al sindaco ed al suo staff gliene sono eternamente grato.
PIER LUIGI GIACOMONI