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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
(15 Gennaio 2020)

L’altro giorno è arrivato il mio regalo di Natale: l’assistente vocale Google Home.

Col suo arrivo, ammontano a cinque le sintesi vocali che ho qui in casa:

– c’è Eloquence che opera nel mio computer da tavolo;

– Alice che opera su Iphone e Ipad;

– Siri che puoi attivare su Iphone ed Ipad dicendole Ehi siri …;

– c’è Google Home che anche lei si sveglia dal suo momentaneo torpore se le dici ehi Google.

La quinta voce si trova in un Nokia c5 del 2011.

Le più innovative sono Siri e Google Home che agiscono se dai loro un ordine:

“Ehi Siri, che tempo fa fuori?

Oppure:

“Ehi Siri, Quanto valgono in euro mille dollari di singapore?”

L’altra notte, ho sognato che una di queste voci, quella di Google si rifiutava di fare quanto le ordinavo:

“Ehi Google, tirami giù le tapparelle””

Lei rispondeva:

“Non ne ho voglia: fallo tu.”

“Ehi Google, chiudimi il rubinetto del gas!”

“Non ci penso neanche: anzi ti accendo tutti i fuochi del tuo fornello.”

Fortunatamente, era un sogno, ma quando mi sono svegliato ero in ansia.

Già, perché l’intelligenza artificiale è bella e forse anche comoda, ma divenendo sempre più intelligente può anche diventare sfacciata e disobbedire agli ordini, più o meno come fanno gli uomini, quando ordini loro di far qualcosa e loro si ribellano, rifiutandosi di compiere quanto desideri.

PIER LUIGI GIACOMONI

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