L’INCERTO FUTURO DI ANGELA MERKEL
(22 gennaio 2016)
BERLINO. “Riuscirà la Signora Merkel – si chiedeva a fine anno “the Financial Times” – a conservare il potere per tutto il 2016?”
La risposta che davano gli esperti di FT era negativa: secondo l’organo della City, cadrà per le tensioni innescatesi nella politica tedesca, in particolare nel suo partito, dopo che la Cancelliera, prendendosi le sue responsabilità, ha accettato l’ingresso sul territorio nazionale di oltre 800 mila rifugiati provenienti dal Medio Oriente.
Dovevano esser ben informati quelli di FT perché dopo poche settimane è emersa la “fronda” dei critici.
Dopo i fattacci di Colonia, poi, non hanno fatto altro che crescer le pressioni sul Capo del Governo affinché rivedesse, in senso più restrittivo, la politica d’accoglienza adottata in Settembre.
Così, il 13 Gennaio scorso, una quarantina di deputati CDU-CSU han messo nero su bianco le loro richieste in una mozione che sarà esaminata il prossimo 26 dal gruppo parlamentare CDU-CSU al Bundestag.
«La mozione – scrive the Huffington Post – chiede di respingere i profughi che entrano in Germania attraverso “un paese terzo sicuro”: in pratica, poiché tutti i Paesi che confinano con la Germania sono tecnicamente sicuri, ciò significa che la quasi totalità dei richiedenti asilo potrebbero vedere la porta tedesca completamente sbarrata.»
Va ricordato che il gruppo CDU-CSU al Bundestag conta 311 aderenti (la CSU dispone di 56 seggi): i bavaresi in questa fase sono molto battaglieri per cui i sostenitori della mozione potrebbero aumentare.
Nemmeno il recente giro di vite deciso da Berlino per facilitare le espulsioni dei migranti che commettono reati, anche lievi ha calmato la fronda interna.
Crisi politica in vista Berlino, dunque? Forse è presto per dirlo con certezza: di sicuro per la “ragazza dell’Est” che da oltre dieci anni guida il governo tedesco si è aperta una fase di conflitto interno al suo partito che potrebbe preludere ad un cambio della guardia, tanto più che la Cancelliera non sembra intenzionata a rivedere la propria politica in fatto di migranti.
Sullo sfondo, ma neanche tanto nascoste, ci sono anche le inquietudini generate da una situazione economica che va deteriorandosi, nonché l’approssimarsi delle elezioni federali del 2017 a cui Merkel vorrebbe presentarsi come candidato alla Cancelleria per la quarta volta.
Ci riuscirà? Come abbiam visto quelli di FT ne dubitano e forse anche altri temono che l’era della lady di ferro germanica sia al tramonto.
Per l’Italia potrebbe esser una pessima notizia, poiché è da supporre che l’eventuale nuovo leader CDU sia molto più duro coi Paesi indebitati, come il nostro, e pretenda il rispetto degli accordi pattuiti.
In più, l’emergere d’una fase d’incertezza nella capitale chiave dell’UE potrebbe presentare parecchie incognite sul futuro della Comunità europea ora che, tra l’altro, si entra nel vivo dei negoziati per evitare l’uscita dal club dei 28 del Regno Unito, il cosiddetto Brexit.
PIERLUIGI GIACOMONI