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LA GERMANIA E’ MALATA
(25 Gennaio 2024)

BERLINO. La Repubblica Federale Tedesca, locomotiva economica d’Europa e fin a qualche tempo fa leader indiscussa dell’UE, è malata: recessione, inflazione, scioperi, crescita del malcontento costituiscono un mix che potrebbe far deflagrare la debole coalizione di centro-sinistra che dal 2021 guida il Paese.

Questa, d’altra parte, mostra ogni giorno che passa la sua debolezza: i tre partiti che la compongono son in disaccordo su quasi tutto tranne che sul durare il più possibile.

SPD, Verdi e liberali non riescono a coordinarsi in modo da rendere più incisiva l’azione di governo e Olaf Scholz,che ha raccolto la difficile eredità di Angela Merkel ha confermato cammin facendo molti dei dubbi che qualcuno avanzava prima che fosse eletto alla Cancelleria (dicembre 2021).

I dati economici non sono brillanti: -0.3% del PIL, inflazione al 5%, tensioni sindacali con scioperi in diversi settori per richieste di aumenti salariali, proteste degli agricoltori che invadono le strade coi loro trattori.

«Pesano – scrive el País[1] – le difficoltà causate dalla guerra in Ucraina, soprattutto sull’offerta e sui prezzi dell’energia, un tempo dipendente dalla Russia. Inoltre, una sentenza della Corte Costituzionale ha annullato un capitolo della Finanziaria originariamente destinato alla ripresa dal Covid, ma dedicato dal Governo ai sussidi per il diesel, cosa che ha provocato massicce proteste da parte degli agricoltori per le strade e le piazze.

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LA DESTRA CRESCE

In questo quadro già sufficientemente preoccupante si inseriscono i sondaggi d’opinione in vista delle elezioni europee di giugno che segnalano che l’AfD (Alternative für Deutschland) può contare oggi sul 23% delle intenzioni di voto, mentre nei Länder dell’est dove in autunno sirinnoveranno i poteri regionali, potrebbe andare al governo in Turingia.

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DEPORTIAMO GLI IMMIGRATI
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L’opinione pubblica, in queste settimane è stata allarmata dalle rivelazioni su un incontro tra eminenti leader di AfD ed militanti neonazisti
per organizzare una cosiddetta “strategia di remigrazione”, un grottesco eufemismo per la deportazione di massa degl’immigrati.

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POLARIZZAZIONE

L’AfD in un certo senso ha già comunque ottenuto un successo creando le condizioni per una forte polarizzazione del dibattito politico mentre il tema della migrazione sembra in cimaall’agenda degli argomenti delle discussioni.

La destra agita lo spettro della “sostituzione etnica”: una teoria razzista in circolazione da tempo che sostiene che gli attuali movimenti di persone dai Paesi poveri ai ricchi fan parte d’un disegno mirante aconvertir l’Europa all’Islam.

La Germania ha già varato, come altri, leggi più dure contro l’immigrazione illegale,ma all’AfD non basta. Peraltro a sinistra è nato da una costola di die Linke un nuovo partito che si è schierato contro gli stranieri che approdano in Germania dai cinque continenti.

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REAZIONE ANTINAZISTA

Giustamente la stampa internazionale ha messo in evidenza che nei giorni scorsi milioni di persone han manifestato in diverse città tedesche contro i rigurgiti neonazisti:

«La Germania, e con essa l’Europa intera – conclude El País – attraversa un momento delicato che non può essere fermato da formule polarizzanti o da reazioni isteriche; né con proposte mimetiche prese dall’agenda ideologica della stessa estrema destra. Più utile, però, è una reazione dei cittadini senza stridore o allarmismi e, soprattutto, buone politiche capaci di espandere il consenso invece di alimentare gli estremismi. Quando si parla di immigrazione, nello specifico, è essenziale che una visione razionale, pragmatica e attenta dei diritti umani sostituisca i miti, le fobie e le paure propagate dal populismo nazionalista.»

PIER LUIGI GIACOMONI

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NOTA:

[1] El País, Malestar alemán, elpais.com 24 gennaio 2024.

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