IL VANGELO DI OGGI

La Trinità
(26 Maggio 2024)

Dopo Pentecoste, la prima domenica è dedicata alla S. Trinità: da questo appuntamento derivano una lunga serie di domeniche che ci condurranno fin all’Avvento.

Siamo grosso modo a metà dell’anno liturgico: Johann Sebastian Bach (1685 – 1750) compose tantissime cantate sacre sia per la domenica della Trinità che per il successivo periodo liturgico.

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VANGELO

Mattteo, Cap. 28, Vv. 16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilèa, sul monte che Gesù aveva loro indicato.

Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.

Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

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COMMENTO

La Trinità è uno di quegli argomenti che nel corso dei secoli ha scatenato discussioni infinite fra i teologi: si tratta di tre persone diverse o di una sola persona?

E il Figlio è generato o creato dal Padre? E lo Spirito Santo cos’è?

e via discutendo, concilio dopo concilio, scisma dopo scisma.

Patrizio, monaco del V secolo, evangelizzatore dell’Irlanda, paragonava la Trinità alla piantina del trifoglio che è tale solo se sullo stelo ci son tre foglie.

Chiaro? Non tre piantine diverse, ma una sola, come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

Ebrei e Musulmani però ribattono che in questo modo i cristiani finiscono per avere tre dèi e loro, monoteisti assoluti, non possono accettarlo.

Pensandoci bene, però, la Trinità può esser la rappresentazione ad esempio d’una coppia molto affiatata: sono due persone, d’accordo, ma ragionano talmente allo stesso modo, han raggiunto un tal grado d’unità che è come se fossero un solo individuo.

I teologi dicono che Padre, Figlio e Spirito Santo agiscono nella stessa direzione, con gli stessi obiettivi: lo stesso vale per la coppia molto unita.

PIER LUIGI GIACOMONI