IL VANGELO DI OGGI
Il segreto
(11 febbraio 2024)
L’11 febbraio 1929, il governo italiano e la Santa Sede firmarono i Patti Lateranensi che chiudevano la “questione romana”. Quei patti, rinnovati nel 1984, sono stati incorporati nella costituzione con l’art. 7.
Una volta l’11 Febbraio era giornata festiva.
VANGELO
Marco, cap. 1, 40-45
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
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COMMENTO
“Sai tenere un segreto?” è una domanda fondamentale nel rapporto fra due persone. di solito, di fronte ad essa, rispondiamo: “Con me non devi temere: sono una tomba”.
L’obiettivo è duplice: carpire il segreto dell’altro e vedere che uso fare di quell’informazione.
Poi ci sono i pettegoli, quelli che collezionano notizie succulente su questo e quello e magari il loro godimento consiste solo nel sapere che Tizio è stato con Sempronia, mentre Calpurnia non è sempre stata la donna onorata che tutti credono.
Anche gli stati han dei segreti che cercano di celare gelosamente: non sono solo informazioni militari, ma anche altro, molto altro.
Qualche anno fa Wikileaks pubblicò sul web migliaia di pagine contenenti dispacci riservati che i diversi governi si scambiavano: così emerse cosa veramente pensava un certo presidente d’un primo ministro straniero,suo alleato…
Qui però la storia è diversa: Gesù ha compassione d’un individuo gravemente malato, perciò lo risana dalla lebbra, una malattia infamante. Dopodiché gli ordina, come prescrive la legge, d’andare dal sacerdote per dimostrargli che è guarito.
Quello però è talmente felice che si mette a gridare a tutti che è tornato sano.
In una parola: non sa tenere il segreto, non ce la fa proprio. E’ talmente felice che non vuol tener per sé questa gioia: d’ora in poi non sarà più un escluso dalla società, tornerà ad esser un uomo come gli altri.
La conseguenza è ovvia: Gesù non può più entrare in città, ma deve rimanere fuori «in luoghi deserti».
Questo in realtà non impedisce a chi lo vuol ascoltare d’uscir di casa: infatti, Marco ci dice che «venivano a lui da ogni parte».
Tutto è bene, dunque, quel che finisce bene: però è sempre meglio, soprattutto quando ci chiedon di conservare nel nostro animo un segreto, rispettare la volontà di chi si è fidato di noi.
PIER LUIGI GIACOMONI