IL VANGELO DI OGGI
I Magi
(6 Gennaio 2024)
Le festività natalizie son giunte al traguardo: il capitolo finale del periodo è l’arrivo dei Magi che donan a Gesù oro, incenso e mirra.
In tempi lontani, questa festività era il vero momento della “manifestazione” al mondo di Gesù.
Poi, successivamente, s’istituì il Natale, collocandolo al 25 dicembre.
Quest’oggi è importante anche perché nelle chiese si dà l’annuncio della Pasqua, domenica 31 marzo: da essa dipendon tutte le altre feste mobili:
– Carnevale, Ceneri, Domenica delle Palme, Ascensione, Trinità, Corpus Domini.
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VANGELO
Matteo, Cap. 2, Vv. 1-12
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
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COMMENTO
I Magi, per «Matteo – scrive Gianfranco Ravasi[1] – incarnano l’universalismo del cristianesimo.»
Nella tradizione popolare erano tre ed ancora così vengon rappresentati inposti, come in Spagna, dove si festeggia con particolare enfasi l’Epifania: mi è capitato d’essere a Siviglia il 5 Gennaio ed assistere alla “Cabalgata de los Reyes Magos”.
E’ un giorno in cui i bambini spagnoli s’aspettan un’altra mandata di doni.
Anche qui si festeggia la Befana:una vecchina che gira di notte e porta regali ai piccoli buoni e carbone ai cattivi.
Ciò che racconta Matteo, è una storia che presto avrà risvolti tragici: Erode scopre che nel suo regno fantoccio è nato un pericoloso rivale perché si presentano alla sua corte dei tizi che dicon d’aver seguito una stella.
Non ne sa niente, consulta i sapienti e questi gli confermano che sta scritto: «E tu, Betlemme, terra di Giuda: da te uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele».
Di qui, l’incarico riservato affidato ai Magi: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Avvertiti in sogno delle vere intenzioni del sovrano, Baldassarre, Gaspare e Melchiorre se ne tornano ai loro Paesi, ma a Betlemme si scatena l’Inferno: Erode ordina ai soldati di massacrare tutti i maschi dagli zero ai due anni.
Con la sua semplice venuta al mondo, il Nazareno fa esplodere la cruda violenza del potere che teme un neonato più d’ogni altra cosa.
Ecco, in un giorno come questo, ricordiamoci dei tanti innocenti che subiscono le angherie dei potenti, veri o presunti, che vedon in loro una minaccia.
PIER LUIGI GIACOMONI
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NOTA:
[1] G. Ravasi, 500 curiosità della fede, Mondadori, Milano, 2009.