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IL SENEGAL VOLTA PAGINA: FAYE ELETTO PRESIDENTE
(28 Marzo 2024)

DAKAR. Bassirou Diomaye Faye, 44 anni, eletto Presidente del Senegal a furor di popolo.

Secondo cifre non ancora ufficiali avrebbe ottenuto il 57% dei voti sbaragliando tutta la concorrenza, costituita da altri 18 aspiranti, tra cui l’ex premier Amadou Ba che a poche ore dalla chiusura dei seggi s’è complimentato col vincitore.

Faye, proposto dal Pastef, (parti des Patriotes africains du Sénégal pour le travail, l’éthique et la fraternité) il partito di Housmane Sonko, il più acerrimo rivale di Macky Sall, fin al 14 marzo era in carcere per aver pubblicato sul web un post ritenuto offensivo dai magistrati senegalesi.

Anche Sonko è in stato di detenzione, ma le accuse nei suoi confronti son più gravi.

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VINCE LA DEMOCRAZIA

Macky Sall, il presidente uscente, aveva due obiettivi:

• mantenersi al potere per altri cinque anni;
• impedire l’avvento di Housmane Sonko alla massima carica del Senegal.

Per questo le ha provate tutte, mettendo anche in pericolo la democrazia che dal 1960 regola il funzionamento delle istituzioni a Dakar.

Anzi, si può legittimamente affermare che mai il Senegal è andato così vicino dal diventare una dittatura, come avvenuto in altri Stati dell’Africa occidentale, tuttora governati da giunte militari.

La società civile prima e i partiti d’opposizione poi hanno impedito con la loro mobilitazione la deriva autoritaria imposta da Sall.

Anche se le aspettative verso il nuovo presidente sono molto elevate può benissimo darsi che tra qualche tempo si dirà di lui che è un inesperto, che non è all’altezza del compito o che addirittura aspira ad eternare il suo potere oltre i limiti temporali imposti dalla costituzione.

Anzi, già oggi, qualche timore circola perché il programma del Pastef è quanto mai vago.

Tuttavia, l’elezione di Faye segnala l’avvento d’una classe dirigente nettamente più giovane rispetto al passato, in un paese composto prevalentemente da giovani.

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DINOSAURI AL POTERE

In generale, in Africa, ma anche altrove, i leader sono tendenzialmente anziani, molto anziani.

• In questo 2024, negli Stati Uniti i due principali candidati alla Casa Bianca son uomini anziani: Joe Biden ha 81 anni, Donald Trump va per i 78;

• Vladimir V.Putin e Xi Jinping han più di settant’anni;

In Africa, molti leader sono ultrasettantenni come Alassane Ouattara (Costa d’Avorio), Bola Tinubu (Nigeria), Cyril Ramaphosa (Sud Africa).

Alcuni, come Yoweri Museveni (Uganda), Paul Biya (Camerun), Denis Sassoun Nguesso (congo Brazzaville), Faure Gnasimbé (Togo) son al potere da decenni.

Eppure l’Africa è un continente costituito prevalentemente da bambini e ragazzi: una bomba demografica che prima o poi invocherà cambiamenti, proponendo leader e partiti nuovi.

In Senegal, questo ha voluto dire manifestazioni di piazza, scontri con la polizia, morti per le strade, carceri piene di prigionieri politici, insomma, il menu tipico delle dittature.

Spetta ora al nuovo presidente senegalese:

A. Metter in sicurezza la democrazia nel Paese;
B. rassicurare la popolazione;
C. negoziare accordi economici che permettan anche al Senegal di giovarsi dei proventi che deriveranno dall’estrazione di quegli idrocarburi che si trovano nei fondali prospicenti alle sue coste;
D. convincere i molti giovani che rischiano la pelle a bordo dei barconi che partono dal Paese, a rimanere in Senegal perché lì è il loro futuro, non nelle incerte ed ostili contrade europee.

Se riuscirà in questi obiettivi sarà ricordato come un buon presidente.

PIER LUIGI GIACOMONI

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