IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO
(3 Novembre 2022)
LONDRA. Il vertice della carriera d’un politico britannico è il N. 10 di Downing Street, la residenza ufficiale del Primo Ministro. Colui o colei che raggiunge quest’ambita carica ha in mano le leve del potere in patria e svolge un ruolo non irrilevante sulla scena mondiale.
La Gran Bretagna è una monarchia parlamentare: il capo dello Stato è un re, o una regina, che rimane in carica a vita, ma non è lui che governa. anzi i costituzionalisti britannici sostengono che il sovrano è imparziale, tant’è che non vota alle elezioni generali.
Il Primo Ministro, invece, è il capo del partito che ha il maggior numero di seggi alla Camera dei Comuni. Dopo le elezioni generali, il monarca riceve il vincitore e l’invita a formare e presiedere il nuovo governo.
Se nel corso della legislatura si dimette, spetta alla forza politica principale indicare il successore: il re non svolge, come avviene in Italia, delle consultazioni ma si limita a ratificare quanto deciso da chi ha la maggioranza a Westminster.
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PRIMO MINISTRO O PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI?
Il Primo Ministro britannico è molto di più del presidente del Consiglio dei Ministri italiano: questo è un primus inter pares all’interno del governo, quello è un’autorità superiore rispetto a tutti i suoi collaboratori; questo non può rimuovere i ministri e nemmeno revocar loro la delega, quello può destituire un membro del gabinetto o scioglierlo per formarne un altro; questo non ha il diritto di convocare le elezioni anticipate, quello può proporre al re di sciogliere i Comuni ed indire nuovi comizi elettorali.
Tranne nell’ultimo periodo, dal 1945 ad oggi si sono succeduti al N. 10 di Downing Street 16 premier; a palazzo Chigi ci sono stati 30 Presidenti del Consiglio prima dell’attuale.
In passato, poteva capitare che un Primo Ministro tornasse al potere: durante il regno della Regina Vittoria (1837-1901) vi furono solo 8 Primi Ministri, perché diversi espletarono la carica più d’una volta; negli ultimi decenni Sir winston Churchill e Harold Wilson furono a capo del governo due volte non consecutive.
In Italia, invece, diversi Presidenti del Consiglio hanno formato più d’un ministero (De Gasperi 8, Fanfani 7, Andreotti 7, Moro 5, Rumor 5…).
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WESTMINSTER
Sulla struttura del governo britannico influisce anche l’assetto del Parlamento di Sua Maestà.
Com’è noto, esso si compone di due camere: quella dei Lords o pari e quella dei Comuni.
La prima è costituita da personalità scelte dal sovrano, perlopiù su proposta del Primo Ministro. Il numero dei suoi componenti è molto ampio, più di 800 individui, che rimangono in carica vita natural durante.
La Camera dei Comuni, vero motore politico del Paese, è eletta ogni cinque anni e si compone di 650 Members of Parliament (in sigla MP).
Dal 1911, cioè dall’approvazione del Parliament Act voluto dal governo liberale di H. H. Asquith (1908-16) i Lords sono esclusi dall’approvazione della legge di bilancio e le successive leggi hanno limitato la facoltà della Camera alta di bloccare un progetto legislativo approvato dalla bassa.
I Lords possono avanzare proposte emendative ad un testo legislativo, ma i Comuni hanno in ogni caso l’ultima parola.
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IL GOVERNO
In Gran Bretagna, per Governo s’intende tutto l’apparato amministrativo dello Stato: al centro di esso c’è il Primo Ministro col suo gabinetto.
Questo si compone del Premier e dei diversi segretari di Stato che dirigono i dipartimenti in cui si articola l’amministrazione.
Tutti costoro fan parte di una delle due Camere, ma possono prender la parola solo in quella di cui sono membri.
Di qui la necessità di nominare uno stuolo di Ministri di Stato e sottosegretari parlamentari che intervengono in aula o su specifiche materie di loro competenza.
I ministri più importanti sono il Segretario di Stato agli Esteri (Foreign Office, [FCO]), agl’interni (Home Office [HO]), ALLA DIFESA (Ministry of Defence [MOD]).
Il Cancelliere dello Scacchiere (Chancellor of the Exchequer)[1] \è colui che sovraintende alla politica economica del Regno e presenta al Parlamento il bilancio annuale.
Non di rado, il titolare dello Scacchiere diviene successivamente Primo Ministro, come rishi sunak, l’appena eletto leader dei conservatori.
Del gabinetto, fanno parte il leader della Camera dei Comuni e quello dei Lords: hanno il compito di formulare l’ordine del giorno delle sedute. Infatti, spetta all’esecutivo stabilire di quali argomenti si dovranno occupare le camere.
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STORIA
IL BILL OF RIGHTS
L’Inghilterra non è mai stata una monarchia assoluta: il re ha sempre dovuto ricorrere a diverse assemblee per poter prelevare dai cittadini le imposte. Nel 1215, nobili e mercanti imposero a Giovanni Senza Terra (1199-1216) la Magna Charta Libertatum, più oltre fu convocato il primo embrione di Parlamento che tuttavia nel XIV secolo già aveva assunto una grande importanza.
Nel XVII secolo, Carlo I Stuart (1625-49) tenta di governare e prelevare imposte dai cittadini senza convocare le camere: per undici anni (1629-40) i battenti di Westminster rimangono chiusi. La situazione però, diventa insostenibile, per cui il 13 aprile 1640 si riunisce il “corto parlamento”. Appena i deputati chiedono d’indagare come la Corona ha usato i fondi pubblici durante gli anni di chiusura parlamentare, Carlo congeda le camere (5 maggio 1640).
Dopo pochi mesi, però, poiché le casse dello Stato sono vuote, è costretto a convocare un nuovo parlamento, il cosiddetto “lungo parlamento” che rimane in carica fin al 1653.
Lo scontro tra Corona e Westminster diviene sempre più aspro, finché scoppia la guerra civile che si conclude con la decapitazione del re (30 Gennaio 1649).
Quarant’anni più tardi, il 13 Febbraio 1689[2] è approvato il Bill of Rights[3]: non è una costituzione, ma la base per la successiva legislazione.
Lords’ e deputati, tra l’altro dispongono che
«1. Il preteso potere di sospendere le leggi o la loro mancata applicazione, disposta dall’autorità regia, senza il consenso del Parlamento, è illegale;
2. Il preteso potere di dispensare dalle leggi o dalla loro applicazione, disposta dall’autorità regia, […] è illegale;
[…]
4. Levare tributi per la Corona […] senza il consenso del Parlamento […] è illegale;
5. E’ diritto dei sudditi avanzare petizioni al re, e tutti gli arresti o le procedure d’accusa per tali petizioni sono illegali;
6. Levare o tenere un esercito permanente all’interno del regno in tempo di pace, senza il consenso del parlamento, è illegale;
[…]
8. Le elezioni dei membri del Parlamento debbono essere libere;
9. La libertà di parola e di dibattiti […] in Parlamento non possono esser poste sotto accusa;
10. Non debbono essere richieste cauzioni eccessive, né imposte eccessive ammende; nè inflitte pene crudeli o inusitate;
[…]
12. Tutte le assicurazioni e minacce di ammende o confische fatte a particolari individui prima della condanna, sono illegali e nulli;
13. Per riparare a tutte le ingiustizie, e per correggere, rafforzare e preservare la legge, il Parlamento dovrà riunirsi frequentemente.»
Lords e deputati, inoltre, eleggono Guglielmo d’orange, Statholder dei Paesi Bassi e la moglie Maria Stuart, rispettivamente re e regina di Gran Bretagna e successivamente dispongono che ogni tre anni al massimo si tengano le elezioni parlamentari (triennal Act, 1694).
Col Septennial Act (1715) la durata massima della legislatura è fissata in sette anni.
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LA GRAN BRETAGNA
Mentre accadono tutti questi avvenimenti, anche il territorio muta assetto edimensioni: morendo senza figli il 24 Marzo 1603 la regina Elisabetta I Tudor lascia il trono al re di Scozia Giacomo I Stuart. Di conseguenza le quattro componenti del futuro Regno Unito sono poste sotto un unico sovrano, anche se con parlamenti separati: oltre a Londra ne esistono anche a Edimburgo e Dublino. Il 1 Maggio 1707 entra in vigore l’atto d’Unione che produce la confluenza del parlamento scozzese con quello inglese e nel 1801 è sciolto quello irlandese.
Il 1° Gennaio 1801 nasce perciò il Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda: nel 1921 la parte meridionale dell'”isola verde” ottiene l’indipendenza, diventa un dominion autonomo e i suoi deputati a Westminster lasciano il seggio che occupano.
Dopo il referendum sulla Brexit (23 giugno 2016) la Scozia ha ripreso a rivendicare il diritto di separarsi dal Regno Unito per formare uno Stato indipendente che possa far domanda d’ingresso nell’Unione europea, mentre nell’Irlanda del Nord crescono le pressioni da parte dei nazionalisti cattolici dello Sinn Féin perché si celebri un referendum nella provincia per chiedere alla popolazione se voglia o meno unirsi alla Repubblica d’irlanda.
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IL PRIMO MINISTRO DAGLI ALBORI AI GIORNI NOSTRI
L’emanazione del Bill of Rights mette in moto un meccanismo politico che in pochi anni sottrae poteri ai regnanti per trasferirli nelle mani del parlamento. Sulla carta, la Dichiarazione dei Diritti non dice su chi ricada la responsabilità di governare il paese, cosicché per qualche decennio i sovrani nominano o revocano i ministri a proprio piacimento e capriccio, ma nel 1714 sale al trono giorgio I Hannover (1714-27): si tratta d’un militare tedesco poco interessato alla politica, spesso assente. Questi, dapprima destituisce un ministero Tory, mettendo nelle mani dei Whigs le leve del potere, poi delega al governo ed in particolare a sir Robert Walpole (1721-42) la gestione degli affari di Stato.
Walpole diviene di fatto il primo capo di governo come lo intendiamo noi, cioè un’autorità che comanda sia il partito parlamentare che l’esecutivo.
Ai Comuni, per decenni, i partiti principali sono due: i Whigs, che rimarranno al potere ininterrottamente fin al 1762, e i Tories. si tratta soprattutto di ristretti club di uomini politici che fondano la propria forza su un elettorato ristretto e su conflitti d’interesse. I Whigs sono dalla parte degli uomini d’affari e dei mercanti, i Tories difendono l’aristocrazia terriera e i grandi industriali. .
Giorgio III (1760-1820), una volta salito al trono, vorrebbe di nuovo che il governo fosse diretto dalla Corona: per realizzare questo progetto si vale dell’appoggio di Lord North, premier dal 1770 all’82, ma la sconfitta riportata nella guerra contro le tredici colonie nordamericane lo fa definitivamente fallire.
I partiti, come accade oggi, si frantumano in correnti e sottocorrenti: non è raro che gruppi di Tories e whigs collaborino insieme al governo e non è nemmeno rara la corruzione: deputati di pochi scrupoli sono disponibili ad appoggiare questo o quel leader accettando bustarelle o prebende. Così, non sono infrequenti crisi ministeriali e congiure di palazzo.
Anche i re o i membri della famiglia reale tramano per far fuori questo o quel ministro.
Per tutto l’Ottocento e il Novecento, comunque, si rafforza l’autorità dei primi ministri e si riducono i poteri dei re, mentre il numero degli elettori si allarga sempre più, grazie all’approvazione di leggi che includono fasce sempre più ampie della popolazione nel corpo elettorale.
Nel 1911, dopo una durissima battaglia politica, vien approvato il Parliament Act che ridimensiona i poteri dei Lords e riduce la durata del mandato dei Comuni da sette a cinque anni, anche se durante le guerre mondiali si dovranno rinviare le elezioni generali.
Nel 1924 si forma il primo debole governo laburista guidato da Ramsay MacDonald, mentre il partito Liberale, erede dei Whigs, diviene sempre più marginale.
Dal 1945 ad oggi, i due partiti principali della scena politica britannica sono i conservatori, eredi dei Tories, e i Laburisti: negli ultimi 77 anni quelli son stati al potere 30 anni, questi 47.
Vi è stato un solo governo di coalizione, quello composto da conservatori e liberali (2010-15), e e alcuni governi di minoranza, come quelli laburisti (1974-79).
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IL PIU’ BREVE E IL PIU’ LUNGO
Fin al 25 Ottobre 2022, dimissioni di Liz Truss, il più breve Primo Ministro fu George Canning, in carica dal 12 aprile all’8 Agosto 1827. Egli formò un governo con ministri tory moderati e whigs. A causa di gravi problemi di salute morì dopo solo 119 giorni di carica. In precedenza, era stato più volte Segretario agli Esteri.
Nel XX secolo, un altro breve premierato fu quello di Andrew Bonar Law, politico conservatore di lungo corso, in carica dal 23 ottobre 1922 al 22 Maggio 1923.
Alexander Frederick Douglas-Home, rimase al N. 10 di Downing Street solo un anno: dal 19 Ottobre 1963 al 16 Ottobre 1964.
Tra i politici più longevi spicca il già citato Sir Robert Walpole, il tory William Pitt il Giovane (1783-1801, 1804-06), il Conte di Liverpool (1812-27). Nella seconda parte dell’800 spicca la figura di William Ewart Gladstone (1809-98) che fu Primo Ministro liberale per complessive quattro volte, mentre il conservatore Lord Salisbury (1830-1903) fu premier tre volte tra il 1885 e il 1902.
Nel Novecento, Margaret Thatcher fu a capo del governo britannico per undici anni, Sir Tony Blair per dieci anni, Sir Winston Churchill per 9, in due diversi momenti.
Diversi premier morirono durante il loro mandato, ma l’unico assassinato fu Spencer Perceval (1809-12).
Complessivamente, da quando in Gran Bretagna esiste la carica di Primo Ministro (1730), si sono succedute 57 personalità: tra essi tre donne Margaret Thatcher (1979-90), Theresa May (2016-19) e Liz Truss (2022), tutte provenienti dal partito Conservatore.
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IL MODELLO WESTMINSTER NEL RESTO DEL MONDO
Il modello di governo Westminster è al momento in vigore, oltre che nel Regno Unito, anche in altre parti del mondo.
Irlanda, Canada, Australia e Nuova Zelanda sono guidate da primi ministri che sono al tempo stesso leader dei loro partiti parlamentari.
Anche in India, Narendra Modi è capo del governo e leader del Barahtiya Janata party (BJP), vincitore delle ultime elezioni federali (2019)
Anche altre ex colonie britanniche, come Giamaica, Malta e Mauritius si reggono secondo il modello di democrazia rappresentativa in vigore nel Regno Unito.
Nei fatti, quest’assetto istituzionale si è dimostrato molto più efficace e decidente rispetto a quello presidenziale: il governo infatti rimane in carica finché ha l’appoggio del parlamento, potendo contare anche sull’arma della convocazione anticipata delle elezioni.
Ciò permette all’esecutivo di far passare molti dei progetti che intende promuovere contando sulla disciplina dei gruppi parlamentari che l’appoggiano.
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LISTA DEI PRIMI MINISTRI BRITANNICI DAL 1730 AD OGGI
1. Sir Robert Walpole, Whig, n. 1676 – m. 1745: 26 Maggio 1730 – 22 Febbraio 1742;
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2. Spencer Compton, Conte di Wilmington, Whig, n. 1673? – m. 1743: 27 Febbraio 1742 – 13 Luglio 1743;
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3. Henry Pelham, Whig, n. 1694 – m. 1754: 7 Settembre 1743 – 6 Marzo 1754;
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4. Thomas Pelham-Holles, Duca di Newcastle, Whig, n. 1693 – m. 1768:
– 1o Mandato: 16 Marzo 1754 – 16 Novembre 1756;
– 2o MANDATO: 2 Luglio 1757 – 26 Maggio 1762;
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5. William Cavendish, Duca del Devonshire, Whig, n. 1720 – m. 1764: 16 Novembre 1756 – 2 Luglio 1757;
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6. John Stuart, Conte di Bute, n. 1713 – m. 1792): 26 Maggio 1762 – 16 Aprile 1763;
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7. George Grenville, n. 1712 – m. 1770: 16 Aprile 1763 – 13 Luglio 1765;
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8. Charles Watson-Wentworth, Marchese di Rockingham, Whig, n. 1730 – m. 1782:
– 1o mandato: 13 Luglio 1765 – 30 Luglio 1766;
– 2o mandato: 27 Marzo 1782 – 1 Luglio 1782;
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9. William Pitt, il Vecchio, Conte di Chatham, n. 1708 – m. 1778: 30 Luglio 1766 – 14 Ottobre 1768;
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10. Augustus Henry Fitzroy, Duca di Grafton, n. 1735 – m. 1811): 14 Ottobre 1768 – 28 Gennaio 1770;
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11. Frederick North, Lord North, n. 1732 – m. 1792): 28 Gennaio 1770 – 22 Marzo 1782;
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12. William Petty, Conte di Shelburne, n. 1737 – m. 1805): 4 Luglio 1782 – 2 Aprile 1783;
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13. William Henry Cavendish, Cavendish-Bentinck, Duca di Portland, Whig, n. 1738 – m. 1809):
– 1o mandato: 2 Aprile 1783 – 19 Dicembre 1783;
– 2o mandato: 31 Marzo 1807 – 4 Ottobre 1809;
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14. William Pitt, il Giovane, Tory, n. 1759 – m. 1806):
– 1o mandato: 19 Dicembre 1783 – 14 Marzo 1801;
– 2o mandato: 10 Maggio 1804 – 23 Gennaio 1806;
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15. Henry Addington, Tory, n. 1757 – m. 1844): 17 Marzo 1801 – 10 Maggio 1804;
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16. William Wyndham Grenville, Barone Grenville, n. 1759 – m. 1834: 11 Febbraio 1806 – 31 Marzo 1807;
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17. Spencer Perceval, Tory, n. 1762 – m. 1812: 4 Ottobre 1809 – 11 Maggio 1812;
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18. Robert Banks Jenkinson, Conte di Liverpool, Tory, n. 1770 – m. 1828: 8 Giugno 1812 – 12 Aprile 1827;
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19. George Canning, Tory, n. 1770 – m. 1827: 12 Aprile 1827 – 8 Agosto 1827;
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20. Frederick John Robinson, Visconte Goderich, Tory, n. 1782 – m. 1859: 31 Agosto 1827 – 22 Gennaio 1828;
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21. Arthur Wellesley, Duca di Wellington, Tory, n. 1769 – m. 1852:
– 1o mandato: 22 Gennaio 1828 – 22 Novembre 1830;
– 2o mandato: 17 Novembre 1834 – 10 Dicembre 1834;
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22. Charles Grey, Conte Grey, Whig, n. 1764 – m. 1845): 22 Novembre 1830 – 16 Luglio 1834;
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23. William Lamb, Visconte Melbourne, Whig, n. 1779 – m. 1848:
– 1o mandato: 16 Luglio 1834 – 17 Novembre 1834;
– 2o mandato: 18 Aprile 1835 – 30 Agosto 1841;
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24. Sir Robert Peel, Tory, (n. 1788 – m. 1850:
– 1o mandato: 10 Dicembre 1834 – 18 Aprile 1835;
– 2o mandato: 30 Agosto 1841 – 30 Giugno 1846;
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25. John Russell, Conte russell, liberale, n. 1792 – m. 1878:
– 1o mandato: 30 Giugno 1846 – 23 Febbraio 1852;
– 2o mandato: 29 Ottobre 1865 – 28 Giugno 1866;
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26. Edward Geoffrey Stanley, Conte di Derby, Conservatore, n. 1799 – m. 1869):
– 1o mandato: 23 Febbraio 1852 – 19 Dicembre 1852;
– 2o mandato: 20 Febbraio 1858 – 12 Giugno 1859;
– 3o mandato: 28 Giugno 1866 – 27 Febbraio 1868;
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27. George Hamilton Gordon, Conte di Aberdeen, n. 1784 – m. 1860: 19 Dicembre 1852 – 6 Febbraio 1855;
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28. Henry John Temple, Visconte Palmerston, Liberale, n. 1784 – m. 1865:
– 1o mandato: 6 Febbraio 1855 – 20 Febbraio 1858;
– 2o mandato: 12 giugno 1859 – 18 Ottobre 1865;
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29. Benjamin Disraeli, dal 12 Agosto 1876, Conte di Beaconsfield, Conservatore, n. 1804 – m. 1881):
– 1o mandato: 27 Febbraio 1868 – 3 Dicembre 1868;
– 2o mandato: 20 Febbraio 1874 – 23 Aprile 1880;
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30. William Ewart Gladstone, Liberale, n. 1809 – m. 1898:
– 1o mandato: 3 Dicembre 1868 – 20 Febbraio 1874;
– 2o mandato: 23 Aprile 1880 – 23 Giugno 1885;
– 3o mandato: 1 Febbraio 1886 – 25 Luglio 1886;
– 4o mandato: 15 Agosto 1892 – 5 Marzo 1894;
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31. Robert Arthur Talbot, Gascoyne-Cecil, Marchese di Salisbury, Conservatore, n. 1830 – m. 1903):
– 1o mandato: 23 Giugno 1885 – 1 Febbraio 1886;
– 2o mandato: 25 Luglio 1886 – 15 Agosto 1892;
– 3o mandato: 25 Giugno 1895 – 12 Luglio 1902;
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32. Archibald Primrose, Conte di Rosebery, Liberale, n. 1847 – m. 1929: 5 Marzo 1894 – 25 Giugno 1895;
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33. Arthur James Balfour, Conservatore, n. 1848 – m. 1930): 12 Luglio 1902 – 5 Dicembre 1905;
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34. Sir Henry Campbell-Bannerman, Liberale, n. 1836 – m. 1908: 5 Dicembre 1905 – 8 Aprile 1908;
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35. Herbert Henry Asquith, Liberale, n. 1852 – m. 1928: 8 Aprile 1908 – 7 Dicembre 1916;
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36. David Lloyd George, Liberale, n. 1863 – m. 1945: 7 Dicembre 1916 – 23 Ottobre 1922;
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37. Andrew Bonar Law, Conservatore, n. 1858 – m. 1923): 23 Ottobre 1922 – 22 Maggio 1923;
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38. Stanley Baldwin, Conservatore, n. 1867 – m. 1947):
– 1o mandato: 22 Maggio 1923 – 22 Gennaio 1924;
– 2o mandato: 4 Novembre 1924 – 5 Giugno 1929;
– 3o mandato: 7 giugno 1935 – 28 Maggio 1937;
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39. Ramsay MacDonald, Laburista, n. 1866 – m. 1937:
– 1o mandato: 22 Gennaio 1924 – 4 Novembre 1924;
– 2o mandato: 5 Giugno 1929 – 7 giugno 1935;
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40. Neville Chamberlain, Conservatore, n. 1869 – m. 1940: 28 Maggio 1937 – 10 Maggio 1940;
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41. Winston Churchill, Conservatore, n. 1874 – m. 1965:
– 1o mandato: 10 Maggio 1940 – 26 Luglio 1945;
– 2o mandato: 26 Ottobre 1951 – 6 Aprile 1955;
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42. Clement Attlee, Laburista, n. 1883 – m. 1967: 26 Luglio 1945 – 26 Ottobre 1951;
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43. Sir Anthony Eden, Conservatore, n. 1897 – m. 1977: 6 Aprile 1955 – 10 Gennaio 1957;
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44. Harold Macmillan, Conservatore, n. 1894 – m. 1986: 10 Gennaio 1957 – 19 Ottobre 1963;
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45. Alexander Frederick Douglas-Home, Conte di Home, dal 23 Ottobre 1963, Sir Alec Douglas-Home, Conservatore, n. 1903 – m. 1995: 19 Ottobre 1963 – 16 Ottobre 1964;
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46. Harold Wilson, Laburista, n. 1916 – m. 1995:
– 1o mandato: 16 Ottobre 1964 – 19 Giugno 1970;
– 2o mandato: 4 Marzo 1974 – 5 Aprile 1976;
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47. Edward Heath, Conservatore, n. 1916 – m. 2005: 19 Giugno 1970 – 4 Marzo 1974;
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48. James Callaghan, Laburista, n. 1912 – m. 2005: 5 Aprile 1976 – 4 Maggio 1979;
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49. Margaret Thatcher, Conservatrice, n. 1925 – m. 2013): 4 Maggio 1979 – 28 Novembre 1990;
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50. John Major, Conservatore, n. 1943: 28 Novembre 1990 – 2 Maggio 1997;
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51. Tony Blair, Laburista, n. 1953: 2 Maggio 1997 – 27 Giugno 2007;
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52. Gordon Brown, Laburista, n. 1951: 27 Giugno 2007 – 11 Maggio 2010;
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53. David Cameron, Conservatore, n. 1966: 11 Maggio 2010 – 13 Luglio 2016;
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54. Theresa May, Conservatrice, n. 1956: 13 Luglio 2016 – 24 Luglio 2019;
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55. Boris Johnson, Conservatore, n. 1964: 24 Luglio 2019 – 6 Settembre 2022;
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56. Liz Truss, Conservatrice, n. 1975: 6 Settembre 2022 – 25 Ottobre 2022;
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57. Rishi Sunak, Conservatore, n. 1980:
25 Ottobre 2022.
(Fonte: www.rulers.org)
PIER LUIGI GIACOMONI
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NOTE:
[1] Cancelliere dello Scacchiere: il termine deriva dal tipo di abaco usato in Inghilterra nel Medioevo: il calcolo dei tributi dovuti al re veniva effettuato su un tavolo costruito come una scacchiera.
Ogni anno, a primavera, il Chancellor of the Exchequer presenta ai Comuni il bilancio per il nuovo anno fiscale, che comincia il 1 aprile, mentre in autunno presenta un minibudget.
Una volta il Cancelliere sovraintendeva anche alla monetazione, ma da quando la Banca d’Inghilterra è divenuta indipendente dal governo, questa competenza è andata perduta.
[2] Se si legge l’originale del Bill of Rights si noterà che la data in cui fu approvato è il 13 Febbraio 1688: ciò dipende dal fatto che a quell’epoca il capodanno in Gran Bretagna si festeggiava il 25 Marzo. Nel 1752 si anticipò la festività al 1° Gennaio.
[3] Bill of rights: in originale inglese qui
https://avalon.law.yale.edu/17th_century/england.asp