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IL MIO 4 GENNAIO
(7 Gennaio 2022)

BOLOGNA. Ricordo bene il 4 Gennaio 1991: da poco più d’un mese abitavo nella casa che occupo tuttora.

Il 1° dicembre ’90 avevo fatto il trasloco e l’appartamento era ancora popolato di diversi scatoloni.

Quella sera ero stato invitato a cena da amici, perciò non mi trovavo in casa quando i carabinieri furono uccisi. Del resto, forse, non mi sarei accorto di nulla, giacché la mia abitazione è piuttosto lontana dalla scena del crimine.

A fine serata, rincasai in taxi: ricordo che l’autista si lamentò per la nebbia. Ad un tratto, ci superarono diverse sirene: non so se erano ambulanze o auto della polizia. so che erano tante, una dopo l’altra.

«Che sarà successo?» credo d’aver domandato all’autista. Ovviamente era una domanda che non poteva aver risposta.

Al mattino, appena alzato, accesi come faccio tuttora la radio e la notizia era la prima del GR: «tre carabinieri uccisi al Pilastro da sconosciuti!».

Rimasi sbigottito. Ero già grande quando l’Italia visse gli “anni di piombo”. In quei momenti mi sembrava di rivivere l’angoscia dei Settanta, quando quasi ogni giorno, in qualche parte del nostro paese avveniva un attentato o si assassinava qualcuno.

Nei giorni successivi, si parlò molto del Pilastro: mi pare di ricordare un’edizione di Samarcanda e di qualche altro talk show focalizzata sul rione in cui ero venuto ad abitare.

Come succede spesso, l’attenzione generale, poi, si spostò rapidamente su altro: la guerra del Golfo, per esempio, e il timore dei giovani italiani d’esser chiamati sotto le aarmi per combattere in Kuwait.

In seguito qui avvennero altri fatti gravi:

• gl’incendi alla pizzeria Piera, alla Fattoria e alla gelateria che si trova di fronte al Centro commerciale;
• il pestaggio a Gabriele grandi;
• gli arresti di certi tizi che si riteneva fossero coinvolti nel delitto dei tre militi.

Poi, un po’ alla volta si dissipò la nebbia, non solo quella meteorologica. si seppe che ad eliminare il trio furono dei poliziotti che agivano sempre su una Uno Bianca. Nel ’94 furono presi e condannati.

Tutto a posto, allora? Forse no, perché molti contorni di quelle torbide vicende non sono ancora stati chiariti ed ogni anno, il 4 Gennaio, i familiari delle 24 vittime della Uno bianca chiedono che sia fatta piena luce su tutti i crimini commessi dalla banda.

Quanto a me, ogni volta che odo tante sirene lanciare il loro urlo mi domando: «Che sarà successo?». Mi vien fatto di sperare che non si sia verificata un’altra tragedia come quella di trent’anni fa.

PIER LUIGI GIACOMONI

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