GHANA. PRESTO PROIBITA LA CACCIA ALLE STREGHE
(7 Novembre 2023)
ACCRA. Presto in Ghana sarà proibita la caccia alle streghe: il 27 luglio un disegno di legge, proposto dal deputato d’opposizione Francis-Xavier Kojo Sosu, volto a proteggere le persone accusate di stregoneria, è stato approvato dal parlamento ghanese.
Il testo, che attende la firma del Presidente Nana Akuffo-Addo, punisce chi maltratta le persone accusate di praticare la stregoneria e i cacciatori di streghe.
Il voto alla camera è avvenuto tre anni dopo la morte di Akua Denteh a Kafaba, una donna di forse 90 anni, accusata da una sacerdotessa tradizionale d’aver lanciato una maledizione per impedire alla pioggia di cadere.
«Il Ghana – scrive lemonde.fr[1] – è uno degli ultimi paesi al mondo ad aver ancora prigioni a cielo aperto per le “streghe”. Sei campi improvvisati, tutti situati nel nord del Paese, dove vengon rinchiuse, in condizioni di estrema povertà, le persone accusate di stregoneria. Gli esclusi, inviati in queste riserve dalle loro famiglie per evitare il linciaggio, vi rimangono fino alla fine dei loro giorni, senza controllo ufficiale o aiuto da parte dello Stato.»
Oggi, secondo Amnesty International sarebbero 500 le presunte “streghe”, ma il thin tank interreligioso Sanneh Institute parla di 870 persone, censite nel 2021.
Perloppiù donne (90% dei casi), spesso anziane, vedove o single, tutte vittime di un ostracismo, cui i legislatori di Accra voglion porre fine.
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LINCIAGGI
Giran sul web immagini drammatiche di linciaggi ai danni delle presunte fattucchiere: Akua, ad esempio, fu picchiata,lapidata,frustata davanti agli abitanti del villaggio dove abitava senza che nessuno muovesse un dito per salvarla.
Due persone son state condannate a dodici anni di reclusione, ma altri sette carnefici sono tuttora liberi.
Nella maggior parte dei casi, questa violenza rimane impunita: «La legge è mal applicata in Ghana in generale e ancora di più quando le vittime provengono da popolazioni rurali povere. Inoltre, l’accusa di stregoneria viene solitamente mossa da un membro della famiglia della vittima, quindi questa ha interesse ad ottenere che la giustizia insabbi i processi per linciaggio.» dice John Azumah, direttore esecutivo del Sanneh Institute intervistato da lemonde.fr.
Il disegno di legge cerca di estendere la responsabilità penale a tutti coloro che partecipano a questo “processo popolare”: perciò se la legge verrà promulgata dal presidente della Repubblica, l’accusa di stregoneria sarà punita con una reclusione da tre a cinque anni; i “cacciatori di streghe” e quanti favoriranno i linciaggi rischieranno lunghe pene detentive.
Se, malgrado tutto ciò, gli abusi continueranno, i promotori del DDL daran assistenza legale alle vittime.
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NON SOLO PUNIRE, MA ANCHE EDUCARE
L’altro aspetto della proposta di legge riguarda le donne già accusate di stregoneria e rinchiuse nei campi di raccolta loro riservati: il testo prevede lo smantellamento di questi luoghi di reclusione a cielo aperto e il graduale reinserimento delle presunte maghe o nelle loro comunità d’origine o in altre regioni del Ghana a loro scelta.
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VITTIME COLLATERALI
Le pseudo fattucchiere che vivono nei sei campi più volte citati cercan d’arrangiarsi:
• lavoran la terra se il villaggio più vicino glielo consente;
• altrimenti, rastrellan la piazza del mercato dopo che i commercianti se ne sono andati per raccoglier frutti e tuberi caduti nella polvere.
Con loro spesso vivon anche dei bambini, o degli adolescenti, inviati dalle famiglie d’origine per accompagnar la persona caduta in disgrazia.
Questi giovani e giovanissimi, privi d’istruzione, son vulnerabili agli abusi.
Si son ad esempio registrate gravidanze precoci in ragazzine di 12-14 anni ad opera di uomini della comunità vicina al campo: costoro si offrono poi di sposarle promettendo di prendersi cura sia della ragazza che della nonna.
Il cartello di associazioni della società civile ghanese che ha preso a cuore il destino di queste presunte “maghe” spera di poter chiudere queste prigioni a cielo aperto entro tre anni, mentre i ragazzi che vivon nella precarietà con le nonne dovrebbero tornar a frequentare le scuole.
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LA CACCIA ALLE STREGHE
Il Ghana non è l’unico paese africano dove esser dichiarata “strega” sia pericoloso: anche in Kenya si son registrati in anni recenti casi di linciaggi di presunte “maghe”, così come in Sud Africa ed in Congo.
In molte parti del continente, quando accade un evento inspiegabile, come una morte improvvisa o una catastrofe naturale, si dà la colpa a presunti avvelenatori o al malocchio gettato da qualcuno: spesso basta esser una persona molto povera, magari sola, per venir additata come “strega”.
Compaion allora gli aizzatori d’odio che presto raggiungon il loro scopo:suscitare l’ira popolare contro il diverso.
In Tanzania e in Malawi, ad esempio, son perseguitati gli albini: di recente le autorità di questi due paesi han elevato il livello d’allarme perché gli omicidi di questi individui son in aumento. Avremo occasione di parlarne.
PIER LUIGI GIACOMONI
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NOTA:
[1] M. Jeannin, Le Ghana veut interdire la chasse aux « sorcières », lemonde.fr, 30 Ottobre 2023.