CORSICA. RIESPLODE VIOLENTO IL NAZIONALISMO
(9 Aprile 2022)
AIACCIO. A poche settimane dal primo turno delle elezioni presidenziali francesi, riesplode violento il nazionalismo còrso.
E’ accaduto ad Arles il 2 marzo che Yvan Colonna, 61 anni, uno dei dirigenti del movimento nazionalista còrso, mito per molte generazioni di attivisti per l’indipendenza dell’isola, condannato all’ergastolo per l’omicidio del prefetto Claude Erignac, (Bastia, 6 Febbraio 1998), sia stato in coma per venti giorni dopo esser stato aggredito in carcere da un altro detenuto, il camerunese Franck Elong Abé, affiliato all’estremismo islamista.
Il 22 Marzo successivo Colonna, che era un DPS (Détenus particulièrement signalés) è deceduto per le gravissime ferite riportate.
Secondo le norme del diritto penitenziario francese, i DPS devono esser sorvegliati dalle guardie in modo continuativo: per questo le diverse circostanze del ferimento hanno sollevato parecchi interrogativi sulla stampa d’Oltralpe.
Le Monde, ad esempio, in un editoriale si domanda: «Come mai i due detenuti, di cui un DPS ed un altro noto per la sua indole violenta, son stati lasciati soli in una sala per attività ginniche? Perché le guardie ci hanno messo otto minuti per intervenire?»[1]
risultato di questa duplice negligenza: colonna è rimasto tre settimane in coma tra la vita e la morte e in Corsica è esplosa la collera popolare.
il 13 Marzo, Bastia e le altre principali città còrse son state percorse da cortei, mentre venivano assaltate sedi di prefetture e tribunali. I manifestanti erano soprattutto liceali, anche col volto coperto da passamontagna, che lanciavano fumogeni, al grido di “statu francese assassinu” o “Corsica libera”.
Il governo ha inviato sull’isola il Ministro dell’Interno Gérard Darmanin che ha aperto la porta ad una possibile modifica dello statuto d’autonomia, sul modello delle regioni a statuto speciale previste nell’ordinamento italiano, infrangendo il dogma dell’indivisibilità dello stato francese.
Certamente, prosegue Le Monde, la Francia, alle prese con un complesso calendario elettorale, oltre che con la guerra d’Ucraina, non aveva bisogno d’un altro focolaio di tensione interna, ma le proteste giovanili rischiano anche d’essere un siluro per la strategia non violenta seguita dalle autorità regionali.
In un certo senso, i politici còrsi paiono scavalcati dalla collera popolare se è vero che sarà revocato, parola del Primo Ministro jean Castex, ad altri due indipendentisti storici, anch’essi condannati alla prigione perpetua per l’omicidio Erignac, Alain Ferrandi e Pierre Alessandri lo statuto di DPS, permettendo quindi il loro trasferimento in un carcere còrso.
E’ questa una delle rivendicazioni storiche degl’indipendentisti, insieme all’amnistia per i prigionieri politici. Come a dire: si è ottenuto di più in pochi giorni di rabbia che in anni d’inutili discussioni.
Come vedremo, proprio la piega presa dagli eventi spaventa i politici locali che temono il risorgere d’un movimento nazionalista che preferisce far uso della forza piuttosto che il dialogo democratico.
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LE RIVENDICAZIONI DEGLI AUTONOMISTI.
Quali sono, però, le rivendicazioni che gli autonomisti moderati còrsi avanzano verso Parigi? Escludendo la concessione dell’indipendenza che, in ogni caso la Francia non ha alcuna intenzione di porre sul tavolo, sono almeno quattro i capitoli su cui occorrerebbe avviare un dialogo col governo centrale.
1. l’estensione dell’autonomia, che implica l’inclusione della regione còrsa come soggetto particolare nella Costituzione della quinta repubblica;
2. un nuovo statuto che riconosca alle istituzioni regionali il diritto d’emanare leggi in almeno tre settori chiave: la proprietà, la fiscalità e la lingua.
3. la dichiarazione di coufficialità sull’isola del còrso, accanto alla lingua francese: in questo modo, si potrebbero usare entrambe nei tribunali e nelle istituzioni.
I nazionalisti temono infatti che col tempo l’uso del còrso si marginalizzi a vantaggio del francese.
4. il riconoscimento dello status di residente da attribuirsi solo a chi vive sull’isola da alcuni anni: questa misura darebbe il diritto di proprietà solo a quanti abitano effettivamente sull’isola, frenando l’acquisto di beni immobili da parte di persone non còrse.
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PROTESTA GIOVANILE.
Perché, però, son stati soprattutto giovani liceali a scendere per strada rabbiosamente per protestare contro lo “stato assassino”?
Questi ragazzi, sottolinea Deborah paci[2], sono cresciuti in casa col mito del “ribellu” «seppur sotto nuove spoglie».
Hanno visto l’immagine di Colonna affissa sui muri così come la scritta “Gloria a te Yvan” e quel ritratto di giovane “ribellu” ha assunto per loro una valenza mitologica: non è un eroe, ma incarna lo spirito di un’epoca di confronto violento con lo Stato e nella sua sorte intravedono la vendetta del governo di Parigi. […]
Da qui «deriva il senso di ingiustizia avvertito dai giovani manifestanti e la sempre più ferma convinzione che l’aggressione a Colonna sia rivelatrice del fallimento dello Stato. È proprio da questa levata di scudi da parte di una giovane generazione che si intravede in prospettiva, secondo gli osservatori isolani, la rinascita dell’idea di autonomia.»
Dal canto loro, gli adulti che vissero gli anni nei quali fu più duro il conflitto tra corsica e Francia, pur incoraggiando le manifestazioni dei ragazzi, li invitano anche ad esser prudenti.
«Il 10 marzo, ad Aiaccio – narra Ellen Salvi[3] – molti adulti facevano da cordone di sicurezza tra gli studenti e le forze dell’ordine. Quel pomeriggio un uomo di circa sessant’anni ha rimproverato un ragazzo visibilmente agitato e pronto allo scontro: “Non vogliamo che vi facciate spaccare la testa, capito?”. Scene simili si sono viste a Bastia, dove alcuni parlamentari hanno fatto il giro dei licei occupati per invitare i ragazzi alla calma.»
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LA CORSICA.
Isola di 8.722 kmq., popolata da quasi 340.000 abitanti, è acquistata dalla francia nel 1768 dalla declinante Repubblica di Genova.
situata a nord della Sardegna, da cui la separano le Bocche di Bonifacio è considerata da parigi strategicamente importante: a solenzara, sulla costa orientale è presente un’importante base aeronavale francese.
a lungo considerata la regione più povera dell'”esagono”, ha conosciuto negli ultimi cinquant’anni un notevole sviluppo soprattutto nel settore turistico, in parte ostacolato dai nazionalisti che negli anni Settanta protestavano, anche con attentati dinamitardi, tanto contro la presenza di turisti, quanto contro le strutture ricettive detenute soprattutto da proprietari continentali o ex coloni bianchi d’Algeria, i Pieds noirs, che avevano comprato parecchi beni immobili.
Varata la regionalizzazione negli anni ottanta da François Mitterrand, i còrsi speravano fosse concessa alla loro isola un’autonomia speciale, simile a quella di cui gode la Sardegna. le regioni francesi, però, attualmente 13, più i territori d’oltremare, dispongono solo di poteri amministrativi ed esercitano deleghe conferite da Parigi.
L’anelito indipendentista, come si è visto in queste settimane, è comunque quanto mai vivo e radicato: l’hanno dimostrato le elezioni regionali del 20-27 giugno 2021. In quella circostanza i votanti, percentualmente molto più numerosi che nel continente, hanno assegnato il 68% dei voti a liste autonomiste. Gilles Simeoni, storico leader dell’indipendentismo moderato, è ridiventato Presidente della Regione.
Nei sei anni del suo mandato vorrebbe realizzare molto del suo programma politico in modo da isolare le frange più violente del nazionalismo.
PIER LUIGI GIACOMONI
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NOTE:
[1] ÉDITORIAL Agression d’Yvan Colonna : terrible gâchis en Corse, in lemonde.fr, 14 Marzo 2022.
La traduzione in italiano è mia.
[2] D. Paci: LA TESTA MORA SU TIKTOK, in rivistailmulino.it, 19 Marzo 2022.
[3] E. Salvi, In Corsica i giovani portano avanti la battaglia per l’autonomia, da Mediapart, in internazionale.it, 16 marzo 2022.