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CINQUANT’ANNI FA, LA SVIZZERA INTRODUCE IL SUFFRAGIO FEMMINILE
(7 Febbraio 2021)

BERNA. Cinquant’anni fa in Svizzera la maggioranza dell’elettorato, allora esclusivamente maschile, allarga il diritto di voto alle donne, cosa che permette alle signore di partecipare alle successive elezioni federali previste per l’ottobre successivo.

Come spesso accade, la questione del suffragio femminile, dopo esser stata approvata dalle Camere, viene sottoposta al voto popolare.

In precedenza, a livello cantonale, nel 1959 sono soprattutto i cantoni romandi, Vaud, Neuchâtel e Ginevra ad allargare l’elettorato attivo e passivo alle donne: negli anni sessanta seguono altri cantoni, fuorché Appenzello Interno che solo dopo una sentenza del Tribunale Federale del 1990 allargherà il proprio elettorato alla componente femminile.

Il 7 febbraio 1971, dunque, si pronuncia a favore del suffragio femminile, attivo e passivo, il 65,7% dell’elettorato sovvertendo un precedente referendum del ’59 in cui il rapporto favorevoli-contrari era stato di 1 a 2.

Nei decenni successivi alla storica votazione, diverse donne vengono elette nelle amministrazioni locali e cantonali: attualmente 3 dei 7 posti disponibili nel governo di Berna sono occupati da signore: Viola Amherd (difesa), Karin Keller-Sutter (giustizia), simonetta sommaruga (infrastrutture).

PIER LUIGI GIACOMONI

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