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TRUMP: CHI DI SOCIAL FERISCE, DI SOCIAL PERISCE
(22 Giugno 2020)

TULSA (OKLAHOMA). E’ sabato,il presidente degli Stati Uniti d’america Donald J. Trump è a Tulsa (Oklahoma) per tenervi un comizio. E’ il primo dopo mesi: gli organizzatori gli assicurano che ci sarà un pubblico straripante: forse un milione di persone.

Il Presidente va galvanizzato, ma quando arriva trova pochissima gente dentro il palasport da 19mila posti dove dovrebbe svolgersi la mega manifestazione. E fuori, dove è stato allestito un palco per coloro che non avrebbero potuto entrare? Nessuno! Come mai? Perché l’organizzazione della campagna elettorale del commander in chief è caduta in un tranello: centinaia di migliaia di adolescenti hanno prenotato su Tik Tok, un social cinese molto popolare tra i teenager i biglietti per la kermesse presidenziale, poi non si sono presentati.

Uno scherzo giocato sui social ad uno che usa i social, specialmente twitter, come quasi unico canale comunicativo tra sé ed il popolo.

Trump naturalmente ha dato la colpa del flop della sua manifestazione alla Cina, ai democratici, ai media… ma rimane il fatto che a meno di cinque mesi dalle elezioni di novembre monta l’indignazione e l’opposizione al Presidente più divisivo e reazionario dell’intera storia americana.

Certo, non saranno eventi come questo a decretare la sconfitta del Presidente, anche perchè Joe Biden, il 77enne rivale democratico, deve ancora svelare il proprio programma politico e deve attirare al voto un sacco di giovani che nel 2016 se ne sono tenuti alla larga, determinando la sconfitta di Hillary Clinton soprattutto in quella dozzina di swing States che decidono di volta in volta chi sarà l’inquilino della Casa Bianca.

Intanto, però, Trump e i suoi hanno appreso con amarezza cosa davvero significhi una dura campagna elettorale in cui chi di social ferisce, di social perisce.

Perché è evidente che le reti sociali, nate in america e diffusesi in tutto il mondo, saranno probabilmente le vere protagoniste della corsa presidenziale americana del 2020 e, dopo sabato a tulsa, sono attese sorprese.

PIER LUIGI GIACOMONI

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