CANADA. TRUDEAU CONFERMATO CON RISERVA
(5 Ottobre 2021)
OTTAWA. L’elettorato canadese, chiamato il 20 settembre a rinnovare in anticipo la Camera dei Comuni, ha riconfermato fiducia in Justyn Trudeau, ma con riserva: dalle urne, infatti, è emerso un “hung parliament”, come dicono gli anglosassoni, un’assemblea, cioè, in cui nessuno ha la maggioranza per governare da solo.
Il Primo Ministro, convinto di battere i conservatori grazie ai buoni risultati conseguiti nella lotta contro la pandemia, aveva chiesto alla Governatrice generale Mary Simon di sciogliere il Parlamento: a conti fatti però questa decisione si è forse dimostrata un passo falso.
Dalle urne è emersa una situazione simile alla precedente: nessun partito ha la maggioranza assoluta, i liberali sono costretti a governare in minoranza e a dover negoziare coi partiti più piccoli per far approvare i propri progetti di legge.
I partner più probabili, a questo punto sono i neodemocratici che hanno conseguito una buona rappresentanza e che dall’esterno del governo potranno sostenerlo.
Ovviamente, non sarà un appoggio gratuito: l’NDP ha già fatto sapere che vuole dal governo un maggiore impegno sula decarbonizzazione, il progressivo abbandono degli idrocarburi al fine di superare la grave crisi climatica che ha investito l’estate scorsa l’ovest canadese.
Inoltre, vorrebbero aumentare le imposte per i redditi più alti per redistribuire maggiormente la ricchezza.
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I RISULTATI.
Nel dettaglio, sui 338 seggi della Camera dei Comuni di ottawa i Liberali di Justyn Trudeau conquistano 159 seggi col 32,6% dei voti. I conservatori, pur avendo conquistato più preferenze dei loro rivali, 33,7%, ottengono solo 119 seggi e rimangono all’opposizione.
E’ questo uno degli effetti del sistema a collegio uninominale in vigore in Canada: non conta quanti voti ciascuna lista prende su scala nazionale, ma in quante circoscrizioni arriva prima.
I liberali sono arrivati primi per esempio in Ontario, la provincia più popolosa e rappresentata a Ottawa, mentre i tories hanno prevalso nelle piccole province atlantiche, che però mandano al parlamento pochi rappresentanti.
Per il premier, possono tornare utili i 25 seggi del New Democratic Party, di centro-sinistra, che col 17,8% si confermano forza politica dotata d’un certo consenso soprattuto in British Columbia, soddisfatto anche il Bloc Québécois che nel Québec, provincia francofona, fa manbassa di seggi: ne ottiene 33 con una media nazionale del 7,7%.
Delusi dal voto i Verdi che eleggono solo 2 deputati col 2,3%.
Irrilevante il partito del Popolo, d’estrema destra che raccoglie il 5,3% ma non elegge nessuno.
Alle elezioni federali si è registrata una partecipazione del 62,1% del corpo elettorale.
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IL CANADA.
geografia.
Il Canada è uno Stato d’enormi dimensioni che si trova nell’america settentrionale: occupa una superficie di 9.897.170 km² ed è popolato solo da 37,5 milioni d’abitanti.
Il territorio è prevalentemente coperto da foreste ed aree molto ghiacciate, ma nel sud sorgono le diverse città. Nell’ovest sorgono le montagne rocciose che poi proseguono nei vicini Stati Uniti, unico Paese con cui confina a sud e ovest.
La popolazione parla prevalentemente inglese, ma nella provincia del Québec si parla francese.
Lo Stato è formalmente una monarchia: capo dello Stato è la regina di Gran Bretagna Elisabetta II Windsor rappresentata ad ottawa, la capitale da un Governatore generale.
Il Primo Ministro è capo dell’esecutivo e presiede il Consiglio dei Ministri.
Le leggi sono approvate dal Parlamento bicamerale: la Camera dei Comuni, attualmente formata da 338 membri, è eletta ogni quattro anni a suffragio universale diretto, il Senato è nominato dal premier e dal capo dell’opposizione.
Il territorio nazionale è suddiviso in 10 province e tre territori: ciascuno di loro gode d’un’ampia autonomia. Periodicamente sono eletti i parlamenti provinciali da cui scaturiscono i relativi premier.
Il Governatore generale nomina presso ciascuna entità locale un vice governatore.
Le 10 province sono:
1. Alberta;
2. British Columbia
3. Manitoba;
4. Newfoundland and Labrador;
5. New Brunswick;
6. Nova Scotia;
7. Ontario;
8. Prince Edward Island;
9. Québec;
10. Saskatchewan.
I tre Territori sono:
1. Northwest Territories;
2. Nunavut;
3. Yukon.
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STORIA.
A lungo colonia britannica, nel 1867 riceve il diritto di autogovernarsi, venendo proclamata Dominion: più avanti aderisce al Commonwealth e con lo Statuto di Westminster del 1931 diviene uno stato pienamente sovrano.
partecipa sia alla prima che alla seconda guerra mondiale insieme agli altri dominions britannici e nel ’45 è uno dei paesi fondatori dell’ONU. Aderisce alla NATO nel ’49 e al G7 nel ’76.
Per tutto il Novecento liberali e conservatori si alternano al governo realizzando un avanzato stato sociale simile a quello in funzione nei paesi scandinavi.
Nel 1994 ratifica il NAFTA, il trattato per il libero commercio nell’America Settentrionale: è altresì membro di numerose organizzazioni internazionali ed è molto attivo nell’aiuto umanitario alle nazioni più povere.
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L’ECONOMIA.
Il Canada è un paese con un’economia florida e i suoi abitanti possono contare su un benessere diffuso.
Esporta materie prime e prodotti agricoli, ma dispone anche d’un settore industriale e tecnologico molto avanzati: perciò è meta di molti migranti che vi cercano un avvenire per sé e i propri cari, trovando accoglienza da parte delle autorità, anche se negli ultimi tempi si sono fatti strada movimenti xenofobi.
I mutamenti climatici, in atto in tutto il pianeta, hanno provocato nell’ultima estate soprattutto nella British Columbia temperature elevatissime, fino a 50 gradi all’ombra e vasti incendi forestali davvero rari nel Paese: così ottawa ha cominciato ad impegnarsi fattivamente per ridurre il riscaldamento globale, vista la terribile emergenza cui si è dovuta confrontare.
Forse, proprio i drammatici eventi in British Columbia hanno condizionato le elezioni federali determinandone l’incerto risultato.
PIER LUIGI GIACOMONI